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«Il boicottaggio degli irresponsabili»
Il 6 dicembre scorso, con il mancato voto di fiducia al decreto-sviluppo e alle norme sui costi della politica, Berlusconi e il Pdl hanno tolto il sostegno parlamentare al governo Monti. Si è chiusa un'esperienza politica che ha prodotto in tempi brevi risultati molto positivi, a partire dalla messa in sicurezza dei conti pubblici. Il governo Monti e la maggioranza che lo ha sostenuto hanno approvato provvedimenti necessari a salvare il Paese - riduzione della spesa pubblica, riforma delle pensioni, introduzione dell’Imu, aumento delle tasse sulle transazioni finanziarie - e hanno così scongiurato il pericolo di finire come la Spagna e la Grecia. Agli innegabili risultati in campo economico bisogna aggiungere una sostanziale differenza di stile tra i governi Berlusconi e Monti. Per un anno abbiamo avuto ministri competenti, rispettosi della legge, sobri nelle dichiarazioni e nei comportamenti. Questi ministri sono riusciti a far dimenticare gli scandali, i processi, le condanne, le numerose situazioni imbarazzanti dei loro predecessori. In un anno l’Italia ha riconquistato autorevolezza e credibilità in Europa tornando a essere tra i protagonisti delle scelte politiche. Per questo la decisione di Berlusconi è irresponsabile, e conferma, ancora una volta come il centrodestra anteponga, sempre, gli interessi particolari del suo leader a quelli generali degli italiani. Il prezzo di questa scelta sarà a carico dei cittadini: infatti rischiano di fermarsi alcuni interventi fondamentali anche per il Veneto. E’ il caso della produzione industriale dell’Ilva, della riforma delle autonomie locali, a partire dal riordino e dalla riduzione delle Province con la ridefinizione delle loro funzioni, e dalla fusione dei piccoli Comuni. Il decreto che assicura la bonifica ambientale dell’Ilva senza chiudere gli impianti non riguarda solo i 5 mila lavoratori dello stabilimento di Taranto ma serve a garantire il lavoro anche a centinaia di dipendenti dell’azienda impiegati tra Padova e Mestre e al relativo indotto. Serve, soprattutto, a mantenere in Italia la produzione dell’acciaio a costi competitivi, elemento fondamentale per qualunque politica industriale. Al Senato Pdl e Lega hanno affossato la riforma delle Province, dimostrando così di voler conservare la situazione esistente caratterizzata da sprechi e inefficienze. Dopo anni di promesse e soldi buttati in sterili convegni e commissioni di studio sul federalismo, il centrodestra ha scelto di bloccare il primo serio tentativo di riforma delle autonomie locali, con l'obiettivo di mantenere l'assetto attuale basato sulla sovrapposizione di ruoli e funzioni tra diversi enti. Per questo motivo il Partito democratico continuerà, comunque, a impegnarsi per completare la riforma delle Province e, in particolare, in Veneto seguiterà a battersi per allargare l'ambito della Città metropolitana di Venezia al Comune di Padova e agli altri Comuni che hanno manifestato la volontà di cogliere questa opportunità.
Alessandro Naccarato
LA CAMERA APPROVA LA DELEGA PER LA REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE
L'11 dicembre la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge varato dal Senato che conferisce al governo una delega per l'adozione di decreti legislativi per disciplinare la revisone dello strumento militare al fine di assicurare la sostenibilità economica e migliorare l'efficienza delle Forze armate. La delega permetterà al Ministero della difesa di ridurre di 35 mila unità il personale miltare e di 10 mila i dipendenti civili. A questo si aggiunge il riordino e la riorganizzazione di caserme, enti e reparti, insieme alla riduzione del personale dirigente di Aeronautica, Esercito e Marina che comporterà il taglio di 310 tra generali e ammiragli e di altri 1.566 militari che ricoprono ruoli e funzioni dirigenziali entro il 2024. Tra le modifiche approvate al Senato, su iniziativa del Partito democratico, la soppressione dei poteri straordinari del Ministro della difesa (nel testo presentato dal governo, poteva svolgere, anche per conto di altri Paesi, attività negoziali per la commercializzazione di sistemi d'arma prodotti dall'industria nazionale) e la possibilità di aprire ai cittadini, in base ad apposite convenzioni, la facoltà per i medici militari di esercitare la libera professione intra moenia.
Ecco il testo del provvedimento. (Scarica il testo in PDF)
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