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Gazzettino 23 Ottobre 2012
Il 19 ottobre 2012 il Consiglio regionale ha votato il documento sul riordino delle Province venete, scegliendo di mantenere in vita le 7 attuali. Di fatto, si tratta di una non-decisione, che dimostra l'incapacità della Regione a esercitare la propria responsabilità di governo. Eppure, alla maggioranza guidata da Pdl e Lega Nord sarebbe bastato adottare i criteri stabiliti dalla legge 135/2012, approvata ad agosto in Parlamento, per procedere a un'efficace semplificazione delle Province. Infatti, la norma nazionale individua i criteri per il riordino definendo in particolare il ruolo delle Province con l'obiettivo di eliminare gli sprechi causati da inutili sovrapposizioni di competenze.
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APPROVATA LA LEGGE SULL'ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
La Camera ha approvato il D.L. 158/2012 (vedi PDF) finalizzato ad assicurare un maggiore livello di tutela della salute. Il provvedimento riordina alcuni fondamentali aspetti del Servizio sanitario Nazionale. Tra le norme varate, i nuovi princìpi sulle cure primarie e sull'assistenza territoriale. L'atto inoltre introduce rilevanti novità in materia della responsabilità dei medici e della dirigenza sanitaria. Infine la legge interviene sui livelli essenziali di assistenza per le persone affette da malattie croniche e rare, nonché nell'ambito della sicurezza alimentare, dei farmaci e del servizio farmaceutico.
LEGGE ANTICORRUZIONE: ECCO LE PIU' IMPORTANTI MODIFICHE AL CODICE PENALE E CIVILE
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INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SUGLI EX APPARTENENTI ALLA "MALA DEL BRENTA"
Al Ministro dell'Interno;
per sapere - premesso che:
- il 18 ottobre 2012 il personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Padova, in collaborazione con la Questura di Treviso e su disposizione della Procura della Repubblica di Padova, ha eseguito le misure cautelari in carcere nei confronti di tre pregiudicati: Ugo Zanchin, 59 anni, di Santa Giustina in Colle (Padova); Marco Bacco, 47 anni, di Padova; e Livio Casella, 37 anni, di Treviso. Gli arrestati sono accusati a vario titolo dei reati di tentata rapina, ricettazione e possesso clandestino di armi. In particolare, dalle indagini è emerso che i tre soggetti si accingevano a compiere una rapina ai danni di due rappresentanti orafi a Castelfranco Veneto (Treviso);
- nel corso dell’operazione sopra descritta gli agenti hanno provveduto al sequestro di una pistola “Zastava” e un revolver “Smith&Wesson” pronte all’uso. Il 20 ottobre a Castelfranco Veneto, su segnalazione di un residente, gli agenti della Questura di Treviso hanno rinvenuto anche una pistola modello “357 Magnum”, occultata da Casella in un sacco posto nelle vicinanze di un passaggio pedonale;
- l’arresto di Casella è avvenuto a conclusione di un pericoloso inseguimento in automobile, durante il quale il pregiudicato ha speronato un mezzo della Polizia provocando il ferimento di uno degli agenti a bordo. Casella ha quindi continuato la fuga a piedi prima di costituirsi, diverse ore dopo, alla Questura di Treviso;
- Zanchin, già destinatario di un provvedimento di sorveglianza speciale, risulta coinvolto in passato in operazioni di polizia a contrasto dei tentativi di ricostituzione della cosiddetta “Mala del Brenta”, associazione criminale di stampo mafioso attiva negli anni Ottanta e Novanta riconducibile al “boss” Felice Maniero;
- l’interrogante ha già espresso grave preoccupazione al Ministro relativamente alla presenza e alle attività criminali di ex appartenenti alla “Mala del Brenta”, attraverso l’interrogazione a risposta scritta n. 4-16346 presentata insieme alla deputata Sbrollini il 30 maggio 2012 nel corso della seduta n. 641 della Camera dei Deputati, di cui ancora si attende risposta;
- il buon esito dell’operazione si deve soprattutto alla professionalità e all’efficace lavoro d’indagine dimostrata dal personale della Polizia di Stato, in particolare dai dirigenti e degli agenti della Questura di Treviso, che si è avvalso di strumenti di sorveglianza telefonica, rilevazione satellitare e intercettazione ambientale;
- se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
- quali misure, nell'ambito delle Sue competenze il Ministro intenda porre in essere al fine di prevenire e contrastare le attività criminali riconducibili ad ex-appartenenti della “Mala del Brenta” perpetrate in Veneto;
- quali iniziative concrete il Ministro intenda assumere al fine di assicurare, dal punto di vista della dotazione di personale, strumenti e mezzi, l’attuale livello operativo della Polizia di Stato, in particolare della Questura di Treviso.
