AGRICOLTURA
Le
bugie del Ministro Zaia hanno le gambe corte
Mercoledì 10 febbraio, per ben tre volte, il
Governo è stato battuto durante la discussione sugli
emendamenti al decreto sulla competitività del settore
agro-alimentare. Il Ministro Zaia è stato abbandonato
dalla sua stessa maggioranza: erano assenti circa
ottanta parlamentari di PdL e Lega. Questo la dice lunga
sull’importanza che la destra e la Lega attribuiscono al
settore agro-alimentare. Per l’ennesima volta, quando si
passa dalle parole ai fatti, il Governo va in pezzi e
non tira fuori un centesimo per attuare provvedimenti
seri e urgenti nel settore dell’agricoltura.
In
particolare il PD ha proposto un emendamento, che è
stato approvato, per favorire lo sviluppo
dell’imprenditorialità giovanile nel settore agricolo
con uno stanziamento di 25 milioni di euro l’anno per il
triennio 2010/2012. Si tratta di una misura concreta per
rilanciare il settore agricolo nel nostro Paese. In un
momento in cui l’agricoltura sta attraversando un
periodo di grande difficoltà con una diminuzione del 25%
del reddito degli agricoltori e la chiusura di ben
30.000 imprese del settore, il PD ha proposto di
destinare risorse concrete per l’istituzione del fondo
di rotazione che garantisca le imprese agricole
nell’esposizione finanziaria con le banche e il mondo
del credito, per ridurre l’accisa sul gasolio per le
imprese florovivaistiche, per proteggere il settore
saccarifero, per incentivare il credito d’imposta
nell’acquisto di macchinari agricoli. E’ vergognoso che
PdL e Lega continuino a prendere in giro gli italiani
facendo finta di combattere la crisi economica solo con
le chiacchiere. Nei mesi scorsi, i tanti disegni di
legge e decreti emanati dal Governo per fronteggiare la
crisi non si sono mai occupati del settore agricolo.
Quando si tratta di stanziare risorse economiche
concrete, infatti, si scopre che i soldi non ci sono e
che, a causa dei contrasti interni alla stessa
maggioranza, non c’è neanche la volontà di affrontare
seriamente i problemi dell’agricoltura.
Ancora una
volta il Ministro Zaia si dimostra capace di fare solo
propaganda senza risolvere i problemi di cui, invece,
dovrebbe occuparsi non con i proclami ma con i fatti.
C’è proprio da augurarsi che Zaia, oggi
candidato a Presidente del Veneto, venga sconfitto
perché se il suo impegno per il territorio sarà uguale a
quello che ha fin qui dimostrato verso l’agricoltura, la
nostra Regione subirà danni enormi.
Primo ko per il «fenomeno» Zaia
Lasciato solo dal Pdl e costretto
a ritirare la sua legge sull’agricoltura
Questa defaillance ci impone una profonda
riflessione
Il Mattino
di Padova, 12 febbraio 2010
VENEZIA.
Dice la Legge di Murphy che se una cosa può andare male,
lo farà. Ma nessuno si sarebbe aspettato che venisse
applicata al Ddl 2260 per la competitività del settore
agroalimentare, su cui tutta l’Italia è d’accordo. In
Senato era stato votato all’unanimità. Male non poteva
andare.
Invece la Camera l’ha silurato. Primo tonfo in diretta
nazionale del signor ministro Luca Zaia, o’ fenomeno.
Con contorno di rissa e tentativi di pugilato fra
deputati, fatto che ha riempito le cronache. Così del
pugno che il toscano Fabio Evangelisti di Idv ha cercato
di tirare al parmense Rainieri, Fabio anche lui ma
leghista, sappiamo tutto, compreso il fatto che l’ha
mancato. Mentre del Ddl 2260 non sappiamo niente, tranne
un dettaglio: che mancavano 88 deputati del
centrodestra. E 88 sono otto squadre di calcio,
potrebbero fare un campionato se si organizzano. Ci
vogliono due pullman per trasportarli. Non poteva essere
casuale. Tanto che, dopo averci pensato tutta la notte,
ieri a mezzogiorno Zaia affida alle agenzie un concetto
molto pregnante per la coalizione: «Questa defaillance
ci impone una riflessione profonda».
