Giustizia: un altro colpo
di spugna per salvare Berlusconi
di Alessandro Naccarato
Ci risiamo. Ancora una
volta la destra vuole salvare Berlusconi danneggiando
l’intero sistema giudiziario: gli interessi particolari
del Presidente del Consiglio prevalgono sugli interessi
generali del Paese. L’imputato Silvio Berlusconi, pur di
farla franca, è disposto a far saltare decine di
migliaia di processi per reti gravissimi. Infatti, il
disegno di legge del Governo sul cosiddetto “processo
breve” prevede una durata massima, per ogni grado di
giudizio, di due anni e vale solo per gli incensurati e
per i reati con pene fino a dieci anni. A conti fatti,
sulla base dei dati del Ministero della Giustizia, circa
centomila processi in corso in primo grado (il 30% dei
procedimenti totali) si concluderanno per decorrenza dei
termini con la conseguente assoluzione degli imputati.
Si tratta di un
provvedimento inaccettabile che nega il diritto di ogni
cittadino di ottenere giustizia in tempi ragionevoli.
Altro che “processo breve”, è una depenalizzazione
mascherata per gravi reati come la corruzione, la truffa
semplice o aggravata, frodi fiscali e comunitarie, falsi
in bilancio, bancarotta , intercettazioni illecite,
traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione e
violenza privata, lesioni personali e maltrattamenti in
famiglia. Basti pensare, ad esempio, che con questa
norma cadrebbero in prescrizione i processi in corso per
corruzione, per gli incidenti mortali nei luoghi di
lavoro, per le scalate bancarie Antonveneta e Bnl e per
i crac Cirio e Parmalat, con migliaia di risparmiatori e
di vittime che non otterrebbero alcuna giustizia. E’
ridicolo che, in un periodo di crisi economica come
questo, il governo a parole continui a chiedere maggiore
responsabilità ed etica in economia mentre, con i fatti,
approvi un colpo di spugna sui processi per reati così
gravi.
La destra non può pensare
di migliorare la giustizia riducendo per legge i tempi
dei processi senza fornire all’intero comparto le
risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo.
Sarebbe come dire, per fare un paragone con il settore
sanitario, che tutti i cittadini sono obbligati a
vaccinarsi contro l’influenza A senza dare alle
strutture competenti i soldi per acquistare o produrre i
vaccini necessari.
Inoltre, la proposta del
governo introduce delle palesi disuguaglianze tra
imputati incensurati e non: solo i primi potranno godere
della prescrizione ridotta secondo le nuove norme,
mentre i secondi non potranno ottenere lo stesso
beneficio. In questo modo si viola, tanto per cambiare,
il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla
legge stabilito dalla Costituzione.
E’ curioso, poi, che nella
lista dei reati di grave allarme sociale per i quali non
si applica il provvedimento “taglia prescrizione” sia
incluso anche quello di immigrazione clandestina dal
momento che questa nuova fattispecie di reato,
introdotta con tanto clamore per volere della Lega Nord,
è punita con una semplice sanzione amministrativa.
Per rendere più veloce ed
efficiente il sistema giudiziario non servono modifiche
della Costituzione né provvedimenti contro i magistrati
né le leggi ad personam e depenalizzazioni ma strumenti
e risorse adeguati. E’ necessario investire più fondi
nella giustizia con l’obiettivo di aumentare il
personale giudiziario e para giudiziario impegnato nelle
cancellerie, eliminare i presidi inutili accorpando i
tribunali, informatizzare gli uffici giudiziari per
rendere più rapida la macchina della giustizia. Si
tratta di interventi semplici che il Parlamento potrebbe
approvare a larga maggioranza in poche settimane.

