«Un carrozzone che ha
provocato danni»
Il
Mattino di Padova, 26 settembre 2008
Ho letto
l’intervento del Presidente della Provincia Vittorio
Casarin e vorrei rispondere brevemente. Casarin è
arrabbiato e mi attacca personalmente perché ha
capito che ormai sul Cosecon si sta affermando il
giudizio negativo che, insieme ad altri, esprimo da
lungo tempo. Per questo il Presidente della
Provincia non risponde alle questioni di merito e si
limita a ricordare la mia provenienza politica, che
rivendico con orgoglio, dal Pci.
Ma tali argomenti non bastano più a nascondere il
disastro Cosecon e le responsabilità della
Provincia. Infatti proprio ieri sera, in modo
clamoroso, molti amministratori locali, di vario
orientamento politico, hanno fatto mancare il numero
legale all’assemblea della Spa bocciando così il
nuovo statuto che la Provincia aveva promosso e
approvato. Cosa racconterà adesso Casarin? Come mai
la maggioranza dei Comuni non condivide le posizioni
della Provincia? Sono diventati tutti comunisti ed
ex comunisti come me? La verità è che sul Cosecon
sono Casarin e la Provincia ad avere fatto una
figuraccia!
Finalmente la cappa di omertà e le connivenze che
hanno fatto diventare Cosecon il centro e il motore
di operazioni illecite e di un malgoverno diffuso
sono stati smascherati e sempre meno enti locali
vogliono essere coinvolti in una situazione ormai al
collasso. Solo la Provincia e il gruppo trasversale
composto da quanti, a vario titolo, si sono
arricchiti con Cosecon continuano a voler tenere in
vita una società che ha danneggiato il territorio.
Continuo a sostenere da anni che Cosecon è
diventato un carrozzone pieno di debiti che ha
favorito gli interessi di alcuni speculatori privati
e ha espropriato i Comuni di funzioni fondamentali.
La Provincia, anziché difendere gli enti locali e
promuovere i necessari controlli in materia di
governo del territorio, è stata inerte spettatrice e
complice di quanto è accaduto. La pervicacia con cui
la Provincia ha condiviso il progetto di regalare ai
privati la pianificazione urbanistica della Bassa
Padovana è arrivata addirittura al punto di
modificare in questo senso lo statuto della Spa. La
Giunta Provinciale pensava di farcela anche questa
volta e di riuscire ad ingannare molti
amministratori locali ma diversi sindaci ormai non
si fidano più e hanno compreso che Cosecon per i
loro territori è soltanto un peso.
Il Presidente della Provincia ora si arrabbia
perché è rimasto deluso, forse pensava di avere
neutralizzato ogni opposizione al suo piano. Ma si
sbaglia di grosso. Non sarà il tentativo di
coinvolgere, magari in cambio di posti nel Consiglio
di amministrazione o di piccoli favori personali,
qualche esponente del PD a impedire o indebolire la
nostra iniziativa contro la Provincia. Casarin può
stare tranquillo: tra un viaggio e l’altro a Roma
parlo e mi incontro con diversi amministratori
locali e con molti di loro condivido un giudizio
negativo sul Cosecon e sulle responsabilità della
Provincia nei disastri di questi anni. Certo è
un’attività faticosa, che alle volte si svolge in
solitudine e in contrasto con alcune persone, ma ne
vale la pena perché è in discussione il ruolo degli
Enti locali e la trasparenza e il rispetto della
legalità nel governo del territorio.
Ed è anche un’attività che ha un certo consenso,
visto che lo statuto voluto dalla Provincia è stato
bocciato.
Alessandro Naccarato, Deputato Partito
Democratico