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Mattino di Padova 11-12-2006
«In Parlamento con il metodo Padova»
Alessandro Naccarato sta per depositare il progetto di legge insieme a Franca Bimbi:
«Abbiamo trovato equilibrio in Consiglio grazie a Zan, Zampieri e Verlato. Ci vuole del sano riformismo»

Sta per depositare a Montecitorio, insieme a Franca Bimbi della Margherita, il progetto di legge dell’Ulivo. Ed è più che convinto della bontà del «metodo Padova» per costruire l’unità all’interno del centro-sinistra.
 Alessandro Naccarato, 37 anni, fresco segretario regionale dei Ds, deputato di prima nomina, ha votato da consigliere comunale la mozione che riconosce per via anagrafica le coppie di fatto. La «breccia» di palazzo Moroni che spiana la strada al Parlamento.
 «Ora si tratta, sulla scia di altri Paesi dell’Unione europea, di legiferare in materia di diritti che già esistono ma non sono riconosciuti. Il progetto di legge, che mercoledì o giovedì firmeremo con la collega Bimbi, riguarda la successione dei beni, la reversibilità delle pensioni e i contratti di locazione nell’edilizia pubblica» annuncia Naccarato.
 Arriva alla Camera la mozione del Consiglio di Padova?
 
«Senza tanto clamore, Padova ha ampliato il riconoscimento di diritti usando a mo’ di “grimaldello” le prerogative della legge anagrafica. Un ottimo banco di prova del Partito Democratico. Abbiamo trovato l’equilibrio fra Ds e Margherita grazie anche a Zan, Zampieri e Verlato. Devo dire che se sono i giovani ad occuparsi di questi temi sanno farlo con meno ideologia e più concretezza».
 Onorevole, le coppie di fatto e la famiglia sono così inconciliabili?
 
«All’anagrafe, famiglie di fatto sono più gli anziani che i giovani. Ed più eterosessuali che omosessuali. Osservo che abbiamo ereditato legge e regolamento anagrafico dalla Democrazia cristiana, che non aveva bisogno di crociate».
 Laicismo in versione Prima Repubblica?
 
«Di sicuro De Gasperi non si faceva dare ordini dal papa nell’esercizio delle sue funzioni di presidente del consiglio».
 Sui diritti rispunta la laicità?
 
«Dal mio punto di vista, si tratta piuttosto di sano riformismo europeo. Lo stesso che ha ispirato Aznar o Chirac, tanto per tranquillizzare il centro-destra».
 E le polemiche di questi giorni?
 
«Nel merito dei contenuti, spesso e volentieri si travisa la realtà dei fatti. Piuttosto vorrei osservare che mercoledì sera sono stato all’incontro con i lavoratori della Magrini Galileo. Ecco, sono 209 famiglie alle prese con il lavoro che non c’è. Famiglie, di fatto, invisibili nel dibattito sulla... famiglia».