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IL GOVERNO ISTITUISCE IL
MINISTERO DELLA SALUTE E CALPESTA
LE COMPETENZE DELLE REGIONI
di Alessandro Naccarato
Nella
seduta dell'11 novembre la Camera ha approvato
l'istituzione del nuovo Ministero della Salute,
scorporandolo dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali. Nel provvedimento che è stato
discusso, però, il governo ha anche stabilito di
attribuire al nuovo Ministero, di concerto con
quello dell'Economia, le funzioni di programmazione
sanitaria di rilievo nazionale e quelle relative
all'indirizzo, al coordinamento e al monitoraggio
delle attività regionali , in particolare per quanto
riguarda il finanziamento del Servizio Sanitario
Nazionale, alla faccia del Federalismo tanto
propagandato dalla destra e dalla Lega Nord! Queste
funzioni, infatti, sono di competenza delle Regioni
come prevede il Titolo V della Costituzione
riformato nel 2001 in materia di organizzazione
federale dello Stato. Il PD ha quindi presentato un
emendamento per garantire le funzioni proprie delle
Regioni nel settore sanitario e ridimensionare il
ruolo spropositato che, in tal modo, il Governo
assegna al Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Di fatto, con questo provvedimento, il nuovo
Ministero della Salute nasce commissariato da quello
dell'Economia. Il PD ha chiesto in Parlamento di
attribuire alle Regioni le competenze esclusive che
ad esse spettano, come ha affermato lo stesso
Presidente della Conferenza delle Regioni,
utilizzando lo strumento dell'intesa e della leale
concertazione tra le parti. In questo modo si
garantirebbe un federalismo serio e concreto, non
quello propagandato a parole della destra.
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L'IMPEGNO DEL PD PER IL
LAVORO
CONTRO LA CRISI

Interrogazione a risposta
scritta
presentata dall'On. Naccarato
Preoccupazione per la chiusura dell'azienda Beton Rapid
srl di Ospedaletto Euganeo (PD)
Camera dei Deputati, 10
novembre 2009
Al
Ministro del lavoro, della salute e delle politiche
sociali.
Per sapere - premesso che:
all'inizio del 2009 l'azienda di costruzioni «Beton
Rapid srl» con sede a Piazzola sul Brenta, in provincia
di Padova, ha aperto le procedure di mobilità per 24
lavoratori dello stabilimento di Ospedaletto Euganeo
(Padova), motivando tale decisione con la necessità di
far fronte alla crisi economica del settore e alla
conseguente mancanza di commesse;
a seguito della messa in mobilità di questo gruppo di
lavoratori, come prevede la legge in materia di
licenziamento collettivo, attraverso la trattativa
sindacale, nell'aprile del 2009 si è giunti alla firma
dell'accordo per il ricorso alla cassa integrazione
guadagni straordinaria (di seguito CIGS) della durata di
un anno per la chiusura definitiva dello stabilimento di
Ospedaletto Euganeo;
a distanza di poco tempo, come è stato pubblicamente
denunciato da un'ordine del giorno approvato
all'unanimità dal consiglio comunale di Ospedaletto
Euganeo in data 28 ottobre 2009, si è verificata la
ripresa dell'attività dello stabilimento in questione da
parte di una nuova azienda, «Precompressi Ospedaletto
Euganeo srl», composta da ex dipendenti della Beton
Rapid srl che, a fronte di un impianto e di macchinari
di un valore stimato per circa sei milioni di euro,
risulta avere - secondo la
Camera di commercio - un capitale sociale
interamente versato pari a soli diecimila euro;
nello stabilimento di Ospedaletto Euganeo dove operava
la «Beton Rapid srl», la nuova azienda «Precompressi
Ospedaletto Euganeo srl» svolge la stessa attività che
in precedenza era svolta dalla «Beton Rapid srl» e
vengono assemblati prodotti con il marchio «Beton Rapid
srl»;
dopo il ricorso alla CIGS della durata di un anno per i
ventiquattro lavoratori della ex «Beton Rapid srl», a
seguito della ripresa della produzione da parte della
nuova azienda «Precompressi Ospedaletto Euganeo srl», le
organizzazioni sindacali di categoria hanno provveduto
ad informare il competente Servizio per la prevenzione,
l'igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL) e
l'INPS circa la presumibile alta pericolosità della
situazione che coinvolge gli attuali nuovi dipendenti
della «Precompressi Ospedaletto Euganeo srl» per la
mancanza di esperienza e adeguata formazione della
manodopera impiegata nello stabilimento. La situazione
di pericolosità è confermata da un grave incidente sul
lavoro, verificatosi il 23 ottobre 2009, che ha
coinvolto un lavoratore di nazionalità serba,
provocandogli l'amputazione di un braccio -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti
e quali iniziative intenda porre in essere in relazione
alla vicenda che ha portato alla chiusura della «Beton
Rapid srl» e alla ripresa, a distanza di poco tempo,
della medesima attività produttiva da parte della
«Precompressi Ospedaletto Euganeo srl»;
quali iniziative il Ministro intenda porre in essere per
vigilare sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza
della manodopera attualmente impiegata nello
stabilimento di Ospedaletto Euganeo, promuovendo gli
opportuni controlli da parte dei competenti organi.
