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PERCHE' SOSTENERE BERSANI
PRIMARIE: UN MOMENTO DI BUONA POLITICA, UN’OCCASIONE PER RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA. Domenica 25 novembre si terranno le primarie per scegliere la persona che guiderà la coalizione di centro sinistra alle elezioni politiche nel 2013. Le primarie sono un momento di grande partecipazione democratica, una risposta agli scandali che stanno segnando la fine della stagione di governo della destra e della lega, un’opportunità per rendere i cittadini protagonisti di scelte decisive per il futuro dell’Italia. Le primarie servono per vincere le elezioni vere. Le primarie servono a costruire un programma per ridare speranze e fiducia all’Italia e per scegliere una squadra in grado di realizzarlo.
PERCHE’ VOTARE BERSANI Perché Pierluigi Bersani ha un programma che contiene idee e proposte concrete e realistiche. Perché come presidente della Regione Emilia Romagna e come Ministro, durante i governi di centro sinistra, ha dimostrato di saper governare con serietà e competenza. Perché come segretario del PD ha mantenuto unito il partito ed è riuscito ad aprirlo ai movimenti e alle associazioni civiche. Perché da segretario del PD è stato scelto da 3 milioni di cittadini tramite le primarie, primarie che ha fortemente voluto anche in questo delicato passaggio.
LE PROPOSTE
STATI UNITI D’EUROPA Il futuro dell’Italia si decide in Europa. Il nostro Paese deve essere protagonista del processo di unificazione che porterà maggiori diritti e più sicurezza economica ai cittadini.
CRESCITA E SVILUPPO PER USCIRE DALLA CRISI Dopo i sacrifici e il rigore per ridurre la spesa pubblica e risanare il bilancio dello Stato è necessario investire nei settori industriali strategici per far ripartire l’economia e assicurare occupazione e crescita. I settori produttivi strategici sono quelli individuati dall’ultimo governo Prodi quando Bersani era ministro dell’economia: energie rinnovabili, edilizia e infrastrutture, meccanica, legno e arredamento, nuove tecnologie, chimica e farmaceutica. In questi settori servono investimenti mirati a innovare la produzione e a sostenere le imprese – spesso piccole e medie – nella conquista di nuovi mercati all’estero. Così si creano nuovi posti di lavoro e si assicura un reddito per le famiglie.
IL LAVORO TORNA AL CENTRO Per ridare al lavoro dignità e importanza sociale è necessario estendere diritti e tutele ai tanti giovani con contratti precari: il contratto prevalente deve essere a tempo indeterminato; l’accesso all’occupazione mediante l’apprendistato deve essere limitato nel tempo per diventare stabile. Il potere d’acquisto degli stipendi deve essere difeso riducendo il prelievo fiscale sul lavoro.
MENO BUROCRAZIA, PIU’ DIRITTI Bisogna proseguire con le semplificazioni amministrative e le liberalizzazioni introdotte proprio da Bersani quando era ministro. Assicurazioni, energia, carburanti, farmaci sono settori che devono essere aperti al mercato e alla concorrenza come già accade in Europa. Così si riducono i costi per i cittadini e migliora la qualità dei servizi.
PIU’ SAPERE A scuola si costruisce il futuro delle nuove generazioni. Per competere con gli altri paesi servono più conoscenza e più ricerca. Bisogna alzare l’obbligo scolastico a 18 anni e aumentare gli investimenti nell’istruzione pubblica seguendo criteri rigorosi di valutazione per la scuole e per gli insegnanti. E’ necessario promuovere la ricerca e l’innovazione attraverso i crediti d’imposta e sviluppare l’istruzione scientifica e tecnologica.
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE La lotta all’evasione fiscale deve continuare con severità perché aumenta la giustizia sociale e consente di recuperare risorse necessarie ad abbassare le tasse sulle imprese e sui lavoratori onesti. Se tutti pagano le tasse è possibile pagare meno. Basta condoni e scudi fiscali. La lotta all’evasione deve essere accompagnata da una riforma che, come negli altri paesi europei, alzi le imposte per le rendite, le speculazioni finanziarie e per la parte più ricca: chi ha di più deve dare di più.
