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PERCHE' SOSTENERE BERSANI
PRIMARIE: UN MOMENTO DI BUONA POLITICA, UN’OCCASIONE PER RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA. Domenica 2 dicembre si terrà il ballottaggio delle primarie per scegliere la persona che guiderà la coalizione di centro sinistra alle elezioni politiche nel 2013. Le primarie sono un momento di grande partecipazione democratica, una risposta agli scandali che stanno segnando la fine della stagione di governo della destra e della lega, un’opportunità per rendere i cittadini protagonisti di scelte decisive per il futuro dell’Italia. Le primarie servono per vincere le elezioni vere. Le primarie servono a costruire un programma per ridare speranze e fiducia all’Italia e per scegliere una squadra in grado di realizzarlo.
PERCHE’ VOTARE BERSANI Perché Pierluigi Bersani ha un programma che contiene idee e proposte concrete e realistiche. Perché come presidente della Regione Emilia Romagna e come Ministro, durante i governi di centro sinistra, ha dimostrato di saper governare con serietà e competenza. Perché come segretario del PD ha mantenuto unito il partito ed è riuscito ad aprirlo ai movimenti e alle associazioni civiche. Perché da segretario del PD è stato scelto da 3 milioni di cittadini tramite le primarie, primarie che ha fortemente voluto anche in questo delicato passaggio.
LE PROPOSTE
STATI UNITI D’EUROPA Il futuro dell’Italia si decide in Europa. Il nostro Paese deve essere protagonista del processo di unificazione che porterà maggiori diritti e più sicurezza economica ai cittadini.
CRESCITA E SVILUPPO PER USCIRE DALLA CRISI Dopo i sacrifici e il rigore per ridurre la spesa pubblica e risanare il bilancio dello Stato è necessario investire nei settori industriali strategici per far ripartire l’economia e assicurare occupazione e crescita. I settori produttivi strategici sono quelli individuati dall’ultimo governo Prodi quando Bersani era ministro dell’economia: energie rinnovabili, edilizia e infrastrutture, meccanica, legno e arredamento, nuove tecnologie, chimica e farmaceutica. In questi settori servono investimenti mirati a innovare la produzione e a sostenere le imprese – spesso piccole e medie – nella conquista di nuovi mercati all’estero. Così si creano nuovi posti di lavoro e si assicura un reddito per le famiglie.
IL LAVORO TORNA AL CENTRO Per ridare al lavoro dignità e importanza sociale è necessario estendere diritti e tutele ai tanti giovani con contratti precari: il contratto prevalente deve essere a tempo indeterminato; l’accesso all’occupazione mediante l’apprendistato deve essere limitato nel tempo per diventare stabile. Il potere d’acquisto degli stipendi deve essere difeso riducendo il prelievo fiscale sul lavoro.
MENO BUROCRAZIA, PIU’ DIRITTI Bisogna proseguire con le semplificazioni amministrative e le liberalizzazioni introdotte proprio da Bersani quando era ministro. Assicurazioni, energia, carburanti, farmaci sono settori che devono essere aperti al mercato e alla concorrenza come già accade in Europa. Così si riducono i costi per i cittadini e migliora la qualità dei servizi.
PIU’ SAPERE A scuola si costruisce il futuro delle nuove generazioni. Per competere con gli altri paesi servono più conoscenza e più ricerca. Bisogna alzare l’obbligo scolastico a 18 anni e aumentare gli investimenti nell’istruzione pubblica seguendo criteri rigorosi di valutazione per la scuole e per gli insegnanti. E’ necessario promuovere la ricerca e l’innovazione attraverso i crediti d’imposta e sviluppare l’istruzione scientifica e tecnologica.
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE La lotta all’evasione fiscale deve continuare con severità perché aumenta la giustizia sociale e consente di recuperare risorse necessarie ad abbassare le tasse sulle imprese e sui lavoratori onesti. Se tutti pagano le tasse è possibile pagare meno. Basta condoni e scudi fiscali. La lotta all’evasione deve essere accompagnata da una riforma che, come negli altri paesi europei, alzi le imposte per le rendite, le speculazioni finanziarie e per la parte più ricca: chi ha di più deve dare di più.
PIU’ TUTELE PER I DEBOLI E WELFARE UNIVERSALISTICO Lo stato sociale serve per aiutare i più deboli e assicurare a tutti le stesse opportunità. Senza stato sociale non c’è solidarietà e senza solidarietà la società è più ingiusta. I servizi sociali e sanitari devono essere assicurati a tutti i bisognosi attraverso la riduzione degli sprechi e degli abusi. Chi perde il lavoro deve essere sostenuto con gli ammortizzatori sociali e aiutato a trovare un nuovo impiego.
