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La Camera aPPROVA IN VIA DEFINITIVA LA LEGGE ANTICORRUZIONE
Un passo importante nella lotta contro la corruzione. In Parlamentocontinua l'impegno del Partito Democratico per introdurre nuovi strumenti di contrasto, a partire dalla rentroduzione del reato di falso in bilancio e all'inserimento nel Codce Penale del reato di autoriciclaggio.
Testo della legge Anticorruzione approvata alla Camera dei Deputati
Scheda di sintesi del DDL Anticorruzione
MATTINO DI PADOVA 30 OTTOBRE 2012
Crescono a ritmo serrato le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio pervenute da intermediari finanziari alle unità di informazione della Banca d'Italia. Solo nel primo semestre del 2012 a Padova sono state 431 mentre nell'intero arco dello scorso anno sono state 535. Comunque maggiori rispetto al 2010, quando sono state 327, e al 2009, quando furono 281. Casi analoghi sono registrati anche nelle altre province del Veneto: in regione i Sos (è questo l'acronimo di Segnalazioni di Operazioni Sospette) sono stati 2472 nel primo semestre del 2012 a fronte di 2907 nel 2011. «Il fenomeno del riciclaggio di denaro sporco è sempre più diffuso in tutta Italia e anche nel Veneto» spiega il deputato del PD Alessandro Naccarato, «per questo insieme a Emanuele Fiano ho depositato una proposta di legge che modifica il codice penale sull’autoriciclaggio».
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Mattino di Padova 30 ottobre 2012
Preoccupazioni confermate quelle espresse nei mesi scorsi dal deputato del Pd Alessandro Naccarato che aveva lanciato l’allarme sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia del Nordest e, soprattutto, del Padovano. Facendo nomi e cognomi come quello dell’avvocato Giovanni Barone di Palombara Sabina, in provincia di Roma. Immediate le reazioni con tanto di querele (minacciate). Qualche giorno fa la Guardia di Finanza di Verona ha arrestato Barone con altri tre (presunti) complici, tutti accusati di concorso in bancarotta fraudolenta per aver sottratto oltre 700 mila euro di liquidità alle casse di una società di costruzioni, (la Rizzi Costruzioni srl).
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Corriere del Veneto 30 ottobre 2012
Nel dicembre 2011 Giovanni Schiavon, uno dei fornitori di Edilbasso, si spara perché scopre che la ditta sta chiudendo; e lui teme di aver perso i 110mila euro che avanzava. Edilbasso in effetti fallisce: dalle sue ceneri nasce Faber Costruzioni, che continua i lavori più importanti della «casa madre». Nel tempo Faber subisce molti trasferimenti del capitale sociale. È qua che entra in gioco l'avvocato Giovanni Barone, che ad aprile acquisce le quote di Faber per poii ricederle qualche mese dopo agli stessi Basso Il nome di Giovanni Barone a Padova dice ancora poco. Dice molto a Loreggia, soprattutto alla famiglia Basso dell'azienda edile «Edilbasso» (in fallimento), che nel marzo scorso divenne socia di Barone affidandogli per un paio di mesi la maggioranza delle quote della Faber Costruzioni, ramo di azienda salvato dal crollo di Edilbasso e detentrice di alcuni degli appalti più fruttuosi in regione (tra cui quella della nuova Psichiatria a Padova). Barone dice molto anche in Lombardia, dove fu liquidatore di Perego Strade e Perego Costruzioni, «uomo di fiducia di Andrea Pavone», scrissero i magistrati nell'ordinanza che dispose l'arresto di Pavone per associazione a delinquere di stampo mafioso, perché mise le sue aziende nelle mani dei boss della 'ndrangheta.
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CORRIERE DEL VENETO 30 OTTOBRE 2012
«Negli ultimi 3 anni e mezzo l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia ha ricevuto in Veneto 8.505 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio. Di queste, ben 1.583, quasi una su 5, è giunta dal territorio padovano, tra città e provincia. Questo significa che, a tutti i livelli, bisogna tenere gli occhi ben aperti». Il «record» di spetta però Veronese con 2.186 «avvertimenti». Le parole sono dei deputati Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza e Difesa del Partito democratico e del Collega Alessandro Naccarato che ieri hanno ribadito la necessità di riproporre la loro proposta di legge volta a modificare alcuni articoli del codice penale in tema di riciclaggio, per accrescere le potenzialità di indagine in materia ed eventualmente inasprirne le condanne. Fiano e Naccarato hanno incontrato anche il questore Vincenzo Montemagno e poi visitato via Anelli, l'ex quartiere-ghetto di Padova, chiuso e disabitato ormai da oltre 5 anni.
