L’on. Naccarato e il consigliere regionale Giovanni
Gallo
bocciano senza mezzi termini il piano di Patavium
«Il nuovo ospedale? Aria fritta»
«Ci
sono meno posti letto di quello odierno.
E mancano pediatria e oncologia»
Il Gazzettino, 5 ottobre 2008
«Non č neppure classificabile: č impossibile dare un voto a Patavium, non lo definiamo progetto ma qualcosa di impreciso e indefinito. Aria fritta, un'illusione che la Regione ha creato e alimentato ad arte».
Hanno il merito di aver espresso quello che era sulla punta della lingua di tutti o quasi, ma che nessuno o quasi, nel prudente cicaleccio di commenti, aveva avuto il coraggio di dire: il consigliere regionale Giovanni Gallo e l'onorevole Alessandro Naccarato , in quota Partito democratico, bocciano senza appello le linee-guida del nuovo Ospedale per Padova, redatte con la supervisione del segretario regionale a sanitą e sociale Giancarlo Ruscitti. «Patavium č un tomo di slides che non spiega nulla, anzi - rileva Naccarato - presenta delle imprecisioni tali che non possono non essere notate pure da un principiante: un dimensionamento non chiaro, si parla di 1.220 posti letto fissi a fronte degli oltre 1.400 di cui dispone l'attuale Ospedale , non si fa menzione delle area oncologica e pediatrica nč del pronto soccorso facendo intuire che quello che nascerą sarą probabilmente un'integrazione dell'esistente, il capitolo finanziamenti č trattato in modo estremamente superficiale e approssimativo». La stima di spesa č 1.750 milioni di euro ma, ipotizza Gallo, «ne serviranno almeno 2.000 di milioni e dove li troveranno? quale sarą la parte coperta dal pubblico? In Patavium si parla genericamente di 150 milioni di euro provenienti da fondi regionali e di un tot di finanziamenti statali neppure specificati ma lasciati con i punti di sospensione. Non vorremmo che diventi l'Ospedale dei privati, una super-clinica svincolata dal territorio, ci spieghino poi quale sarą il raccordo con le altre strutture sanitarie di Padova e hinterland, il Sant'Antonio, l'Istituto oncologico veneto, lo stesso Policlinico, i centri dell'Alta e della Bassa».
«L'unica amministrazione che ha fatto la sua parte - riprende Naccarato - č quella comunale che ha individuato l'area di Padova Ovest con i suoi 600 mila mq, tutti gli altri enti non si sono mai esposti con fatti concreti. Invochiamo maggiore serietą, non basiamo la discussione su un documento campato per aria. Il nostro apprezzamento va ai dg Rao e Cestrone, amministratori intelligenti e capaci, che non si sono lasciati abbindolare dal sogno di un futuro lontano, continuando ad occuparsi delle manutenzioni e del restyling di quello che c'č».