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IL GOVERNO TAGLIA POLIZIA
E CARABINIERI

 

Sulla sicurezza la destra al governo continua a fare solo chiacchiere e a tagliare le risorse a Polizia e Carabinieri. Infatti qualche giorno fa a Roma, per la prima volta, tutti i rappresentanti sindacali delle Forze dell’ordine hanno manifestato insieme contro il Governo: poliziotti, forestali, agenti di polizia penitenziaria sono scesi in piazza per chiedere di stanziare maggiori risorse per garantire la sicurezza dei cittadini. Addirittura le organizzazioni di rappresentanza del personale militare, i COCER, pur non potendo per regolamento partecipare a manifestazioni di piazza, hanno pubblicamente manifestato la loro vicinanza  ai manifestanti, denunciando l’azione miope del Governo.

I numeri sono chiari. Nella prossima Legge Finanziaria il Governo prevede un taglio complessivo dell’intero comparto dell’ordine pubblico e della sicurezza del 5%, pari a quasi 400 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 145 milioni sottratti agli investimenti. Questa riduzione si va a sommare ad un analogo taglio di risorse deciso già nel 2009. E’ vergognoso che PdL e Lega, dopo aver vinto le elezioni politiche proprio cavalcando le paure dei cittadini e facendo leva sulla loro insicurezza, ora mettano in grave difficoltà le Forze dell’Ordine tanto da far dichiarare al Ministro dell’Interno Maroni che mancano i soldi per la sicurezza, con buona pace di chi finora ha mostrato i muscoli con le ronde e i militari sulle strade.

Nel dettaglio il Governo ha deciso un taglio di 192 milioni di euro al settore del contrasto al crimine e della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. In particolare è stata prevista la totale soppressione del fondo per la manutenzione ordinaria di commissariati della Polizia di Stato e delle caserme dei Carabinieri. Come se non bastasse, il Governo ha azzerato lo stanziamento previsto a favore dell’Europol, l’ufficio europeo di Polizia che è uno strumento fondamentale per il contrasto dell’immigrazione clandestina e del terrorismo internazionale.

Inoltre è stato ridotto di 204 milioni di euro il settore “pianificazione e coordinamento Forze di Polizia”, con la soppressione del fondo  per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico,   un taglio di 23 milioni e mezzo (quasi un terzo del totale) delle risorse destinate alla protezione dei collaboratori di giustizia e delle loro famiglie e di 3,2 milioni di euro delle spese per il funzionamento della Direzione Investigativa Antimafia. Così sarà più difficile controllare il territorio e combattere la criminalità organizzata.

Sulla sicurezza non servono le promesse e le chiacchiere della destra, ma fatti concreti e risorse economiche adeguate, a partire da quelle per rinnovare il contratto di lavoro della polizia scaduto da due anni. Solo così si può aumentare la sicurezza di tutti i cittadini.

 

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Dodici assessori non
sono troppi

Il Mattino di Padova, 1 novembre 2009

 

