LA NOTA
IL GOVERNO STRAVOLGE IL SISTEMA GIUDIZIARIO PER
APPROVARE LEGGI AD PERSONAM E
TUTELARE GLI INTERESSI PRIVATI.
6 novembre
2008
Ci risiamo. Ancora
una volta il Governo tenta di stravolgere il sistema
giudiziario per promuovere leggi ad personam a
favore di singole persone. Dopo il “lodo Alfano”, il
“lodo Consolo” e il “lodo Geronzi” siamo arrivati al
c.d. “lodo Carnevale” che, se approvato in via
definitiva, consentirà al giudice Corrado Carnevale,
noto per aver annullato numerosi processi di mafia
per vizi formali, di ottenere il posto di Primo
Presidente della Corte di Cassazione nonostante
abbia ormai superato il limite di età per questo
incarico. La norma oggi in vigore prevede, infatti,
che chi è stato sottoposto a giudizio e
successivamente prosciolto ( proprio come nel caso
di Carnevale, imputato in un processo per mafia e
poi assolto) non può tornare a ricoprire posti di
vertice nella magistratura oltre i 75 anni. Con il
“lodo Carnevale”, invece, tale limite di età viene
abrogato. Inoltre la destra, per mascherare questa
norma e farla passare sotto silenzio, l’ha inserita
in un decreto più ampio sulle sedi giudiziarie
disagiate.
Mentre la maggioranza è impegnata a far approvare
leggi ad personam che non servono certo a migliorare
l’efficienza del sistema giudiziario italiano ma
solo a tutelare gli interessi e le aspirazioni di
pochi potenti, la giustizia è in grande difficoltà.
Per fare un esempio concreto, il Tribunale del
Lavoro di Padova è in una preoccupante situazione di
carenza di organico e rischia di trovarsi ad operare
addirittura con un solo giudice e con più di 5.145
cause di lavoro ancora pendenti che certamente non
potranno essere trattate in tempi brevi se il
Governo, invece di considerare i magistrati alla
stregua di sfaccendati proponendo i tornelli anche
per loro, non si decide ad aumentarne il numero. Il
Governo dovrebbe perciò preoccuparsi di garantire
adeguate risorse finanziarie ed umane al sistema
giudiziario italiano per ridurre i tempi dei
processi e assicurare in tal modo i diritti
fondamentali di tutti invece di pensare a
salvare dai processi i
manager che hanno fatto fallire grandi aziende come
Parmalat e Cirio o promuovere leggi a tutela degli
interessi di singoli e quanto mai discussi
personaggi.
Alessandro Naccarato, Deputato PD