PIU’ TUTELE PER I DEBOLI E WELFARE UNIVERSALISTICO Lo stato sociale serve per aiutare i più deboli e assicurare a tutti le stesse opportunità. Senza stato sociale non c’è solidarietà e senza solidarietà la società è più ingiusta. I servizi sociali e sanitari devono essere assicurati a tutti i bisognosi attraverso la riduzione degli sprechi e degli abusi. Chi perde il lavoro deve essere sostenuto con gli ammortizzatori sociali e aiutato a trovare un nuovo impiego.
RIFORMARE LE ISTITUZIONI PER RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA Serve una riforma elettorale per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari. Serve una riforma della Costituzione per superare il bicameralismo perfetto e rendere più rapido ed efficace il processo legislativo. Questo è possibile attraverso la riduzione del numero dei parlamentari e l’istituzione, al posto del Senato, di un Senato federale, composto dai rappresentati dei Comuni e delle Regioni, con competenze esclusive sulle materie che riguardano le autonomie locali. E’ necessario completare la riforma federalista, che è stata bloccata in questi anni dalla destra e dalla Lega, con l’introduzione dei costi standard e il riordino e la riduzione delle Province e dei piccoli Comuni.
RINNOVAMENTO Bisogna rinnovare con decisione, a tutti i livelli e in tutti i settori, i gruppi dirigenti e i rappresentanti istituzionali. L’Italia rischia di diventare un paese per vecchi. Il rinnovamento non si fa soltanto con facili proclami. Serve un’apertura della politica verso la società. Bisogna affidare ruoli di responsabilità a persone capaci, competenti e giovani, come ha fatto Bersani nella formazione dell’attuale segreteria del PD. Bisogna applicare le regole statutarie sul tetto dei 3 mandati parlamentari e sulla parità dei sessi nelle candidature.
SI VINCE INSIEME, INSIEME PORTIAMO L’ITALIA FUORI DALLA CRISI. Per vincere le elezioni e affrontare con successo le enormi responsabilità di governo non serve un uomo solo al comando, bene ha fatto Bersani a chiedere il sostegno di tutti nel lavoro di ricostruzione che serve al paese, associazioni, movimenti, esperienze sociali. Insieme a loro possiamo ridare senso e speranza al futuro. I fallimenti di Berlusconi e di Bossi insegnano che il leaderismo e la personalizzazione allontanano i cittadini dalla politica. Democrazia è partecipazione responsabile, coinvolgimento delle persone, condivisione di idee. Al centrosinistra e al PD non servono uomini soli al comando: attorno a Bersani c’è una squadra di persone capaci e competenti che condividono un progetto.
Pierlugi Bersani ha dimostrato di avere le capacità, l’esperienza, la serietà, il coraggio per realizzare questo programma, per unire il centrosinistra, per cambiare l’Italia e ridare speranze e un futuro al nostro Paese.
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LA CAMERA APPROVA LA LEGGE DI STABILITA' Ora il provvedimento passa al Senato
Ecco il testo della legge approvato dalla Camera. (Scarica il testo in PDF)
LA RIFORMA DEL CONDOMINIO E' LEGGE
Il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge sul condominio. Tra le novità introdotte, la regolamentazione della figura dell'amministratore (dovrà essere diplomato, aver frequentato un apposito corso professionale ed essere “coperto” da una polizza assicurativa), una maggiore accessibilità agli atti e ai rendiconti mensili delle spese per i condomini (grazie alla possibilità di metterli in rete con accesso protetto), insieme a una semplificazione e alla facilitazione nell'ambito dell'eliminazione delle barriere architettoniche, del riscaldamento (sarà più semplice “staccarsi” dall'impianto centralizzato) e del cambio di destinazione d'uso dei locali di uso comune. Infine non potrà più essere vietata la presenza di animali domestici nei condomini.