RIFORMARE LE ISTITUZIONI PER RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA Serve una riforma elettorale per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari. Serve una riforma della Costituzione per superare il bicameralismo perfetto e rendere più rapido ed efficace il processo legislativo. Questo è possibile attraverso la riduzione del numero dei parlamentari e l’istituzione, al posto del Senato, di un Senato federale, composto dai rappresentati dei Comuni e delle Regioni, con competenze esclusive sulle materie che riguardano le autonomie locali. E’ necessario completare la riforma federalista, che è stata bloccata in questi anni dalla destra e dalla Lega, con l’introduzione dei costi standard e il riordino e la riduzione delle Province e dei piccoli Comuni.
RINNOVAMENTO Bisogna rinnovare con decisione, a tutti i livelli e in tutti i settori, i gruppi dirigenti e i rappresentanti istituzionali. L’Italia rischia di diventare un paese per vecchi. Il rinnovamento non si fa soltanto con facili proclami. Serve un’apertura della politica verso la società. Bisogna affidare ruoli di responsabilità a persone capaci, competenti e giovani, come ha fatto Bersani nella formazione dell’attuale segreteria del PD. Bisogna applicare le regole statutarie sul tetto dei 3 mandati parlamentari e sulla parità dei sessi nelle candidature.
SI VINCE INSIEME, INSIEME PORTIAMO L’ITALIA FUORI DALLA CRISI. Per vincere le elezioni e affrontare con successo le enormi responsabilità di governo non serve un uomo solo al comando, bene ha fatto Bersani a chiedere il sostegno di tutti nel lavoro di ricostruzione che serve al paese, associazioni, movimenti, esperienze sociali. Insieme a loro possiamo ridare senso e speranza al futuro. I fallimenti di Berlusconi e di Bossi insegnano che il leaderismo e la personalizzazione allontanano i cittadini dalla politica. Democrazia è partecipazione responsabile, coinvolgimento delle persone, condivisione di idee. Al centrosinistra e al PD non servono uomini soli al comando: attorno a Bersani c’è una squadra di persone capaci e competenti che condividono un progetto.
Pierlugi Bersani ha dimostrato di avere le capacità, l’esperienza, la serietà, il coraggio per realizzare questo programma, per unire il centrosinistra, per cambiare l’Italia e ridare speranze e un futuro al nostro Paese.
Via liberA definitivo alLA LEGGE sui figli naturali
Con 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva la legge sul riconoscimento dei figli naturali. D'ora in poi i diritti dei figli naturali saranno gli stessi dei figli legittimi, ossia nati all’interno del matrimonio. La nuova norma prevede che il vincolo di parentela sussiste tra persone che discendono dallo stesso stipite, indipendentemente che si tratti di figli legittimi o naturali. In questo modo viene istituito il rapporto di parentela tra il figlio naturale e la famiglia del genitore. Grazie a questa novità, per esempio, in caso di decesso dei genitori, i figli potranno essere affidati ai nonni anziché dati in adozione. Tra i diritti del figlio naturale previsti dalla nuova legge, quello ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Anche dal punto di vista ereditario, infine i figli naturali godranno finalmente dei pieni diritti.
Ecco il testo della legge. (Scarica il testo in PDF)
Modificata la LEGGE di stabilita'
Il PD alla Camera e al Senato è riuscito a ottenere una serie di modifiche alla legge di Stabilità (ex Finanziaria).
Ecco il documento che illustra le modifiche alla legge. (Scarica il testo in PDF)
Mattino di Padova 24 novembre 2012
Incubo alluvione: a fine novembre scade la gestione commissariale dell'emergenza 2010 ma non sono ancora state realizzate le «grandi opere» per salvare il Veneto. Eppure i soldi ci sono. Trecento milioni da dividere tra rimborsi a cittadini e imprese e fondi destinati ai bacini di laminazione che dovrebbero salvare Padova e Vicenza da nuove alluvioni. A chiedere il conto è il deputato Pd Alessandro Naccarato (nella foto) che ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e al ministero delle Infrastrutture e trasporti. Tra gli atti allegati anche la discussa pubblicazione «Veneto. La grande alluvione» che il commissario straordinario ha realizzato per spiegare ai cittadini ciò che ha fatto per prevenire i disastri.
