Le polemiche e i disordini da parte
di molti esponenti della maggioranza
che lunedì in Senato hanno accolto
la notizia della morte di Eluana
Englaro sono l'ennesima
dimostrazione della grave
strumentalizzazione politica che la
Destra ha voluto portare avanti su
questo tragico caso.
La decisione di Berlusconi di
affrontare il "caso Englaro" prima
attraverso un decreto legge,
nonostante i motivati rilievi
sull'incostituzionalità di un tale
provvedimento da parte del
Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, poi con un disegno di
legge da approvare a tappe forzate
in pochi giorni ha provocato uno
scontro istituzionale senza
precedenti. Tutto questo con il solo
scopo di ottenere consenso facendo
leva sul dolore delle persone,
addirittura forzando
deliberatamente l'equilibrio tra
poteri dello Stato e le prerogative
del Presidente della Repubblica
sanciti nella nostra Costituzione.
La prova evidente della cinica
strumentalizzazione del caso di
Eluana Englaro da parte della destra
sta nell'immediata sospensione, alla
notizia della morte della donna,
della discussione in Senato sul
disegno di legge presentato in tutta
fretta dal governo per affrontare il
suo caso.
Inoltre, l'altro aspetto molto grave
di questo triste caso sta nel fatto
che il Governo prima e il Parlamento
poi, qualora avesse approvato il
Disegno di legge, avrebbero di fatto
annullato la sentenza della Corte di
Cassazione che si è pronunciata in
maniera definitiva sul caso di
Eluana Englaro. Si sarebbe quindi
verificato un grave conflitto tra
poteri dello Stato, con un abuso del
potere esecutivo su quello
giudiziario.
Per
scaricare la sentenza della Corte di
Cassazione
sul caso Englaro collegatevi al link:
http://download.repubblica.it/pdf/2008/sentenza_eluana.pdf
(la sentenza è anche allegata a
questa newsletter)
Ecco il testo del
Decreto Legge varato dal
Consiglio dei Ministri
nonostante la contrarietà del
Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano:
"In
attesa dell'approvazione della
completa e organica disciplina
legislativa sul fine vita
alimentazione e idratazione in
quanto forme di sostegno vitale
e fisologicamente finalizzate ad
alleviare le sofferenze, non
possono in alcun caso essere
sospese da chi assiste soggetti
non in grado di provvedere a se
stessi".
Ecco la lettera del Presidente
Napolitano a Berlusconi prima
dell'approvazione del decreto
sul caso di Eluana Englaro per
spiegarne l'incostituzionalità:
"Signor Presidente, lei
certamente comprenderà come io
condivida le ansietà sue e del
Governo rispetto ad una vicenda
dolorosissima sul piano umano e
quanto mai delicata sul piano
istituzionale - scrive
Napolitano -. Io non posso
peraltro, nell'esercizio delle
mie funzioni, farmi guidare da
altro che un esame obiettivo
della rispondenza o meno di un
provvedimento legislativo di
urgenza alle condizioni
specifiche prescritte dalla
Costituzione e ai principi da
essa sanciti. I temi della
disciplina della fine della
vita, del testamento biologico e
dei trattamenti di alimentazione
e di idratazione meccanica sono
da tempo all'attenzione
dell'opinione pubblica, delle
forze politiche e del
Parlamento, specialmente da
quando sono stati resi
particolarmente acuti dal
progresso delle tecniche
mediche. Non è un caso se in
ragione della loro complessità,
dell'incidenza su diritti
fondamentali della persona
costituzionalmente garantiti e
della diversità di posizioni che
si sono manifestate - prosegue
il capo dello Stato -,
trasversalmente rispetto agli
schieramenti politici, non si
sia finora pervenuti a decisioni
legislative integrative
dell'ordinamento giuridico
vigente. Già sotto questo
profilo il ricorso al decreto
legge, piuttosto che un
rinnovato impegno del Parlamento
ad adottare con legge ordinaria
una disciplina organica, appare
soluzione inappropriata".
"Devo inoltre rilevare che
rispetto allo sviluppo della
discussione parlamentare -
sottolinea Napolitano - non è
intervenuto nessun fatto nuovo
che possa configurarsi come caso
straordinario di necessità ed
urgenza ai sensi dell'art. 77
della Costituzione se non
l'impulso pur comprensibilmente
suscitato dalla pubblicità e
drammaticità di un singolo caso.
Ma il fondamentale principio
della distinzione e del
reciproco rispetto tra poteri e
organi dello Stato non consente
di disattendere la soluzione che
per esso è stata individuata da
una decisione giudiziaria
definitiva sulla base dei
principi, anche costituzionali,
desumibili dall'ordinamento
giuridico vigente.
