Con le norme sul risparmio energetico il governo
danneggia famiglie e aziende
Il Mattino di Padova, 4 novembre 2008
Continuano gli
imbrogli della destra. Il governo ha deciso, con
l’ennesimo decreto legge, di cancellare la
possibilità, introdotta dal centrosinistra, di
portare in detrazione (fino al 55%) i costi per gli
interventi di risparmio energetico nella
ristrutturazione delle case. La norma, infatti, ha
tagliato pesantemente il fondo destinato a
compensare le detrazioni sulle ristrutturazioni
edilizie «salva-ambiente» portandolo, nel 2008, a
82,7 milioni di euro (si pensi che l’anno precedente
sono state presentate detrazioni per un totale di
825 milioni di euro) e garantendo così la
possibilità di godere di questo beneficio soltanto
fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Chi
resta escluso dallo sconto per mancanza di fondi, e
sarà la larghissima maggioranza dei richiedenti,
subirà una perdita nettissima. Se si tratta di
un’azienda, infatti, questa non potrà beneficiare di
alcuna detrazione; se invece si tratta di un privato
cittadino, allora potrà usufruire della normale
detrazione per le ristrutturazione edilizie in
vigore, pari solo al 36% della spesa e, per di più,
aspettando fino a dieci anni prima di ottenere il
rimborso da parte dello Stato.
Si tratta di una scelta gravissima che penalizza i
comportamenti virtuosi dei cittadini che hanno
scelto di investire nell’ambiente e nello sviluppo
sostenibile, colpisce l’economia di un settore
decisivo come quello dell’edilizia e danneggia il
risparmio energetico. Di fronte a una crisi sempre
più preoccupante il governo ha deciso di colpire
famiglie, imprese ed energia.
Oltre al danno c’è anche la beffa che calpesta con
arroganza i principi basilari del diritto. Infatti
la norma, se non sarà rivista, ha valore retroattivo
e coloro che hanno già eseguito nel 2008 profonde
ristrutturazioni con interventi di risparmio
energetico, sobbarcandosi ingenti spese, non
potranno usufruire delle detrazioni. Altro che aiuti
per superare la crisi, con questo provvedimento il
governo deprime ulteriormente i consumi e danneggia
il sistema della piccola e media impresa.
Il decreto è la prova concreta di ciò che il
Partito Democratico sta denunciando da tempo. Il
governo non si occupa adeguatamente della crisi
economica. Si preoccupa, invece, di salvare l’Alitalia
scaricando sulle spalle della collettività tutti i
suoi debiti, di abolire l’Ici anche sulle case di
lusso, di far guadagnare le banche prevedendo, di
fatto, il semplice allungamento dei mutui contratti
da molte famiglie. E soprattutto il governo si
preoccupa di favorire gli interessi del presidente
del Consiglio, aumentando le tasse per i suoi
concorrenti nel sistema televisivo con l’aumento
delle tasse per Sky. I provvedimenti della destra
sono sbagliati e inadeguati.
Infine il decreto che cancella le detrazioni
contiene un messaggio culturale devastante. Con una
norma del genere chi potrà mai essere incentivato a
rispettare l’ambiente, sfruttare l’energia
rinnovabile e più pulita, traendone anche un
cospicuo vantaggio economico? Il governo Berlusconi
conferma di non avere alcun interesse nella difesa
dell’ambiente e di essere l’unico a ritenere il
risparmio energetico un ostacolo allo sviluppo e non
una risorsa. Mentre Usa e Ue decidono di investire
nell’ambiente e nello sviluppo sostenibile per
rilanciare l’economia, da noi, ancora una volta, la
destra decide di andare in direzione opposta.
Alessandro
Naccarato, Deputato PD