Grazie a Naccarato il
caso Beton Rapid arriva
all'attenzione del ministro Sacconi
Il Mattino di Padova, 10 novembre
2009
OSPEDALETTO
EUGANEO.
La questione Beton Rapid approda in parlamento. Anche il
ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, è stato informato
della problematica relativa all’azienda di via Altura,
ora sede della Precompressi Ospedaletto Srl. Ieri
mattina il parlamentare Alessandro Naccarato ha fatto
visita ai 24 lavoratori che da due settimane assieme ai
vertici della Fillea Cgil presidiano i cancelli dello
stabile dell’ex Beton. Il deputato del Partito
Democratico, accompagnato dal segretario provinciale
Fabio Rocco, ha presentato l’interrogazione a risposta
scritta che oggi sarà sottoposta al ministro Sacconi.
Un’analoga interrogazione verrà presentata anche da
Rocco al consiglio provinciale. «Le interrogazioni
chiederanno di chiarire l’intera vicenda che ha portato
alla chiusura della Beton Rapid e al quasi contemporaneo
riavvio della stessa attività sotto un’altra insegna -
spiega Naccarato -. Sarà necessario verificare la
legalità dell’operazione e se, dietro alla chiusura, non
si nasconda un grave tentativo di speculazione dei
vertici dell’azienda sulla cassa integrazione a danno di
tutti i lavoratori». I due rappresentanti del Pd hanno
inoltre stigmatizzato nuovamente l’incidente sul lavoro
avvenuto due settimane fa, che è costato l’amputazione
di un braccio ad un operaio serbo. Oltre ai due
politici del centrosinistra, ieri mattina hanno espresso
la loro vicinanza ai lavoratori anche Stefano Parolo,
capogruppo di maggioranza a Ospedaletto Euganeo, e
Natalino Furlan, presidente del consiglio comunale di
Este.
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SERVIZI PUBBLICI LOCALI
 La
prossima settimana la Camera discuterà il Decreto Legge
n. 135/2009 “Attuazione di obblighi comunitari”
che all’articolo 15 modifica la legislazione sui servizi
pubblici di rilevanza economica, nello specifico del
servizio idrico integrato.
La maggioranza ha respinto gli emendamenti presentati
dal Partito Democratico e sembra intenzionata a porre la
questione di fiducia sul decreto.
In particolare, in Commissione Affari
Costituzionali il PD ha proposto di stralciare questo
articolo perché non sono stati coinvolti i Comuni e gli
Enti Locali titolari della proprietà delle reti e della
gestione dei servizi.
Il servizio
idrico integrato richiede una regolazione specifica a
tutela dei cittadini, della qualità dei servizi e della
libertà di scelta degli Enti locali.
Questo è anche il motivo per cui il PD ritiene
fondamentale la nascita di una autorità indipendente che
possa garantire i cittadini sull'universalità del
servizio e sulla equità delle tariffe.
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APPUNTAMENTI
DOMENICA 15 NOVEMBRE ALLE ORE 9.30 PRESSO
IL CROWN PLAZA HOTEL
VIA PO 197 - PADOVA
ASSEMBLEA REGIONALE DEL PARTITO
DEMOCRATICO
LUNEDI 16 NOVEMBRE
ORE 8.30 PRESSO LE FONDERIE ZEN
INCONTRO CON LE RSU DELL'AZIENDA
ORE 11.00 PRESSO LA LOFRA
INCONTRO CON LE RSU DELL'AZIENDA
VENERDI 20 NOVEMBRE ALLE ORE 20.30 PRESSO
LA SALA POLIVALENTE,
VIA CALTANA 172 - VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO (PD)
INIZIATIVA PUBBLICA SULLA
SANITA'
SABATO 21 NOVEMBRE PRESSO IL
CENTRO SOCIALE DI VIA VARESE - PADOVA
INIZIATIVA PUBBLICA DEL PD PER IL
LAVORO CONTRO LA CRISI
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0498753610
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