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SULLA SITUAZIONE NEL CARCERE DI PADOVA
Al Ministro della Giustizia;
- in seguito agli eventi sismici che hanno interessato la regione Emilia-Romagna nel maggio 2012, e alla contestuale dichiarazione di inagibilità della Casa di Lavoro Saliceta San Giuliano di Modena da parte dei Vigili del Fuoco, il personale della Polizia Penitenziaria ha disposto il trasferimento dei 65 detenuti dell’istituto di reclusione emiliano in altre strutture carcerarie fuori dalla regione. In particolare, 36 detenuti, dal 7 giugno 2012, sono temporaneamente ospitati nella sezione “Semiliberi” della Casa di Reclusione di Padova;
- con le lettere n. 033/12 e n. 044/12 inviate al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Padova, il Segretario Generale e il Coordinatore Regionale della Federazione Lavoratori Funzione Pubblica della Cgil del Veneto hanno ribadito la non idoneità, dal punto di vista strutturale, della Casa penale padovana, a causa degli spazi ridotti e della differente tipologia di detenuti che attualmente vi risiedono. Tale condizione si ripercuote negativamente sull’intero regime di custodia creando una condizione di conflitto che vede contrapposti i diritti dei detenuti già presenti nella Carcere e i nuovi internati;
- allo stato attuale nel Carcere Circondariale di Padova sono presenti circa 260 detenuti la cui custodia è affidata a 127 agenti di Polizia Penitenziaria, in forza con un organico inferiore di 43 unità rispetto alle necessità operative;
- i rappresentanti sindacali della Cgil-Funzione Pubblica hanno altresì espresso preoccupazione per la precaria sistemazione dei detenuti, alcuni dei quali dormono per terra a causa del sovraffollamento delle proprie celle. A questo si aggiunge la problematica presenza di un detenuto malato terminale di Aids e la presenza di infiltrazioni d’acqua nei locali di detenzione già ristrutturati;
- se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa;
- quali misure di competenza il Ministro intenda porre in essere per risolvere la difficile situazione all’interno della Casa di Reclusione di Padova, alla luce del recente trasferimento di detenuti provenienti dalla Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano;
- se il Ministro sia a conoscenza dei tempi di trasferimento dei citati detenuti in altre strutture carcerarie;
- se il Ministro abbia intenzione di aumentare il livello di tollerabilità della Casa di Reclusione di Padova e, in concomitanza con l’apertura del padiglione ristrutturato nello stesso carcere, se è a conoscenza del numero di agenti di Polizia Penitenziaria incaricati della custodia che verranno impiegati.
MATTINO DI PADOVA 20 OTTOBRE 2012
Mano pesante del questore di Napoli che ha emesso per 44 ultras del Padova, altrettanti provvedimenti Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Una vera propria doccia gelata per i tifosi ai quali il provvedimento è stato notificato singolarmente ieri mattina dalla polizia di Padova. La decisione della questura partenopea sta creando un enorme scompiglio nella tifoseria biancoscudata. Lo scorso 29 settembre era in programma a Castellammare, Juve Stabia contro Padova: prima della gara la polizia ha fermato un pullman di ultras, bloccandolo al casello autostradale partenopeo. All’interno del bus c’erano i tifosi, senza biglietto per la gara e senza tessera del tifoso (un lasciapassare obbligatorio per chi si reca in trasferta). Da una perquisizione sono saltati fuori 22 “torcioni”, ossia dei fumogeni stipati nel bagagliaio. Allo stadio non erano ancora arrivati, ma tanto è bastato per emettere il provvedimento di divieto di accedere alle manifestazioni sportive.
