IL PD PER UN VERO CAMBIAMENTO
mattino di padova 11 aprile 2008
Credo che in queste
ultime ore di campagna elettorale, molti italiani si
stiano chiedendo se il nostro Paese può permettersi
per altri cinque anni un governo che alimenta lo
scontro tra le istituzioni, che insulta gli
avversari politici, che manca totalmente di senso
dello Stato. Il Partito Democratico ha fatto di
tutto per far rientrare il confronto politico dentro
i binari della civiltà, parlando di idee e
programmi, chiedendo un voto per qualcosa e non
contro qualcuno.
Al contrario, la Destra non ha accettato un
dibattito serio e costruttivo sul futuro del Paese,
lasciandosi andare - soprattutto negli ultimi giorni
- ad atteggiamenti irresponsabili che non promettono
nulla di buono. Bossi ha minacciato di imbracciare i
fucili, seguito a ruota da Lombardo.
Poi Dell’Utri ha definito Mangano, condannato
all’ergastolo per mafia, un eroe, minacciando di
riscrivere la Resistenza nei libri di storia.
Infine, Berlusconi ha proposto l’esame di salute
mentale per i magistrati e dichiarato che potrà
assegnare all’opposizione la presidenza una delle
due Camere solo se il Presidente Napolitano si
dimetterà dalla sua carica.
Non una parola, da parte della Destra, sui problemi
reali del Paese, ma il solito atteggiamento
distruttivo che ha segnato un intero decennio,
ridicolizzando l’Italia davanti al mondo. Arrivati a
questo punto, e preso atto che Berlusconi e i suoi
sodali non sono cambiati affatto, che propongono un
film già visto, che sono assolutamente inadatti a
governare un grande paese democratico, credo risulti
ancor più evidente la differenza che corre tra il
Partito Democratico e il cosiddetto Popolo delle
libertà. Il 13 e il 14 aprile gli elettori si
troveranno di fronte ad una scelta decisiva, che
condizionerà pesantemente il futuro di tutti:
scegliere una forza politica ed un leader che hanno
la capacità di affrontare le principali questioni
che interessano il Paese (lo sviluppo economico, la
perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni,
la precarietà che affligge le nuove generazioni,
solo per fare qualche esempio), oppure ridare
fiducia a chi ha già dimostrato di non meritarla
negli anni in cui è stato messo alla prova.
Abbiamo bisogno di un governo guidato da persone
serie e non da chi perde tempo ad alimentare una
guerra di tutti contro tutti anzichè risolvere i
complessi problemi che affliggono l’Italia. Per
questo, sono certo che tante persone per bene, a
prescindere dalle ideologie politiche che ormai
appartengono al secolo scorso, possano individuare
nella nostra proposta una speranza di cambiamento,
la possibilità per l’Italia di diventare un Paese
moderno, che stia a testa alta in Europa e che non
debba più vergognarsi della sua classe dirigente.
La campagna elettorale volge al termine, ma i tanti
militanti del Partito Democratico hanno ancora tempo
prezioso per convincere gli elettori delle nostre
buone ragioni e dell’affidabilità della nostra forza
politica. Dal loro impegno, dall’impegno di tutti
noi, dipende gran parte dell’ esito di una
competizione elettorale che abbiamo fin qui condotto
con passione e civiltà e che può consentirci di
raggiungere un risultato straordinario.
Alessandro Naccarato candidato alla Camera
per il Partito Democratico