L’INTERVISTA:
Servizi peggiorati e a costi crescenti
Alessandro Naccarato.
Il parlamentare del
Partito democratico: confermate le nostre critiche
«E’ la degenerazione del sistema»
«Il potere
del consorzio nato attorno alla gestione dei
rifiuti»
Mattino di Padova 23 luglio 2008
Lunedì alle 11 è salito
sull’Eurostar con la notizia degli arresti.
Alessandro Naccarato (penultimo segretario della
Federazione Berlinguer della Quercia e ora deputato
del Partito democratico) dall’aula di Montecitorio
commenta: «E’ la conferma delle critiche politiche
che abbiamo più volte avanzato sulla gestione del
Cosecon. L’inchiesta della magistratura apre
interrogativi preoccupanti sulla degenerazione
raggiunta. C’è da augurarsi che Provincia e Regione
intervengano nella direzione che abbiamo più volte
indicato, riportando la Spa alla sua funzione
originaria».
Onorevole
Naccarato, può spiegarsi fino in fondo?
Rifiuti,
energia, governo del territorio: intorno a questi
filoni Cosecon aveva prodotto una rete di società
collegate, ma anche una rete di potere funzionale al
business. Alcuni privati sono favoriti, in quanto
accedono ai finanziamenti e alle gare pubbliche
senza concorrenza. Gli amministratori comunali
ottengono reddito e ruolo aggiuntivi, in cambio
della delega sull’urbanistica. La qualità dei
servizi si rivela peggiore e a costi più elevati per
i cittadini, le imprese e i Comuni.
Adesso
gli appalti, prima la “filiera” dei rifiuti. Sempre
lo stesso schema?
Il
caso Trasporti Ecologici era già stato posto
all’attenzione della magistratura, grazie alle
denunce e agli esposti. Ora si andrà al processo. Ma
anche nel caso delle opere legate ai finanziamenti
europei abbiamo, per tempo, fatto suonare il
campanello d’allarme.
Si
riferisce al convegno dell’hotel Oasi a Conselve.
Era il 23 novembre 2005 quando i Ds sollecitavano
«più trasparenza, meno affari». Giusto?
Gli
atti li abbiamo distribuiti in 3 mila copie. E chi
allora minacciava querele, ha preferito lasciar
perdere. Insieme a Fabio Rocco, Sergio Manzato e
altri abbiamo fatto lavoro politico con grande
accuratezza, documentando ogni dettaglio. E
pubblicandolo, discutendolo apertamente. Se posso,
mi resta un rammarico.
Prego...
Allora
eravamo assoluta minoranza. Senza l’intervento della
magistratura che ora si rinnova, probabilmente
Cosecon sarebbe ancora il regno di personaggi come
Zambolin. Il rammarico consiste proprio in questo.
Noi, politicamente, abbiamo denunciato chiaramente
cos’era diventato Cosecon e quali interessi
ruotavano e ruotano intorno a Cosecon. Ma la
politica non è riuscita a risolvere il problema.
Adesso
che si fa?
Intanto
inviterei tutti, politici e amministratori, a
riflettere su ciò che sostiene la Procura della
Repubblica al termine dell’indagine. Poi mi auguro
che nel Cosecon si giri davvero pagina. I conti
economici non tornano da parecchio tempo. Bisogna
fare i conti con tutto il resto.
Nel «caso
Cosecon», per altro, non risulta estranea un’anima
della stessa Quercia. Problemi?
Lo
abbiamo detto a chiare lettere, fin da subito. Non
mi costa certo ripeterlo oggi. Sbaglia chi pensa che
si debbano automaticamente condividere le scelte
effettuate da qualche sindaco, assessore o
consigliere di amministrazione per la semplice
appartenenza politica. Questo sistema è stato
costruito con una parziale connivenza di alcuni
amministratori comunali che
hanno accettato le logiche del centrodestra. Era e
resta un loro problema.