LE INTERCETTAZIONI
Le
dimissioni di Scajola dimostrano che
le intercettazioni telefoniche
servono. Le dimissioni di Scajola
costituiscono la prima conseguenza
politica dell’inchiesta giudiziaria
sugli appalti per il G8. Dalle
indagini stanno emergendo numerose
ipotesi di reato: alcuni esponenti
politici e istituzionali, tra i
quali ci sarebbe anche l’ex ministro
dello sviluppo economico, avrebbero
violato le leggi sulla concorrenza
per assegnare a determinate imprese
lavori pubblici in cambio di denaro
e di favori. __________________________________ LA CRISI DEGLI ZUCCHERIFICI
Nella seduta della Camera dei
Deputati di giovedì 6 Maggio,
durante il voto di fiducia sul
provvedimento recante:
"
DISEGNO DI LEGGE:
CONVERSIONE IN LEGGE DEL
DECRETO-LEGGE 25 MARZO 2010, N. 40,
RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
TRIBUTARIE E FINANZIARIE IN MATERIA
DI CONTRASTO ALLE FRODI FISCALI
INTERNAZIONALI E NAZIONALI OPERATE,
TRA L'ALTRO, NELLA FORMA DEI
COSIDDETTI «CAROSELLI» E «CARTIERE»,
DI POTENZIAMENTO E RAZIONALIZZAZIONE
DELLA RISCOSSIONE TRIBUTARIA ANCHE
IN ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA
COMUNITARIA, DI DESTINAZIONE DEI
GETTITI RECUPERATI AL FINANZIAMENTO
DI UN FONDO PER INCENTIVI E SOSTEGNO
DELLA DOMANDA IN PARTICOLARI
SETTORI ", il
PD ha presentato alla Camera dei
Deputati un Ordine del Giorno per
portare all'attenzione del Governo
il grave problema della crisi del
settore bieticolo-saccarifero.
Ordine del Giorno
La Camera, impegna il Governo: ad adottare
iniziative volte al ripristino dei
fondi non erogati, di importo pari a
43 milioni di euro, per ciascuno
degli anni 2009 e 2010; Zucchi,
Oliverio, , Brandolini, Marco Carra,
Fiorio, Dal Moro, Agostini, Cenni,
Cuomo, Lusetti, Marrocu, Mario Pepe
(PD), Sani, Servodio, Trappolino,
Naccarato, De Pasquale __________________________________
9 MAGGIO 2010
GIORNO DELLA MEMORIA PER LE VITTIME
DEL TERRORISMO
E’ una legge fondamentale per far riflettere chi non sa, chi non ricorda, chi non ha memoria di quel tragico periodo della storia del nostro Paese, i cosiddetti “Anni di Piombo”. E’ l’occasione per organizzare eventi pubblici, manifestazioni, assemblee nelle scuole, come dice esplicitamente il testo di legge, per “conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche” (art. 1, comma 2). Padova, negli anni settanta, fu una delle città più colpite dal terrorismo e dalla violenza politica. Basti pensare che solo tra il 1977 e il 1979, il periodo più tragico, a Padova furono denunciati 708 atti di violenza eversiva: 447 attentati, 132 aggressioni a persone, 129 rapine e devastazioni.
http://leg15.camera.it/parlam/leggi/07056l.htm
Per il "Giorno della
Memoria" per le vittime del
terrorismo e delle stragi il Comune
di Padova ha organizzato un incontro
pubblico all'interno
VENERDI 7 MAGGIO
In Memoria delle
Vittime del Terrorismo 30 anni dopo
l'uccisione di Vittorio Bachelet,
la vicenda umana e la testimonianza
Flavio
Zanonato
- Sindaco di Padova
Chiara
Benciolini -
Presidente Azione
Cattolica di Padova Introduce
Edoardo
Pittalis
- giornalista Presentazione del progetto “ Sedie Vuote"
L'intervento dell'On.