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interrogazione a risposta scritta sulla gestione dell'emergenza alluvione in veneto
presentata mercoledì 21 novembre 2012, seduta n.721 (4-18627)
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 2 novembre 2010, con decreto n. 236, il presidente della Regione Veneto, ai sensi dell'articolo 106, comma 1, lettera a) della legge regionale n. 11 del 13 aprile 2001, ha dichiarato lo stato di crisi in relazione agli eventi alluvionali che hanno interessato il Veneto tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010;
il 13 novembre 2010, con ordinanza n. 3906, il Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con la regione Veneto, ha nominato il Presidente della stessa regione commissario delegato per il superamento dell'emergenza derivante dagli eventi citati;
il 17 agosto 2011, con ordinanza n. 3960, il Presidente del Consiglio dei ministri ha nominato il prefetto di Verona commissario delegato per il superamento dell'emergenza, in sostituzione del presidente della regione Veneto;
il 2 novembre 2011, il Presidente del Consiglio dei ministri ha stabilito di prorogare lo stato di emergenza derivante dagli effetti degli eventi alluvionali del 2010 fino al 30 novembre 2012;
l'articolo 1, comma 1, dell'ordinanza n. 3906 del Presidente del Consiglio dei ministri affida al commissario delegato il compito di porre in essere ogni utile attività per l'avvio, anche in termini di somma urgenza, della messa in sicurezza delle aree colpite e dagli interventi urgenti di prevenzione;
l'articolo 1, comma 3, dell'ordinanza n. 3906 del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che il commissario delegato provveda all'avvio urgente della messa in sicurezza dei territori individuati, ai sensi del comma 1, e alla predisposizione, anche per gli stralci successivi, di un piano di interventi per il superamento dell'emergenza, al fine di ridurre definitivamente gli effetti dei fenomeni alluvionali;
ai sensi dell'articolo 10, comma 1-bis, lettera b) dell'ordinanza n. 3906 del presidente del Consiglio dei ministri (come introdotto dall'articolo 1 dell'ordinanza n. 3943 del Presidente del Consiglio dei ministri le risorse attribuite dallo Stato per gli interventi pubblici di risanamento del territorio, di competenza delle Amministrazioni locali e delle strutture regionali, volti a fronteggiare il gravissimo dissesto idrogeologico in atto nella regione Veneto ammontano a euro 150.000.000;
per gli interventi di risanamento sopra descritti risultano destinati, altresì, i fondi statali derivanti dalla legge n. 10 del 26 febbraio 2011 (legge finanziaria per il 2011) pari a euro 30.000.000 per l'anno 2011 e a euro 18.008.618 per l'anno 2012;
il 24 settembre 2011, a pagina 100 della pubblicazione «Veneto, la Grande Alluvione», «voluta e realizzata dalla struttura del commissario straordinario per il superamento dell'alluvione, allo scopo di ricordare gli effetti della catastrofe dell'autunno 2010 e per raccontare come istituzioni, cittadini e imprese hanno operato per uscire dall'emergenza e per fornire al Veneto un Piano per le grandi opere» (come descritto a pagina 3 della pubblicazione), è presentato l'elenco de «Le prime grandi opere avviate»;
in particolare, la tabella 15 elenca 3 «bacini di laminazione finanziati»: «Realizzazione di un'opera di invaso sul torrente Timonchio», nel comune di Caldogno (Vicenza), insieme alla specificazione che il progetto preliminare generale è stato approvato, e al «Costo stimato e finanziato» pari a euro 41.500.000; «Realizzazione di un'opera di invaso sul fiume Agno-Guà-Primo stralcio» nei comuni di Trissino e Arzignano (Vicenza), insieme alla specificazione che il progetto definitivo è stato approvato, e al «Costo stimato e finanziato» pari a euro 44.650.000; «Realizzazione di un'opera d'invaso sul torrente Lastego-Muson», nei comuni di Riese Pio X e Fonte (Treviso), insieme alla specificazione che il progetto preliminare si trova in procedura di V.I.A. e al «Costo stimato e finanziato» pari a 13.800.000;
nonostante la natura enfatica e il linguaggio ad avviso dell'interrogante propagandistico che caratterizzano le pagine della pubblicazione «Veneto, la Grande Alluvione», l'opuscolo realizzato dalla struttura del Commissario straordinario per il superamento dell'alluvione è da considerarsi una pubblicazione istituzionale con carattere di ufficialità, finalizzata a informare in maniera imparziale e corretta i cittadini;
il 6 novembre 2012, con ordinanza n. 7 (che si allega), il commissario delegato ha disposto l'assegnazione di risorse finanziarie per la «realizzazione delle opere di laminazione delle piene del fiume Agno-Guà attraverso l'adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano, nei comuni di Trissino e Arzignano»;