Alcuni consiglieri comunali del centrodestra ritengono che il numero degli assessori del Comune di Padova, 12, sia eccessivo e in contrasto con la legge; per questo motivo hanno presentato un ricorso al Tar. Penso che la questione sia infondata e sia dettata soltanto dallo stato confusionale in cui versa la minoranza dopo la sconfitta elettorale di giugno.
 Infatti il testo Unico degli enti locali, all’articolo 47, prevede che le giunte «sono composte dal sindaco e da un numero di assessori, stabilito dagli statuti, che non deve essere superiore a un terzo, arrotondato aritmeticamente, del numero dei consiglieri comunali, computando a tal fine il sindaco, e comunque non superiore a 12 unità». Lo Statuto del Comune di Padova, all’articolo 44, stabilisce che la giunta è composta «di un numero di assessori compreso tra un minimo di 8 ed un massimo entro i limiti previsti dalla legge nazionale», cioè 12.
 I conti sono presto fatti: i consiglieri comunali sono 41, compreso il sindaco; e un terzo di 41 è 13,6. Pertanto, in base alla legge, la giunta di Padova può essere composta da 12 assessori. Il testo unico degli enti locali prevede anche che i Comuni che hanno stabilito negli Statuti un numero di assessori in contrasto con la legge devono adeguare gli stessi Statuti, e fino a quel momento, per le città con popolazione tra i 100.001 e 250.000 abitanti, non possono avere Giunte composte da più di 10 assessori. Come si è visto in precedenza, questo non è il caso del Comune di Padova, che ha già uno Statuto coerente con la legge, al punto da richiamarla espressamente.
 Chiariti gli aspetti tecnici, mi sembra utile e interessante per avere una corretta informazione vedere come si sono organizzati alcuni Comuni governati dalla destra e dalla lega. Cittadella, guidata dal parlamentare leghista Bitonci, ha 19.811 abitanti, 21 consiglieri comunali e 7 assessori; Albignasego ha 20.778 abitanti, 21 consiglieri comunali e 6 assessori; Abano Terme ha 19.083 abitanti, 21 consiglieri comunali e 7 assessori; Vigonza ha 20.773 abitanti, 21 consiglieri comunali e 7 assessori; Monselice ha 17.614 abitanti, 21 consiglieri comunali e 7 assessori; Verona ha 264.191 abitanti, 47 consiglieri comunali e 14 assessori; infine Padova ha 210.301 abitanti, 41 consiglieri comunali e 12 assessori.
 Se si considera che il numero degli assessori dovrebbe essere proporzionato alla popolazione e quindi alle attività e ai servizi che i Comuni svolgono risulta chiaro che l’eccesso di assessori non riguarda Padova ma altri Comuni. A Padova vivono 210 mila persone, c’è un’Università che attrae decine di migliaia di studenti universitari fuori sede, ci sono due strutture ospedaliere che curano ogni anno migliaia di pazienti che provengono da tutte le Regioni, c’è l’ottava zona industriale d’Italia per numero di aziende insediate; per amministrare bene una realtà così complessa servono 12 assessori. In conclusione: i Comuni con 20 mila abitanti hanno davvero la necessità di avere 7 assessori, cioè uno ogni 2.850 cittadini?

 

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Interrogazione a risposta scritta
presentata dall'On. Naccarato
 
Preoccupazione per la chiusura dell'azienda Beton Rapid srl di Ospedaletto Euganeo (PD)
Roma, Camera dei Deputati

 

Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Per sapere premesso che:

All’inizio del 2009 l’azienda di costruzioni “Beton Rapid srl” con sede a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, ha aperto le procedure di mobilità per 24 lavoratori dello stabilimento di Ospedaletto Euganeo (PD), motivando tale decisione con la necessità di far fronte alla crisi economica del settore e alla conseguente mancanza di commesse;

A seguito della messa in mobilità di questo gruppo di lavoratori, come prevede la legge in materia di licenziamento collettivo, attraverso la trattativa sindacale, nell’aprile del 2009 si è giunti alla firma dell’accordo per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (di seguito CIGS) della durata di un anno per la chiusura definitiva dello stabilimento di Ospedaletto Euganeo;

A distanza di poco tempo, come è stato pubblicamente denunciato da un’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Ospedaletto Euganeo in data 28 ottobre 2009 (che si allega), si è verificata la ripresa dell’attività dello stabilimento in questione da parte di una nuova azienda, “Precompressi Ospedaletto Euganeo srl”, composta da ex dipendenti della Beton Rapid srl che, a fronte di un impianto e di macchinari di un valore stimato per circa sei milioni di euro, risulta avere – secondo la Camera di Commercio – un capitale sociale interamente versato pari a soli diecimila euro;

Nello stabilimento di Ospedaletto Euganeo dove operava la “Beton Rapid srl”, la nuova azienda “Precompressi Ospedaletto Euganeo srl” svolge la stessa attività che in precedenza era svolta dalla “Beton Rapid srl” e vengono assemblati prodotti con il marchio “Beton Rapid srl”;