E’ un messaggio in codice per il dottor Fabrizio
Cicchitto, capogruppo del Pdl, cioè degli assenteisti
che hanno tirato il pacco. Cicchitto ci pensa su tutto
il pomeriggio e alle otto di sera se ne viene fuori con
la cronistoria dei rapporti Pdl-Lega, partendo
addirittura dalla «tematica secessionista». Poteva
cominciare dal ribaltone del 1994, così la faceva
completa. Ma in tal caso si sarebbe capito che voleva
litigare. In questo modo invece vuol litigare lo stesso,
ma lo fa come Pierino, tirando i calci sotto il banco.
Nel merito del Ddl 2260 l’onorevole Cicchitto non dice
una parola. La facciamo dire ad un uomo di periferia,
che conosce la materia almeno quanto lui ma si sporca le
scarpe sicuramente di più: «Era un intervento molto
atteso per la sicurezza alimentare, la promozione di
prodotti locali, la rintracciabilità, l’etichettatura,
contro le frodi e la contraffazione. Gli stessi
contenuti della legge sul chilometro zero, che noi in
Veneto abbiamo votato nel 2008 e approvato
definitivamente l’11 gennaio scorso, per il contenzioso
con l’Europa. Per fortuna è stato solo rinviato in
commissione e non bocciato. Ma chi se n’è reso
protagonista dimostra scarso interesse per l’economia,
per l’agricoltura e per la salute di tutti». Parole di
Clodovaldo Ruffato, del Pdl come Cicchitto, presidente
della commissione agricoltura del Consiglio regionale
del Veneto.
Vediamo se abbiamo capito bene: sull’agricoltura Pdl e
Lega stanno combattendo una battaglia per altri motivi,
facendo pagare il prezzo agli agricoltori. Corrisponde?
«No, io lo considero un incidente di percorso - risponde
Zaia - avvenuto per una serie di coincidenze e per
leggerezza di singoli».
Signor ministro, con tutto il rispetto 88 singoli sono
un caso politico: l’onorevole Cicchitto blinda la
maggioranza quando si parla di giustizia. «Io non do
assolutamente nessuna colpa a Cicchitto, dico che forse
si è dato troppo per scontato che questo provvedimento
andasse liscio, de plano come dicono a Roma. Certo che è
deplorevole che con una maggioranza come abbiamo noi, si
vada sotto. Per cui onore delle armi all’opposizione che
ha fatto il suo lavoro. Io non mi arrabbio con
l’opposizione, dico che la figuraccia l’abbiamo fatta da
soli e per merito solo ed esclusivamente nostro».
Appunto, la Lega presidia i posti e il Pdl no: se
proiettiamo questa sta situazione nel Veneto...
«Assolutamente no - scatta come una molla Zaia - noi
siamo una squadra compatta e lo dimostreremo fino in
fondo. Abbiamo grandi responsabilità, che ci vengono da
una grande legittimazione dai cittadini».
E se fosse proprio questo il problema?
Per conoscere il testo del provvedimento
"Disposizioni
per il rafforzamento della competitività
del settore agro-alimentare"
collegatevi al
link
http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0021610.pdf
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Interrogazione a risposta scritta
presentata dall’On. Naccarato
Bonifica del sito della ditta C&C
di Pernumia (PD) dai rifiuti tossico-nocivi
Camera dei
Deputati, 9 febbraio 2010
Al
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare,
Per sapere -
premesso che:
La
società C&C di Pernumia, in provincia di Padova, ha
gestito dal 2001 un impianto per il recupero di ceneri
pesanti per la produzione di un facsimile di
calcestruzzo;
Dal 2002
l'impianto è stato oggetto di controlli da parte dell'ARPAV
a causa di fuoriuscite di materiale tossico con
conseguenti dichiarazioni di non conformità
dell'impianto stesso e inviti alla Provincia di Padova
affinché fosse diffidata la ditta dall'effettuare
attività di gestione rifiuti senza specifica
autorizzazione;
Nel 2004
la Provincia di Padova, dopo aver diffidato
(nell’ottobre del 2002) la società C&C in seguito ad
accertamenti dell’ARPAV sui conglomerati prodotti
dall’azienda, ha comunque incaricato la stessa società
di occuparsi del recupero di rifiuti speciali, attività