Ecco il testo della legge sul Condominio. (Scarica il testo in PDF)
il COMUNE APPROVA LA DELIBERA DI ADESIONE ALLA CITTA' METROPOLITANA DI VENEZIA.
Ecco il testo della delibera del Consiglio Comunale di Padova (scarica il PDF)
CONTINUA L'OSTRUZIONISMO DEL CENTRODESTRA
IL GAZZETTINO 22 NOVEMBRE 2012
«Zaia non è mai stato a Parigi»
Il sindaco: «Sulle città metropolitane le spara grosse». E Naccarato: «La Lega in stato confusionale»
Flavio Zanonato non molla la presa e azzanna (via twitter) chi della fusione tra Padova e Venezia proprio non ne vuole sapere. A finire sotto le "fauci" del primo cittadino in questa circostanza è il Governatore Luca Zaia reo di aver sostenuto che la delibera approvata lunedì sera dal consiglio comunale non cambia proprio nulla. «L'inutile Zaia dice la sua e le spara grosse» commenta velenoso Zanonato che, in un secondo momento, stigmatizza la provincialità del numero uno della Regione per aver sostenuto che «le città metropolitane europee hanno fallito» "Come sempre spera nell'assenza di verifiche e si vede che a Parigi e Londra non è mai stato" chiosa il sindaco. Sulla fusione tra la città del Santo e Venezia interviene anche il parlamentare del Pd Alessandro Naccarato. «Lunedì scorso il consiglio comunale ha approvato la delibera per aderire alla città metropolitana di Venezia, dopo un'ampia discussione durata oltre un mese. Alla luce di questa scelta, appare incomprensibile l'atteggiamento del centrodestra, e in particolare della Lega Nord, che continuano a contestare la decisione assunta dal Comune" spiega l'esponente democratico che poi aggiunge: «Sorprende, anzitutto, l'opposizione di una forza politica che fino a pochi mesi fa sbandierava le virtù del federalismo e la riduzione della spesa pubblica». «E stupisce, non poco, osservare il paradosso della Lega, che appoggia le richieste di passaggio a una Regione a Statuto speciale dei Comuni confinanti, come nel caso di Lamon, mosse anche da interessi economici, ma ostacola la legittima scelta del consiglio comunale, prevista dalla Costituzione e volta a migliorare i servizi per i cittadini».
CORRIERE DEL VENETO 22 NOVEMBRE 2012
Grigoletto (Pdl) «Delibera errata, va impugnata»
PADOVA - Prosegue il dibattito sul possibile ingresso della città del Santo, e magari dell'intera Provincia di Padova, nella Città Metropolitana di Venezia. «Appare incomprensibile - osserva il deputato del Pd Alessandro Naccarato - l'atteggiamento della Lega, che continua a contestare la decisione assunta da Palazzo Moroni: sorprende l'opposizione di una forza politica che, fino a pochi mesi fa, sbandierava le virtù del federalismo e la riduzione della spesa pubblica». «Mi auguro che l'adesione di Padova alla Città metropolitana di Venezia - scandisce invece il deputato dell'Udc Antonio De Poli - venga cestinata. L'unica strada è la PaTreVe (Padova-Treviso-Venezia). E, in ogni caso, dico al sindaco Zanonato: non si gioca in solitario. L'Udc si impegna a difendere l'intera Provincia di Padova». Più «tecnico», infine, l'intervento del consigliere comunale del Pdl Stefano Grigoletto: «Prima, il 29 ottobre scorso, Zanonato e la sua maggioranza hanno approvato una mozione senza alcun valore legale. Poi, lunedì scorso, hanno pensato bene di trasformare la mozione in delibera - ricorda Grigoletto - dimenticandosi però due passaggi fondamentali: la citazione dell'articolo 133 della Costituzione e la richiesta di parere, non vincolante ma obbligatorio, alla Regione. Ecco, mi auguro che qualche avvocato amministrativista impugni la delibera e ricorra al Tar».
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