Dopo il ricorso alla CIGS della durata di un anno per i ventiquattro lavoratori della ex “Beton Rapid srl” , a seguito della ripresa della produzione da parte della nuova azienda “Precompressi Ospedaletto Euganeo srl”, le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno provveduto ad informare lo SPISAL e l’INPS circa la presumibile alta pericolosità della situazione che coinvolge gli attuali nuovi dipendenti della “Precompressi Ospedaletto Euganeo srl” per la mancanza di esperienza e adeguata formazione della manodopera impiegata nello stabilimento. La situazione di pericolosità è confermata da un grave incidente sul lavoro, verificatosi il 23 ottobre scorso, che ha coinvolto un lavoratore di nazionalità serba, provocandogli l’amputazione di un braccio;

Se il Ministro è a conoscenza dei fatti sopra esposti; quali misure il Ministro intende porre in essere per promuovere le opportune verifiche al fine di chiarire la vicenda che ha portato alla chiusura della “Beton Rapid srl” e alla ripresa, a distanza di poco tempo, della medesima attività produttiva da parte della“Precompressi Ospedaletto Euganeo srl”; quali misure il Ministro intenda porre in essere per vigilare sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza della manodopera attualmente impiegata nello stabilimento di Ospedaletto Euganeo, promuovendo gli opportuni controlli da parte dello SPISAL e dell’INPS.
 

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ATTIVITA' PARLAMENTARE

 

Ultimi interventi dell'On. Naccarato in Assemblea

Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2009: Disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 - (A.C. 2714)
(
1°-10-2009 Esame ordini del giorno - pag. 91 )
 

 

Ultimi interventi dell'On. Naccarato in Commissione Affari Costituzionali (sede consultiva)


Ratifica ed esecuzione dell´Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova per l´assistenza giudiziaria e per il riconoscimento e l´esecuzione delle sentenze in materia civile, fatto a Roma il 7 dicembre 2006. C. 2696 Governo (Parere alla III Commissione)
( Relatore : 13-10-2009 - pag. 28 )
 
Ratifica ed esecuzione dell´Accordo sui trasporti aerei tra la Comunità europea e gli Stati membri, da una parte, e gli Stati Uniti d´America, dall´altra, con allegati, fatto a Bruxelles il 25 aprile 2007 e a Washington il 30 aprile 2007. C. 2721 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione)
( Relatore : 13-10-2009 - pag. 29 )
 
DL 134/09: Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l´anno 2009-2010. Nuovo testo C. 2724 Governo (Parere alla XI Commissione)
( 14-10-2009 - pagg. 24, 25 )
 
Ratifica ed esecuzione dell´Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova sulla cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 6 dicembre 2006. C. 2765 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione)
( Relatore : 21-10-2009 - pag. 21 )
 
Legge di contabilità e finanza pubblica. C. 2555 , approvato dal Senato e C. 659 D´Antona (Parere alla V Commissione)
( 28-10-2009 - pag. 22 )
 

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APPUNTAMENTI

SABATO 7 NOVEMBRE
ORE 10.30 PRESSO PIAZZA GARIBALDI - PADOVA
INIZIATIVA "DIAMO VOCE ALLA COSTITUZIONE" promossa dall'A.N.P.I.
ORE 17.00 PRESSO LA SALA DELLA FILATURA, EX JUTIFICIO- PIAZZOLA S/B
INAUGURAZIONE DELL'ANTICA FIERA DI S. MARTINO

 

LUNEDI 9 NOVEMBRE ALLE ORE 9.00 DAVANTI ALLO STABILIMENTO "BETON RAPID SRL"
VIA ALTURA 45 - OSPEDALETTO EUGANEO (PD)
MANIFESTAZIONE CONTRO LA CHIUSURA DELL'AZIENDA E I LICENZIAMENTI


VENERDI 20 NOVEMBRE ALLE ORE 20.30 PRESO LA SALA POLIVALENTE, VIA CALTANA 172

VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO (PD)

INIZIATIVA PUBBLICA SULLA SANITA'

 

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