Decisione
definitiva, sotto il profilo dei
presupposti di diritto, deve
infatti considerarsi, anche un
decreto emesso nel corso di un
procedimento di volontaria
giurisdizione, non ulteriormente
impugnabile, che ha avuto ad
oggetto contrapposte posizioni
di diritto soggettivo e in
relazione al quale la Corte di
cassazione ha ritenuto
ammissibile pronunciarsi a norma
dell'articolo 111 della
Costituzione: decreto che ha
dato applicazione al principio
di diritto fissato da una
sentenza della Corte di
cassazione e che, al pari di
questa, non è stato ritenuto
invasivo da parte della Corte
costituzionale della sfera di
competenza del potere
legislativo.
Desta inoltre gravi perplessità
l'adozione di una disciplina
dichiaratamente provvisoria e a
tempo indeterminato, delle
modalità di tutela di diritti
della persona costituzionalmente
garantiti dal combinato disposto
degli articoli 3, 13 e 32 della
Costituzione: disciplina altresì
circoscritta alle persone che
non siano più in grado di
manifestare la propria volontà
in ordine ad atti costrittivi di
disposizione del loro corpo".
"Ricordo infine che il potere
del Presidente della Repubblica
di rifiutare la sottoscrizione
di provvedimenti di urgenza
manifestamente privi dei
requisiti di straordinaria
necessità e urgenza previsti
dall'art. 77 della Costituzione
o per altro verso manifestamente
lesivi di norme e principi
costituzionali discende dalla
natura della funzione di
garanzia istituzionale che la
Costituzione assegna al Capo
dello Stato - aggiunge - ed è
confermata da più precedenti
consistenti sia in formali
dinieghi di emanazione di
decreti legge sia in espresse
dichiarazioni di principio di
miei predecessori. Confido che
una pacata considerazione delle
ragioni da me indicate in questa
lettera valga ad evitare un
contrasto formale in materia di
decretazione di urgenza che
finora ci siamo congiuntamente
adoperati per evitare".
Per scaricare il testo
del Disegno di Legge presentato
dal Governo in discussione al
Senato fino alla notizia della
morte di Eluana Englaro
collegatevi al link:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00393277.pdf
(Il testo del DDL è
anche allegato a questa
newsletter)
La mozione del PD sul
testamento biologico
presentata in Aula dai Senatori
PD, 10 febbraio 2009
Il Senato,
premesso che :
le
dichiarazioni anticipate di
trattamento sanitario (DAT) sono le
disposizioni che una persona in
grado di intendere e volere redige
al fine di indicare ai propri
familiari e al personale medico e
sanitario i trattamenti sanitari a
cui intende o non intende sottoporsi
in caso di malattia grave o
terminale, qualora non sia più in
grado di intendere o volere o anche
si trovi in stato neurovegetativo
persistente;
il disegno di
legge sulle
dichiarazioni anticipate di
trattamento sanitario
(DAT) deve
contenere i seguenti punti
qualificanti:
1)
il rispetto e la tutela della
dignità del fine vita;
2)
il potenziamento delle cure
palliative e la garanzia della
parità di accesso per tutti i
soggetti in tutte le Regioni,tramite
la realizzazione di una rete più
capillare di hospice;
3)
la
non obbligatorietà della
dichiarazione anticipata di
trattamento;
4)
la
definizione della forma giuridica
del documento che contiene la
dichiarazione anticipata di
trattamento con carattere di
vincolatività
per
la struttura sanitaria in cui è
ricoverato il paziente;
5)
la previsione
di un aiuto nella stesura della
dichiarazione anticipata di
trattamento
e la sottoscrizione della stessa sia
da parte del dichiarante sia da
parte di un medico (medico di
fiducia, medico di base, medico di
medicina generale);
6)
la validità
della
dichiarazione anticipata di
trattamento
stabilita in cinque anni con la
possibilità di un rinnovo
illimitato, con la medesima forma
giuridica;
7)
revocabilità della
dichiarazione anticipata di
trattamento;
8)
nomina obbligatoria di un fiduciario
o curatore che agisca nell’esclusivo
interesse della persona che gli ha
dato mandato attuandone la volontà
espressa nella DAT ;
9)
il riconoscimento dell’obiezione di
coscienza del personale
medico-sanitario
10)
il riconoscimento del principio di
precauzione in base al quale il
consenso al trattamento sanitario
non è richiesto quando la vita della
persona sia in pericolo per il
verificarsi di un evento acuto a
causa del quale il suo consenso o
dissenso non possa essere ottenuto.