Gazzettino 30 ottobre 2012
Ormai è scontato il sospetto che la criminalità organizzata tenta di infiltrarsi nelle aziende in difficoltà del Nord. Il caso Catapano, la cui inchiesta è partita proprio da Padova, ha messo a nudo tutti i meccanismi con i quali le organizzazioni mafiose tendono ad estendere i propri tentacoli nell’economia del Nordest. Ma in questi giorni torna di attualità la crisi della Edilbasso, storica impresa edile, tra le più importanti del padovano e del Veneto, che proprio un anno fa aveva iniziato a chiudere i numerosi cantieri aperti in tutto il Triveneto. Uno era aperto anche all’ospedale Sant’Antonio.
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Gazzettino 30 ottobre 2012
«In Italia c'è bisogno urgente di una legge contro l'autoriciclaggio». A dirlo è il parlamentare del Partito democratico Alessandro Naccarato (nella foto) cofirmatario assieme al suo compagno di partito Emanuele Fiano di una proposta di legge sulla questione. «I dati sono lì a dimostralo, le infiltrazioni mafiose sono presenti in ogni angolo del nostro Paese - spiega Naccarato - per questo è necessario dotare chi le combatte di strumenti efficaci». Ieri è arrivato in città anche Fiano che, oltre ad essere un parlamentare democratico, è anche il responsabile Sicurezza del suo partito. Dopo aver incontrato il Questore e aver visitato via Anelli, Fiano è intervento anche sulla sua proposta di legge: «È fondamentale poter colpire in maniera efficace chi ricicla denaro sporco. Sappiamo che le mafie stanno ripulendo i loro soldi attraverso le sale scommesse, i compro oro, e le scommesse on-line, quindi una legge contro l'autoriciclaggio potrebbe essere un ottimo strumento per combattere le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio». «Per combattere le mafie - ha concluso invece il segretario cittadino del Pd Piero Ruzzante - va istituito un osservatorio territoriale che coinvolga anche gli imprenditori, ci deve essere una nuova normativa sugli appalti e bisogna promuovere l'educazione alla legalità».
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'INTERNO DI ALESSANDRO NACCARATO E MARGHERITA MIOTTO SUL "CASO EDILBASSO"
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 21 luglio 2011 Edilbasso spa, società di costruzioni con sede a Loreggia (Padova) è stata sottosta alla procedura di scioglimento e liquidazione come previsto dal decreto del tribunale di Padova n. 20 del 2011 ai sensi della legge fallimentare. Il 19 luglio 2012 il tribunale di Padova ha pronunciato il decreto di omologa del concordato preventivo autorizzando la continuazione di parte dell'attività di Edilbasso spa attraverso il contratto d'affitto di ramo d'azienda a favore di Faber Costruzioni Srl;
tra i soci di Faber costruzioni srl compaiono alcune persone presenti nelle indagini da parte della procura di Milano relativamente all'operazione «Tenacia» contro le infiltrazioni della 'ndrangheta nell'impresa di costruzioni lombarda Perego Strade srl. In particolare, è stato socio di Faber Costruzioni Srl Giovanni Barone - in seguito all'acquisizione il 16 marzo 2011 del 65 per cento delle quote cedute dalla società Algisa Srl, poi ricedute dallo stesso Barone ad Algisa Srl il 28 giugno 2011 - ed è socio Adriano Cecchi, dopo l'acquisizione da parte della società Immobiliare Milano Srl - di cui Cecchi detiene il 10 per cento del capitale sociale - il 29 dicembre 2011 del 10 per cento delle quote di Faber Costruzioni Srl cedute da Leonard Martin Myatt, cittadino britannico residente a Birmingham. Al mese di agosto 2012 i soci di Faber Costruzioni Srl risultano: Algisa srl (con il 65 per cento delle quote), Alessandro Basso (20 per cento); Immobiliare Milano Srl (10 per cento) e Bit engineering srl (5 per cento);
sia Barone che Cecchi compaiono a vario titolo nell'inchiesta della magistratura milanese, in quanto hanno ricoperto gli incarichi rispettivamente di liquidatore (dal 4 novembre 2008 alla liquidazione) e di sindaco (dal 14 novembre 2008 all'approvazione del bilancio 2010) di Perego Strade Srl; e rispettivamente di liquidatore (dal 19 dicembre 2008 alla liquidazione) e di sindaco (dal 19 dicembre 2008 all'approvazione del bilancio 2010) di Perego Holding Spa;