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INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO SUL "CASO EDILBASSO"
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
- il 21 luglio 2011 Edilbasso spa, società di costruzioni con sede a Loreggia (Padova) è stata sottosta alla procedura di scioglimento e liquidazione come previsto dal decreto del tribunale di Padova n. 20 del 2011 ai sensi della legge fallimentare. Il 19 luglio 2012 il tribunale di Padova ha pronunciato il decreto di omologa del concordato preventivo autorizzando la continuazione di parte dell'attività di Edilbasso spa attraverso il contratto d'affitto di ramo d'azienda a favore di Faber Costruzioni Srl;
- tra i soci di Faber costruzioni srl compaiono alcune persone presenti nelle indagini da parte della procura di Milano relativamente all'operazione «Tenacia» contro le infiltrazioni della 'ndrangheta nell'impresa di costruzioni lombarda Perego Strade srl. In particolare, è stato socio di Faber Costruzioni Srl Giovanni Barone - in seguito all'acquisizione il 16 marzo 2011 del 65 per cento delle quote cedute dalla società Algisa Srl, poi ricedute dallo stesso Barone ad Algisa Srl il 28 giugno 2011 - ed è socio Adriano Cecchi, dopo l'acquisizione da parte della società Immobiliare Milano Srl - di cui Cecchi detiene il 10 per cento del capitale sociale - il 29 dicembre 2011 del 10 per cento delle quote di Faber Costruzioni Srl cedute da Leonard Martin Myatt, cittadino britannico residente a Birmingham. Al mese di agosto 2012 i soci di Faber Costruzioni Srl risultano: Algisa srl (con il 65 per cento delle quote), Alessandro Basso (20 per cento); Immobiliare Milano Srl (10 per cento) e Bit engineering srl (5 per cento);
- sia Barone che Cecchi compaiono a vario titolo nell'inchiesta della magistratura milanese, in quanto hanno ricoperto gli incarichi rispettivamente di liquidatore (dal 4 novembre 2008 alla liquidazione) e di sindaco (dal 14 novembre 2008 all'approvazione del bilancio 2010) di Perego Strade Srl; e rispettivamente di liquidatore (dal 19 dicembre 2008 alla liquidazione) e di sindaco (dal 19 dicembre 2008 all'approvazione del bilancio 2010) di Perego Holding Spa;
- oltre a Barone e Cecchi, nell'ambito dell'operazione «Tenacia» risulta un altro professionista attivo a Padova: Roberto Di Bisceglie, 49 anni, consulente aziendale originario di Foggia, accusato dalla procura di Milano, in concorso con altri, di aver distratto fondi e dissipato il patrimonio sociale della Perego General Contractors srl e di emissione di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti. In passato, Di Bisceglie risulta essere stato condannato per bancarotta fraudolenta in concorso, omissione/falsità in registrazione obbligatoria, e violazione delle norme per la repressione dell'evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Sempre nell'ambito dell'operazione «Tenacia», la procura di Milano ha sequestrato a Di Bisceglie la somma di 330 mila euro. Di Bisceglie è stato socio unico e amministratore delegato della società «Inside Srl» con sede a Padova in via Masini 6 fino al settembre 2011 e risulta come socio della società «Profin Snc di Zandonà Francesco e C.», con sede sempre in via Masini 6 a Padova, e amministratore unico della società «Aldo Ferarrese Srl» con sede a Bovolone (Verona), mentre a quello che consta all'interrogante sarebbe stato socio della società «Euro Consulting Srl», sempre con sede a Bovolone poi trasferita a Foggia;
- sulle modalità del fallimento/liquidazione di Edilbasso spa gli interroganti, insieme ai deputati Fiano, Maran, Amici, Quartiani e Giachetti, hanno già espresso perplessità e preoccupazione attraverso l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02214 nel corso della seduta della Camera n. 622 del 17 aprile 2012, a cui ha dato risposta il Ministro per rapporti con il Parlamento, confermando l'allarme secondo cui l'attuale congiuntura economica può costituire un terreno fertile per l'attecchimento dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in aree geografiche finora non colpite endemicamente da fenomeni mafiosi;
- dall'indagine sopra citata emerge un elemento oggettivo da valutare con attenzione da parte degli organi inquirenti dello Stato: ben tre soggetti - Barone, Cecchi e Di Bisceglie - presenti, con ruoli e incarichi diversi, nelle vicende che hanno caratterizzato il fallimento della Perego Strade Srl, società pesantemente infiltrata dalla criminalità organizzata e al centro dell'inchiesta della procura di Milano, hanno svolto e/o svolgono attività imprenditoriali a Padova. A riguardo, gli interroganti esprimono preoccupazione per il rischio che tali presenze non siano casuali, ma rispondano a un'unica e precisa strategia di penetrazione nel tessuto economico padovano e del Veneto;
- gli interroganti, in diverse occasioni e attraverso numerosi atti di sindacato ispettivo al Ministro, hanno lanciato l'allarme sulla sintomatica presenza di gruppi e persone legate alla criminalità organizzata di tipo mafioso nel tessuto economico sociale del Veneto, come dimostrato dalle indagini svolte dalla direzione investigativa antimafia riportate nelle relazioni semestrali del Ministero dell'interno al Parlamento;
- l'allarme sulla crescente presenza e sulle attività illecite della criminalità organizzata in Veneto è stato ribadito anche dalla Commissione nazionale antimafia riunitasi a Venezia il 19 aprile 2012 -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa;
alla luce delle numerose inchieste in corso in Veneto sulla presenza - in particolare nell'ambito del riciclaggio di denaro e nelle attività di natura economica - della criminalità organizzata nella regione e dei rapporti delle relazioni semestrali del Ministero dell'interno sull'attività della direzione investigativa antimafia, quali concrete misure di competenza il Ministro intenda assumere al fine di esercitare un'efficace azione di prevenzione e contrasto contro l'evidente strategia dei gruppi criminali di tipo mafioso di utilizzare la crisi economica per consolidare la propria presenza nel tessuto imprenditoriale e finanziario locale.
LEGGE DI STABILITA': IL PD CHIEDE LO STRALCIO DELLA PARTE RELATIVA ALLA SCUOLA
Scarica la lettera dei deputati della Commissione Scuola (PDF)
Scarica la scheda con le motivazioni del PD (PDF)
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