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La Camera approva la legge sulla detenzione domiciliare
Il provvedimento approvato contribuisce a risolvere l'urgente problema del sovraffollamento delle carceri (solo nel Veneto, al 30 novembre 2012, risultavano 3.333 detenuti reclusi a fronte di una capacità pari a 1.815 posti). In particolare la nuova legge prevede, per i reati puniti con la detenzione fino a 4 quattro anni, la possibilità di scontare la pena nell’abitazione dell'imputato e di estinguere il reato, in caso di esito positivo della sua “messa alla prova” attraverso attività lavorativa di utilità sociale non retribuita. La reclusione e l'arresto da scontare nell'abitazione (o in altro luogo privato) costituiscono due nuove pene detentive non carcerarie. A queste si aggiungono le modalità di controllo, anche elettroniche, disposte dai giudici, che potranno concedere la reclusione nell'abitazione solo nel caso il domicilio sia idoneo a evitare la commissione di altri reati o l'influenza sulla tutela delle persone offese dal reato. Con la “messa in prova”, da tempo presente nei sistemi anglosassoni e in Italia nell'ambito del processo minorile, gli imputati per reati di minore allarme sociale, una volta accertato il buon esito della prova, hanno la possibilità di essere reinseriti in un percorso di pena alternativo al carcere. In parallelo, la nuova legge incrementa le pene (fino a 6 anni di reclusione) nei confronti di chi commette reati in regime di detenzione domiciliare.
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COSTI DELLA POLITICA: APPROVATO IL MAXIEMENDAMENTO
Ecco il testo del Maxiemendamento. (Scarica il testo in PDF)
VIA LIBERA AL DECRETO ILVA
Il 30 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sull'ILVA. Si tratta di un provvedimento atteso e fondamentale, che consente di dare attuazione all'autorizzazione integrata ambientale (Aia) - avviando il necessario piano di risanamento ambientale e di salvaguardia della salute dei cittadini di Taranto e lavoratori - assicurando, al contempo, concrete prospettive per i circa 20 mila lavoratori delle acciaierie ILVA e la continuita' della produzione industriale. Il decreto, inoltre, recepisce le più avanzate norme ambientali definite dall'Europa e fissa il principio che chi inquina deve pagare il risanamento sostenendo i costi per l'adeguamento degli impianti.
Ecco il testo del decreto. (Scarica il testo in PDF)
Ndrangheta in Caserma a Dueville, Sbrollini a Cancellieri: “Quali misure intende prendere”?
VICENZAPIIU' 28 novembre 2012
"Secondo gli inquirenti la'ndrangheta si sarebbe insinuata nell'appalto per la tenenza di Dueville che fu indetto mesi fa dal Comune e i cui lavori sono già in corso. È preoccupante l'infiltrazione delle organizzazioni di stampo mafioso negli appalti e nei lavori pubblici del Nord Italia. Insieme all'onorevole Naccarato, ho presentato, quindi, un'interrogazione al Ministro Cancellieri chiedendole quali misure intenda porre in essere al fine di prevenire e contrastare con la necessaria efficacia i legami e le relazioni tra criminalità organizzata di stampo mafioso e attività imprenditoriali nel Veneto, in particolare nel settore delle costruzioni, anche attraverso il potenziamento dei controlli sull'assegnazione degli appalti pubblici". Così l'onorevole del Pd Daniela Sbrollini. La Procura Antimafia di Venezia ha iscritto nel registro degli indagati Pasqualino, Gennaro e Domenico Longo, titolari dell'impresa edile Elle Due Costruzioni Srl con sede a Dueville, ipotizzando a loro carico i reati di corruzione e turbativa d'asta aggravata dai metodi mafiosi, nell'ambito dell'appalto per la costruzione della Tenenza dei Carabinieri a Dueville. In particolare, secondo gli inquirenti, i titolari di dell'impresa avrebbero relazioni e collegamenti con un "clan" della n'ndrangheta di Lamezia Terme facente capo al boss Vincenzino Iannazzo, attualmente detenuto in carcere. Dalla stessa indagine emerge, inoltre, il sospetto che nella costruzione della Tenenza sia stato utilizzato cemento "depotenziato", mettendo a rischio la tenuta strutturale della caserma. A questo si aggiunge che i titolari dell'impresa Elle Due Costruzioni Srl avrebbero impiegato nel cantiere della Tenenza operai dell'impresa Giglio Srl, che risulta esclusa dagli appalti pubblici in quanto sospettata di legami con sodalizi mafiosi.
Ecco il testo dell'interrogazione al MInistro dell'Interno (Scarica il PDF)
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