oltre a Barone e Cecchi, nell'ambito dell'operazione «Tenacia» risulta un altro professionista attivo a Padova: Roberto Di Bisceglie, 49 anni, consulente aziendale originario di Foggia, accusato dalla procura di Milano, in concorso con altri, di aver distratto fondi e dissipato il patrimonio sociale della Perego General Contractors srl e di emissione di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti. In passato, Di Bisceglie risulta essere stato condannato per bancarotta fraudolenta in concorso, omissione/falsità in registrazione obbligatoria, e violazione delle norme per la repressione dell'evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Sempre nell'ambito dell'operazione «Tenacia», la procura di Milano ha sequestrato a Di Bisceglie la somma di 330 mila euro. Di Bisceglie è stato socio unico e amministratore delegato della società «Inside Srl» con sede a Padova in via Masini 6 fino al settembre 2011 e risulta come socio della società «Profin Snc di Zandonà Francesco e C.», con sede sempre in via Masini 6 a Padova, e amministratore unico della società «Aldo Ferarrese Srl» con sede a Bovolone (Verona), mentre a quello che consta all'interrogante sarebbe stato socio della società «Euro Consulting Srl», sempre con sede a Bovolone poi trasferita a Foggia;
sulle modalità del fallimento/liquidazione di Edilbasso spa gli interroganti, insieme ai deputati Fiano, Maran, Amici, Quartiani e Giachetti, hanno già espresso perplessità e preoccupazione attraverso l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02214 nel corso della seduta della Camera n. 622 del 17 aprile 2012, a cui ha dato risposta il Ministro per rapporti con il Parlamento, confermando l'allarme secondo cui l'attuale congiuntura economica può costituire un terreno fertile per l'attecchimento dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in aree geografiche finora non colpite endemicamente da fenomeni mafiosi;
dall'indagine sopra citata emerge un elemento oggettivo da valutare con attenzione da parte degli organi inquirenti dello Stato: ben tre soggetti - Barone, Cecchi e Di Bisceglie - presenti, con ruoli e incarichi diversi, nelle vicende che hanno caratterizzato il fallimento della Perego Strade Srl, società pesantemente infiltrata dalla criminalità organizzata e al centro dell'inchiesta della procura di Milano, hanno svolto e/o svolgono attività imprenditoriali a Padova. A riguardo, gli interroganti esprimono preoccupazione per il rischio che tali presenze non siano casuali, ma rispondano a un'unica e precisa strategia di penetrazione nel tessuto economico padovano e del Veneto;
gli interroganti, in diverse occasioni e attraverso numerosi atti di sindacato ispettivo al Ministro, hanno lanciato l'allarme sulla sintomatica presenza di gruppi e persone legate alla criminalità organizzata di tipo mafioso nel tessuto economico sociale del Veneto, come dimostrato dalle indagini svolte dalla direzione investigativa antimafia riportate nelle relazioni semestrali del Ministero dell'interno al Parlamento;
l'allarme sulla crescente presenza e sulle attività illecite della criminalità organizzata in Veneto è stato ribadito anche dalla Commissione nazionale antimafia riunitasi a Venezia il 19 aprile 2012 -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa;
alla luce delle numerose inchieste in corso in Veneto sulla presenza - in particolare nell'ambito del riciclaggio di denaro e nelle attività di natura economica - della criminalità organizzata nella regione e dei rapporti delle relazioni semestrali del Ministero dell'interno sull'attività della direzione investigativa antimafia, quali concrete misure di competenza il Ministro intenda assumere al fine di esercitare un'efficace azione di prevenzione e contrasto contro l'evidente strategia dei gruppi criminali di tipo mafioso di utilizzare la crisi economica per consolidare la propria presenza nel tessuto imprenditoriale e finanziario locale.
(4-18096)
Aumento orario insegnanti: la Camera boccia la proposta del Governo
Prof, primo stop alle sei ore in più la maggioranza vota contro repubblica 31 ottobre 2012
La Commissione cultura della Camera ha approvato emendamenti che aboliscono tutto il pacchetto di provvedimenti sull'aumento di orario dalla legge di Stabilità. Ora la decisione spetta alla Commissione Bilancio
E' arrivato uno stop all'aumento di ore a zero retribuzione per gli insegnanti proposto nella legge di Stabilità. E il mondo della scuola spera sia definitivo. La commissione Cultura della Camera ha approvato due emendamenti identici, uno del relatore alla legge di stabilità, Manuela Ghizzoni, e l'altro bipartisan della maggioranza (Pd, Pdl, Udc) che stralcia il provvedimento dalla legge. Ora la parola passa alla commissione bilancio e al parere del governo che, però, ha già anticipato, per bocca del sottosegretario all'istruzione Rossi Doria, la volontà di sostenere l'emendamento Ghizzoni.
Nell'emendamento i parlamentari indicano la strada da seguire per trovare i fondi per coprire i risparmi previsti dalla Spending review: i soldi andrebbero presi dal costituendo fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo stato ad uno o più fondi immobiliari che sarà istituito presso il ministero dell'economia
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