ALLARME REATI STRUMENTALE
Mattino di
Padova 4 giugno 2008
Caro direttore,
secondo alcuni quotidiani locali, Padova sarebbe una
delle città più pericolose d’Italia e più insicure
del Veneto. Vi si commetterebbero, addirittura,
48.378 reati. Un po’ troppi, evidentemente. Basta
infatti fare una piccola divisione per rendersi
conto che, secondo questi dati, nella nostra città
si consumerebbe un reato ogni 4 abitanti.
Probabilmente c’è qualcosa che non torna, almeno con
la matematica. Infatti, la classifica pubblicata da
«Il Sole 24 Ore» di lunedì 2 giugno, alla quale si
sono ispirati molti quotidiani, non riguarda le
città, ma le province. Come riferisce il «mattino»,
riportando la proporzione corretta fornita dal
Viminale di 53 reati ogni mille abitanti sull’intero
territorio provinciale.
Certo, questo fatto non deve farci diminuire
l’attenzione rispetto alla sicurezza dei cittadini,
ma è fondamentale basarsi su dati certi e non
ricorrere ad espedienti per alimentare paure e
polemiche dannose. Se qualcuno pensa, stravolgendo
la realtà, di accreditare l’idea che i reati a
Padova sono in crescita per colpa
dell’amministrazione comunale, si sbaglia di grosso.
Lo dimostrano i dati sull’andamento del crimine
forniti dall’Arma dei carabinieri e dalla Questura
di Padova. Inoltre, per restare alla classifica de
«Il Sole 24 Ore», è interessante notare che il
numero di reati commessi nelle province di Padova e
di Verona, in rapporto agli abitanti, è praticamente
identico. Eppure nessuno si è neppure sognato di
sostenere che il sindaco Tosi abbia qualche
responsabilità.
Tutti i dati che sono stati erroneamente riferiti a
Padova, magari per polemizzare in modo indiretto con
l’amministrazione comunale, si riferiscono
all’intero territorio provinciale. Padova conta
circa 212.000 residenti, la Provincia di Padova
quasi 850.000. La domanda sorge dunque spontanea:
con chi prendersela? Con il presidente della
Provincia? Con i sindaci dei Comuni di medie
dimensioni? Con i sindaci dei piccoli Comuni?
Oppure, come stabilisce la Costituzione, la
responsabilità dell’ordine pubblico è in capo allo
Stato? Tutte domande che meritano una risposta
seria, senza pregiudizi e senza polemiche inutili.
I dati andrebbero guardati per quello che sono; e
in un Paese serio, le istituzioni e gli organi di
informazione dovrebbero intanto mettersi d’accordo
sui numeri, e misurare i fenomeni con criteri
oggettivi, in modo da capire i fenomeni e trovare le
soluzioni migliori per risolvere i problemi.
Vedremo cosa farà il nuovo governo, se le misure
già assunte avranno risultati tangibili. Mentre
tutti discutono di un provvedimento inapplicabile e
privo di efficacia come l’introduzione del reato di
immigrazione clandestina, un errore, a mio avviso, è
stato già commesso: escludere dalla detassazione
degli straordinari gli uomini e le donne delle forze
dell’ordine, che ogni giorno combattono contro la
criminalità per garantire la sicurezza dei
cittadini. Mi auguro che il governo possa rimediare
presto.
Alessandro Naccarato deputato del Pd