Naccarato in occasione
dell'approvazione della
legge
Istituzione del
"Giorno della Memoria"
delle vittime del
terrorismo e delle
stragi
Camera dei Deputati, 2 maggio 2007 ![]() La data individuata (il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro) è appropriata e significativa. Infatti l'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse rappresenta il fatto più grave e più clamoroso tra i crimini commessi dal terrorismo; inoltre segnò l'inizio di un enorme ed unitaria mobilitazione popolare contro il terrorismo e in difesa delle istituzioni democratiche. Si tratta di un provvedimento atteso da anni da diverse associazioni e forze politiche e sindacali, in particolare dall'associazione italiana vittime del terrorismo. È un provvedimento importante e positivo per le ragioni che proverò in sintesi ad elencare: innanzitutto la Repubblica decide e si impegna, attraverso il giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, a costruire una memoria storica condivisa, che oggi manca, che ricordi i crimini e i delitti commessi dai terroristi, il loro progetto eversivo e destabilizzante delle istituzioni democratiche. Infatti è evidente che solo una memoria condivisa che condanni senza incertezze e ambiguità il terrorismo e i disegni eversivi che lo ispirarono può consentire ai principi e ai valori democratici alla base del nostro ordinamento e della Costituzione, di rafforzarsi e radicarsi tra le giovani generazioni. Il giorno della memoria deve diventare l'occasione, come previsto nella proposta di legge, di promuovere incontri, manifestazioni pubbliche e momenti di riflessione per approfondire quei fatti e spiegare il progetto criminale assassino delle varie organizzazioni terroristiche e per raccontare le storie dei tanti servitori dello Stato che decisero di combattere con coraggio, per difendere la nostra democrazia. Inoltre, il giorno della memoria impedisce che il terrorismo venga rimosso e sia considerato una parentesi breve della nostra storia, una specie di imprevisto provocato da piccoli errori ed esagerazioni dettati da eccessi giovanili o da un generalizzato uso della violenza, una caratteristica questa tutta italiana. Spesso nel nostro Paese assistiamo sconcertati a lezioni di storia da parte di ex terroristi che hanno la pretesa e l'arroganza di provare ad imporre il loro punto di vista e la loro memoria su quei tragici eventi. Il presenzialismo, il protagonismo e il ruolo che alcuni «ex» svolgono da noi non hanno uguali in altri Paesi colpiti dal terrorismo. Così come è eccezionale, in negativo si intende, l'ansia di perdonare, reinserire e recuperare i teorici e gli autori di crimini atroci. Alle volte si ha quasi l'impressione che l'opinione pubblica sia più attenta ai carnefici, agli assassini, piuttosto che alle vittime e ai loro familiari. Non possiamo non considerare che - altra anomalia italiana - nel nostro Paese, seppure in forme meno pericolose e diffuse che in passato, come dimostrano alcune recenti indagini di alcune procure della Repubblica, continuano a manifestarsi tentativi di riorganizzare e rimettere in funzione nuclei terroristici con finalità violente ed eversive. Questo accade anche perché non si è mai fatta piena chiarezza su alcuni episodi e su quell'area grigia di consensi, più o meno espliciti, che favorirono ideologie e gruppi eversivi. Il «Giorno della memoria» può diventare lo strumento per affermare, divulgare e raccontare i fatti e le verità accertati in sede processuale e storica sul terrorismo e sui terroristi. In questo modo potranno dissolversi le ambiguità e i dubbi che ancora alimentano alcune aree di simpatia, di comprensione e di giustificazione verso quei crimini. Infine c'è un'ultima considerazione da fare. La proposta di legge, dopo l'approvazione di un insieme di leggi volte a tutelare e assistere i familiari delle vittime del terrorismo, ricorda le vittime e riconosce loro il ruolo fondamentale che svolsero nel contrastare e sconfiggere il terrorismo. Si tratta di magistrati, appartenenti alle forze dell'ordine, professori, sindacalisti, avvocati: semplici cittadini che non si piegarono alle minacce e alle intimidazioni; che non accettarono, spesso andando contro corrente, i facili compromessi e la logica del disimpegno; che non si voltarono da una altra parte facendo finta di non vedere cosa stava accadendo. Alcuni di questi cittadini sono morti per aver difeso lo Stato e le istituzioni che noi rappresentiamo. Altri furono picchiati, gambizzati, umiliati e derisi. È giusto ricordare che la nostra democrazia ha sconfitto il terrorismo grazie al sacrificio di queste persone, che devono dunque diventare esempi positivi da far conoscere per spiegare, soprattutto ai più giovani, l'importanza della democrazia e della libertà.