nell'ordinanza sopra citata il commissario delegato specifica che «l'intervento riveste, nella pianificazione regionale, carattere di assoluta necessità e priorità, in quanto indispensabile per consentire la messa in sicurezza del territorio e delle popolazioni residenti nei territori della bassa padovana ricadenti nel bacino del fiume Bacchiglione»;
sempre in data 6 novembre 2011, con ordinanza n. 8, il commissario delegato ha disposto l'assegnazione di risorse finanziarie per «Interventi per la sicurezza idraulica dell'area metropolitana di Vicenza. Bacino di laminazione lungo il torrente Timonchio in comune di Caldogno»;
nell'ordinanza sopra citata il commissario delegato specifica che «l'intervento riveste, nella pianificazione regionale, carattere di assoluta necessità e priorità, in quanto indispensabile per consentire la messa in sicurezza del territorio e delle popolazioni residenti nei territori non solo dei Comuni interessati, ma anche delle zone contermini come l'area metropolitana della città di Vicenza»;
il 7 novembre 2012, come risulta dal comunicato stampa diffuso dall'AVN (Agenzia Veneto notizie), ufficio stampa della giunta della regione Veneto, «il Commissario delegato del Presidente del Consiglio, prefetto di Verona Perla Stancari, ha finanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno»;
a oggi non risultano atti amministrativi di finanziamento dell'«opera d'invaso sul torrente Lastego-Muson», nei comuni di Riese Pio X e Fonte, indicata nella pubblicazione «Veneto, la Grande Alluvione», realizzata dalla struttura del commissario straordinario a settembre 2011, come una delle «prime grandi opere avviate» e addirittura come «bacino di laminazione finanziato»;
il 10 e 11 novembre 2012 le stesse aree del Veneto danneggiate dall'alluvione del novembre 2010 sono state colpite da eventi alluvionali e inondazioni che, seppure a fronte di minore piovosità rispetto all'autunno 2010, hanno rischiato di provocare danni ingenti e causato grave allarme tra la popolazione;
gli eventi del 10 e 11 novembre 2012 dimostrano che il territorio veneto, al di là delle promesse, delle rassicurazioni e degli annunci contenuti nella pubblicazione redatta dalla struttura del commissario straordinario nel settembre 2011, si trova ancora in una situazione di grave rischio idrogeologico;
gli stessi eventi, inoltre, dimostrano che a due anni di distanza dall'alluvione, dalla conseguente nomina del commissario straordinario e della relativa assegnazione di fondi da parte del Governo, le opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio non sono state realizzate, in particolare per quanto riguarda i tre bacini di laminazione, considerati prioritari, sopra citati;
il 30 novembre 2012 scadrà il termine della gestione commissariale dell'emergenza post-alluvionale nel Veneto, con conseguente subentro della regione Veneto al commissario delegato, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, ultimo periodo del decreto legge n. 59 del 2012 convertito con modificazioni dalla legge n. 100 del 2012;
se i Ministri siano al corrente dei fatti esposti in premessa;
quali misure, nell'ambito della loro competenza, i Ministri intendano porre in essere al fine di evitare che le risorse stanziate dallo Stato per prevenire il rischio alluvionale in Veneto non vengano spese con la necessaria urgenza per realizzare opere indispensabili alla messa in sicurezza del territorio;
quali misure, nell'ambito della loro competenza, i Ministri intendano adottare al fine di procedere, a distanza di oltre due anni dagli eventi alluvionali che hanno colpito il Veneto, alla realizzazione delle opere di mitigazione del rischio alluvionale nel territorio finanziate con fondi pubblici e comunitari il cui carattere di urgenza e indifferibilità è stato definito prima degli eventi alluvionali del 2010, e la cui necessità è stata ribadita anche nel corso dell'attuale gestione commissariale dell'emergenza.(4-18627)
Il deputato bersaniano Naccarato non crede alle divisioni nel partito. «Le primarie per i parlamentari? Giuste, vediamo se ci sono i tempi» Alla Festa Democratica aveva fatto il pieno di applausi ed affetto. Ma per Pier Luigi Bersani non è stata una passeggiata, nemmeno a Padova dove quasi tutti i big del Partito Democratico – sindaco Zanonato in testa – si sono spesi a piene mani a favore del segretario. Padova regala comunque duemilacinquecento voti di differenza con lo sfidante Matteo Renzi: che, nella contabilità finale del voto in Veneto, valgono un quarto del distacco complessivo. Ma il segretario si è fermato al 43%. Tra gli sponsor maggiori della candidatura di Bersani c’è il deputato Alessandro Naccarato, che ha trascorso l’intera giornata al seggio del quartiere Forcellini. «È stata una giornata di festa, in cui tutti ci siamo dati una mano: chi a registrare gli elettori, chi a consegnare le schede, chi a parlare e discutere dell’Italia».
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