Immunità a Cosentino
Dalla politica un
bel regalo alla Camorra
Il Mattino di Padova, 12 dicembre 2009
Pdl e Lega Nord hanno
perso una buona occasione per compiere un atto chiaro e
netto contro la camorra, la mafia e le altre
organizzazioni criminali che controllano una parte
importante del nostro Paese, inquinano in profondità
l’economia e limitano i diritti e le libertà di molti
cittadini. Alla Camera la maggioranza ha respinto la
richiesta di arresto per il reato di concorso esterno in
associazione mafiosa del deputato Nicola Cosentino e le
mozioni che chiedevano le sue dimissioni dalla carica di
sottosegretario.
Si tratta di scelte gravi dei partiti di destra che
hanno anteposto l’interesse particolare per l’impunità
di un membro del governo agli interessi generali di
giustizia e di legalità. Come può essere credibile il
governo nella lotta alla mafia quando al suo interno è
presente una persona indagata per avere favorito la
camorra?
Il Partito democratico ha votato per le dimissioni e
per autorizzare l’arresto di Cosentino, perché chi
svolge funzioni pubbliche deve essere al di sopra di
ogni sospetto e deve agire con la massima trasparenza, e
perché il reato del quale è accusato prevede la custodia
cautelare in carcere per la sua pericolosità. Inoltre,
la richiesta del giudice per le indagini preliminari di
Napoli documenta in maniera chiara i risultati di anni
di accurate indagini, che hanno raccolto gravi indizi di
colpevolezza, suffragati da numerosi convergenti
riscontri, sui rapporti tra Cosentino e l’organizzazione
criminale operante in provincia di Caserta e nota come
«clan dei casalesi».
Il sottosegretario, a partire dagli anni ’90, secondo
l’atto di richiesta di arresto ha contribuito a
rafforzare l’attività dell’organizzazione mafiosa,
garantendo i rapporti tra imprenditoria mafiosa e
amministrazioni pubbliche, assicurando il perpetuarsi di
dinamiche economiche criminali, creando e cogestendo
monopoli d’impresa nel campo della raccolta e dello
smaltimento di rifiuti in attività controllate dalle
famiglie affiliate alla camorra. La descrizione delle
modalità utilizzate dai casalesi per governare il ciclo
dei rifiuti risulta inquietante e istruttiva per il
ruolo negativo svolto dalla politica e dalle
istituzioni, fortemente colluse con la criminalità, e
per le analogie con pratiche che rischiano di
diffondersi anche nei nostri territori.
L’emergenza rifiuti in alcune zone della Campania
rappresenta un colossale affare per la camorra perché le
ha consentito di creare imprese alle quali gli enti
pubblici hanno affidato contratti e appalti in deroga
alle norme sull’evidenza pubblica. Da qui le battaglie,
fomentate e alimentate da camorristi e da politici
collusi con i clan, contro le discariche e contro i
termovalorizzatori che possono risolvere l’emergenza.
Attenzione perché le indagini sull’imprenditore lombardo
Giuseppe Grossi e le sue imprese, presenti anche nella
discarica di Sant’Urbano, in provincia di Padova,
dimostrano che le modalità diffuse in Campania si stanno
espandendo anche in Italia settentrionale. E attenzione
pure alla consuetudine, praticata molto in Veneto, di
affidare senza gara i servizi di raccolta e smaltimento
rifiuti a società miste pubblico-private, perché, come
insegna la vicenda della ormai defunta Trasporti
Ecologici di Monselice, è uno dei presupposti che
favorisce comportamenti e infiltrazioni criminali.
Infine, l’episodio del voto alla Camera solleva
un’ulteriore questione. Le forze di maggioranza hanno
utilizzato la discussione su Cosentino per lanciare
l’ennesima campagna mediatica contro i giudici, e lo
hanno fatto su un tema delicato come i rapporti tra
mafia, politica e istituzioni. In questo modo, Pdl e
Lega si confermano portatori di un progetto di
delegittimazione dell’autorità giudiziaria e di
stravolgimento dell’equilibrio tra poteri dello Stato
stabilito dalla Costituzione. Così la maggioranza
indebolisce i magistrati, mentre il Paese ha bisogno di
giudici autonomi e indipendenti, sostenuti da risorse
adeguate per prevenire e reprimere la grande
criminalità.
Per
saperne di più sul dibattito alla Camera dei Deputati
sulla richiesta di arresto per il Sottosegretario
Cosentino
collegatevi ai link
Domanda di autorizzazione ad eseguire la misura
cautelare della custodia
in carcere nei confronti del
deputato COSENTINO
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/
indiceetesti/004/005/INTERO.pdf
Relatore: LO PRESTI, per la
maggioranza Relazione della Giunta per le
autorizzazioni
Presentata alla Presidenza il 3 dicembre 2009
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/
indiceetesti/004/005a/INTERO.pdf
Relatore: SAMPERI, di minoranza
Relazione della Giunta per le autorizzazioni
Presentata alla Presidenza il 9 dicembre 2009
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/
indiceetesti/004/005a-bis/INTERO.pdf
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