per la quale un ulteriore sopralluogo dell’ARPAV ha
riscontrato ancora delle irregolarità in ordine
all’impianto di aspirazione, ai camini, al laboratorio
di analisi, al capannone utilizzato per immagazzinare i
rifiuti ed anche alla quantità dei rifiuti in
stoccaggio, ritenuta superiore a quella autorizzata;
Tale sopralluogo dell’ARPAV ha indotto la Provincia di
Padova a diffidare nuovamente la C&C di Pernumia in due
occasioni per stoccaggio di una eccessiva quantità di
rifiuti;
Tra il 2004 ed il 2005 si sono registrate proteste della
popolazione e prese di posizione dei Comuni contermini
di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare motivate
dalla pericolosità del sito e delle attività di C&C;
Nel
febbraio 2005 sono stati rivenuti materiali tossici nei
cantieri della linea dell'alta velocità Venezia-Milano e
nel cantiere del cavalcavia Camerini a Padova che sono
stati posti sotto sequestro dall'autorità giudiziaria
perché inquinati dai conglomerati provenienti dalla C&C,
inoltre è stato arrestato l'amministratore unico della
società e posti agli arresti domiciliari alcuni
collaboratori;
In particolare, l’Amministrazione Comunale di Padova ha
impegnato una somma ingente, circa 1,5 milioni di euro,
per procedere a proprie spese alla bonifica dei rifiuti
tossici ritrovati nel cantiere del Cavalcavia Camerini;
I
rilievi ARPAV hanno confermato la pericolosità dei siti
e dell'area della fabbrica e diverse proteste della
popolazione hanno denunciato l'immobilismo della Regione
Veneto e della Provincia di Padova in quanto enti
preposti alla tutela del territorio;
In
particolare, dalla data del 22 febbraio 2005, quando la
C&C di Pernumia è stata posta sotto sequestro a seguito
dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria su un traffico
illegale di rifiuti tossici che coinvolgerebbe il
titolare dell’azienda, non si è ancora concretamente
provveduto alla bonifica del capannone e dell’area
esterna dove sorge la società, area attualmente occupata
da una notevole quantità di rifiuti tossici;
Ad oggi l'area resta fonte di rischi sanitari e pericoli
ambientali per la popolazione, in particolare per gli
abitanti dei tre Comuni di Pernumia, Battaglia Terme e
Due Carrare, posti in prossimità dell’azienda, per il
fatto che gran parte dei rifiuti tossico-nocivi presenti
nell’area è ancora esposta agli agenti atmosferici senza
alcuna protezione;
Solo alla fine del 2009,con la deliberazione della
Giunta Regionale n. 3456 del 17 novembre 2009, la
Regione Veneto ha ufficialmente riconosciuto, seppure
con notevole ritardo, la pericolosità dell’area ed ha
quindi inserito il sito contaminato dove ha sede il
capannone della società C&C di Pernumia (PD) nel
“Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate
adottato con DGR n. 157 del 25 gennaio 2000”
prevedendo, per la sola rimozione dei rifiuti,
prioritaria ad ogni intervento di bonifica, una spesa
complessiva di circa 12.000.000 di euro:
se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti,
quali misure il Ministro intenda porre in essere per
procedere alla completa bonifica dell’area dai rifiuti
tossico-nocivi presenti , se il Ministro stia valutando
la possibilità di stanziare delle risorse economiche per
la bonifica del sito inquinato.
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APPUNTAMENTI
SABATO 13 FEBBRAIO
ORE 10.30 PRESSO P.ZZA DELLA
FRUTTA (LATO BAR MARGHERITA) - PADOVA
BANCHETTO DEL PD PER
DISTRIBUZIONE DI MATERIALE POLITICO
ORE 19.30 PRESSO IL "PARCO IRIDE", VIA ALESSANDRINI -
VIGODARZERE (PD)
FESTA PER I 25 ANNI DEL CENTRO STUDI "ETTORE LUCCINI"
LUNEDI 15 FEBBRAIO ALLE
ORE 21.00 - MASERA' (PD)
ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI
SUL TESSERAMENTO 2010 AL PARTITO DEMOCRATICO
visita il sito
www.alessandronaccarato.it
mail:
info@alessandronaccarato.it - tel 049660544 fax
0498753610
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