ELICA, NO ALL’ACCORDO MOBILITA’
CAMPADARSEGO. Il gruppo
Elica non ha firmato l’accordo sulla mobilità: dopo una lunga trattativa presso l’assessorato al Lavoro della Provincia di Padova, l’azienda ha rifiutato la mediazione che l’assessore Roberto Tosetto aveva formulato per la chiusura di una vertenza aperta ormai da gennaio 2008. Nonostante la mediazione avesse convinto unitariamente le parti sindacali presenti al tavolo, sottolineano le organizzazioni sindacali confederali, non si é registrato alcuno sforzo positivo da parte dell’azienda: 70 lavoratori perderanno il posto di lavoro a Campodarsego. «Dopo aver cercato con professionalità un accordo possibile e dignitoso per i lavoratori a rischio licenziamento, i sindacati non hanno trovato nella controparte aziendale la stessa volontà di concludere positivamente una vicenda che l’azienda stessa ha creato: Elica spa aveva infatti verbalizzato nel novembre scorso in Provincia che il sito produttivo di Campodarsego non sarebbe stato chiuso». Per l’ennesima volta - viene rilevato - la forza produttiva femminile (che costituisce la maggioranza della forza lavoro dello stabilimento) viene penalizzata da sistemi aziendali, messi in atto con l’unico scopo di rincorrere il massimo del profitto senza che sia usato il minimo scrupolo verso le maestranze.GRUPPO ELICA
CAMPODARSEGO
IL PD E
LA CRISI OCCUPAZIONALE
Il
deputato Alessandro Naccarato sostiene che la
«vicenda sta assumendo dimensioni e contorni
preoccupanti» e annuncia che ha «coinvolto il
ministero delle Attività produttive» per
«scongiurare il licenziamento dei 70 dipendenti»,
per la maggior parte donne
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Il Gazzettino
CAMPODARSEGO Dopo una lunga trattativa in Provincia
l’azienda ha rifiutato la mediazione che l’assessore
Tosetto aveva formulato per chiudere la vertenza
La "Elica" non firma la mobilità,
70 lavoratori perderanno il posto
Resta preoccupante la situazione dello stabilimento del gruppo Elica di Campodarsego: le prospettive di accordo si sono arenate. L'azienda fa parte di un gruppo multinazionale con sede a Fabriano (Ancona) e quotato in borsa, specializzato nella realizzazione di cappe aspiranti per cucina. Già da alcuni mesi è in corso una vertenza che riguarda la situazione occupazionale, ma ora la direzione dell'azienda non ha firmato l'accordo sulla mobilità. La trattativa condotta con la mediazione dell'assessorato al Lavoro della Provincia di Padova, guidato da Roberto Tosetto, non ha sortito gli effetti sperati. Le segreterie sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, avevano cercato di chiudere la trattativa aperta dal gennaio 2008, ma hanno dovto registrare la fermezza nella posizione della controparte. «Durante il negoziato Elica spa non si è minimamente scostata dalla sua prima proposta considerata irricevibile visto che, per via di dubbie strategie di mercato, 70 lavoratori perderanno il posto di lavoro - segnalano i sindacati, che stigmatizzano il comportamento aziendale - e non ha mostrato la volontà di concludere positivamente la vicenda. Elica spa aveva infatti verbalizzato in data 19 novembre 2007, in Provincia, che l'azienda di Campodarsego non sarebbe stata chiusa. Per l'ennesima volta la forza produttiva femminile (che costituisce la maggioranza della forza lavoro dello stabilimento) viene penalizzata». «La cosa che stupisce di più - dicono i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Ugl in un comunicato - è che il maggior azionista del gruppo Elica spa, il senatore di Forza Italia Francesco Casoli, porti avanti la sua campagna elettorale asserendo che il singolo dipendente è la risorsa fondamentale e vincente dell'azienda. Riorganizzare non significa chiudere e lasciare a casa le persone; significa pianificare operrazioni che limitino i costi sociali». «Una chiara dimostrazione di inaffidabilità - dicono i sindacati - visto che la sua azienda, nonostante la rilevanza nazionale e mondiale, non si è mostrata coerente nemmeno con quanto dichiarato nei verbali sottoscritti». Sull'argomento prende posizione anche il deputato del Partito Democratico Alessandro Naccarato : «Sul caso abbiamo interessato il ministero delle Attività produttive attivandoci anche con la Provincia di Padova per scongiurare il licenziamento dei 70 dipendenti. In realtà bisogna fare ogni tentativo per intraprendere almeno la strada della mobilità senza mettere sul lastrico un numero così elevato di dipendenti».