La DAT non si applica quando il
soggetto versa in pericolo di vita
immediato;
11)
la
previsione che l’idratazione e
l’alimentazione, indicate nelle
diverse forme in cui la scienza e la
tecnica possono fornirle al
paziente,
in
quanto fisiologicamente finalizzate
al sostegno vitale,
non sono
assimilate all’accanimento
terapeutico e sono comunque e
sempre garantite al paziente fino
alla fine della vita, nonché la
previsione che nell'ambito del
principio di autodeterminazione è
ammessa l' eccezionalità dei casi
in cui la sospensione di nutrizione
e idratazione sia espressamente
oggetto della dichiarazione
anticipata di trattamento.
12)
la promozione di campagne
informative periodiche;
13)
la costituzione di Collegio medico
che attesti lo stato d’incapacità di
intendere e volere del paziente e
quindi efficacia della DAT;
14)
l'esclusione del medico curante dal
collegio medico;
15)
l'accessibilità alla DAT al momento
del ricovero (banca dati, ecc.).
la dichiarazione anticipata della
propria volontà risponde, altresì,
ai principi di libertà e di
autodeterminazione;
le persone in stato di grave
disabilità o malattia terminale
hanno diritto a tutta l'assistenza
al fine di evitare fenomeni di
abbandono da parte dello Stato ed il
conseguente isolamento delle
famiglie che si prendono cura dei
propri cari in queste condizioni di
vita sospesa;
sarebbe opportuno promuovere la
conoscenza dello stato
neurovegetativo anche attraverso le
nuove tecnologie per tentare di
definire con esattezza scientifica
il grado di persistenza e
l'eventuale irreversibilità,
istituendo anche un' apposita
Commissione di Studio;
il disegno di legge deve ispirarsi
ai seguenti principi:
a) no a qualunque forma di eutanasia
b) no all'accanimento terapeutico
c) no all'abbandono terapeutico
d) si
all'alleanza terapeutica
medico-paziente, con l'impegno del
medico a garantire al paziente
tutte le cure di cui ha bisogno
anche nella fase di fine vita.
impegna il Governo:
a
sostenere con le misure economiche
necessarie la rapida approvazione
del disegno di legge sulle
dichiarazioni anticipate di
trattamento nel rispetto dei
contenuti e dei principi sopra
indicati.
LA
MOBILITAZIONE
CON NAPOLITANO,
CON LA COSTITUZIONE

Presentata
dall'On. Naccarato un interrogazione
parlamentare sugli scontri a Padova
tra no-global e forze dell'ordine in
occasione della Giornata del
Ricordo:
Al Ministro
dell’Interno per sapere – premesso
che:
In occasione
delle celebrazioni per la Giornata
del Ricordo in programma per martedì
10 febbraio, a Padova si sono
verificati scontri tra giovani
appartenenti all’area dei centri
sociali e le forze dell’ordine che
monitoravano una manifestazione
autorizzata dalla Questura promossa
dai movimenti di Forza Nuova, Destra
Universitaria e Lotta Studentesca.
La manifestazione prevedeva la
deposizione di una corona di fiori
presso il cortile del palazzo del Bo,
sede dell’Università degli Studi di
Padova, in ricordo della studentessa
Norma Cossetto;
Un gruppo di
manifestanti appartenenti ai centri
sociali (circa una trentina di
persone), aggirando e scavalcando le
transenne poste a presidio della
manifestazione presso l’Università,
hanno innescato i disordini
lanciando petardi contro le forze
dell’ordine, cercando di raggiungere
e di scontrarsi con il corteo
autorizzato;
Nel corso
delle operazioni per ristabilire
l’ordine e consentire il regolare
svolgimento della commemorazione,
negli scontri che si sono
verificati, tre poliziotti sono
rimasti feriti ed un manifestante
dell’area “no-global” è stato
arrestato per aver colpito con un
pugno un dirigente della Polizia di
Stato presente sul posto. Inoltre,
circa una trentina di manifestanti
dei centri sociali potrebbero essere
denunciati, dopo le opportune
verifiche dei filmati da parte della
Digos, per aver provocato i
disordini con l’accusa di resistenza
e violenza a pubblico ufficiale;
Durante i
disordini, gli appartenenti ai
centri sociali si sono resi
protagonisti di atti di vera e
propria “guerriglia urbana”,
attraverso il rovesciamento di
cassonetti lungo il loro percorso e
il danneggiamento di ciclomotori nel
tentativo di ostacolare le forze
dell’ordine;
Gli scontri
che si sono verificati hanno
suscitato grande paura e situazioni
di pericolo per l’incolumità di
molti cittadini che, in quel
momento, frequentavano la zona degli
scontri, posta in piena zona
centrale tra il palazzo
dell’Università ed il Municipio di
Padova;
Se il Governo
sia a conoscenza dei fatti sopra
esposti, quali misure il Ministro
intenda porre in essere per evitare
il ripetersi di fatti gravi come
quelli sopra descritti, cosa intenda
fare il Ministro per reprimere
l’azione di questi gruppi di persone
che violano le fondamentali regole
democratiche.