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L'impegno del PD per cambiare
la legge sull'arbitrato Il “collegato lavoro” interviene in modo rilevante sul diritto del lavoro. Il provvedimento modifica la disciplina dell’ “arbitrato secondo equità” come via alternativa al ricorso al giudice nelle controversie individuali di lavoro. Il PD ha proposto di confinare la decisione dell’arbitro entro le disposizioni di legge a tutela dei diritti fondamentali del lavoratore e della lavoratrice e di lasciare invece all’arbitro l’interpretazione e l’applicazione delle norme del contratto di lavoro.
Il PD è
riuscito ad ottenere un’importante
vittoria parlamentare modificando la
norma sull’arbitrato nelle
controversie di lavoro con
l’approvazione di un proprio
emendamento: l’accettazione della
clausola compromissoria - ossia la
“libera scelta” da parte del
lavoratore dell’arbitrato in
alternativa al giudice del lavoro -
prima prevista all’atto
dell’assunzione, verrà legata alla
specifica controversia insorta,
garantendo così che la scelta del
lavoratore sia effettivamente
libera. Grazie all’impegno del PD, poi, il potere del Ministro del lavoro di decidere in ultima istanza sulla regolazione dell’arbitrato, in assenza di accordo tra le parti sociali, viene rinviato e parzialmente attenuato. Infatti, il PD ha proposto l’eliminazione dell’intervento del Ministro per vincolare la scelta delle materie soggette ad arbitrato agli accordi tra le parte sociali firmatarie dei contratti nazionali di lavoro. Restano molti altri aspetti negativi del “collegato lavoro”del Governo, in particolare per quanto riguarda: - Il ridimensionamento delle procedure e delle sanzioni per il contrasto del lavoro sommerso. - La possibilità di ammettere ai negoziati ed agli accordi derogatori dei contratti nazionali sindacati con rappresentatività esclusivamente territoriale. - La restrizione delle condizioni per la concessione dei contratti part-time nelle pubbliche amministrazioni; il superamento dei “Comitati per le pari opportunità”, sostituiti da organismi dedicati a promuovere genericamente il "benessere lavorativo"; la revisione restrittiva della normativa in materia di permessi per assistenza a persone non autosufficienti, aspettative e distacchi. - L’abbassamento a 15 anni dell'obbligo di istruzione e l’affidamento a percorsi di apprendistato senza garanzie di formazione qualificata per l'espletamento dell’ultimo anno di diritto-dovere di istruzione. - La cancellazione della responsabilità penale verso i lavoratori esposti all’amianto sugli aeromobili ed il naviglio di Stato. - L'ulteriore differimento dei termini di esercizio della delega sui lavori usuranti, sulla riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per l’impiego, dell’apprendistato e delle misure per favorire l'occupazione femminile.
Per questi motivi, il giudizio
sul “collegato lavoro” del
Governo, nonostante le
importanti modifiche ottenute
grazie all’approvazione
dell’emendamento del PD, è
negativo. Nel complesso, il
provvedimento colpisce i diritti
dei lavoratori, peggiora le
condizioni di lavoro e, con
l’abbassamento dell’obbligo
scolastico, non va certo nella
direzione giusta per affrontare
la crisi economica. La politica
economica della destra si
dimostra ancora una volta
inadeguata ad affrontare i
problemi strutturali
dell’Italia.
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APPUNTAMENTI
VENERDI 7
MAGGIO ALLE ORE 20.45 PRESSO IL
CENTRO CULTURALE
"ALTINATE-SAN GAETANO, VIA ALTINATE - PADOVA PARTECIPAZIONE ALL'INIZIATIVA PUBBLICA DEL COMUNE DI PADOVA PER LA GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL TERRORISMO E DELLE STRAGI
LUNEDI 10
MAGGIO ALLE ORE 12.OO PRESSO LA
PREFETTURA DI PADOVA
PIAZZA ANTENORE CERIMONIA PER LA GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL TERRORISMO E DELLE STRAGI
GIOVEDI 13
MAGGIO ALLE ORE 21.00 PRESSO LA
SALA DI QUARTIERE
VIA CURZOLA 15 INIZIATIVA PUBBLICA DEL PD SULLE POLITICHE CONTRO LA PROSTITUZIONE
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