Processo
breve
Il Mattino di Padova, 22 gennaio 2010 Siamo alle solite. Terminata la pausa natalizia Berlusconi e la sua maggioranza continuano a essere ossessionati dalla giustizia e vogliono evitare al presidente del Consiglio processi imbarazzanti e relative sentenze. Per raggiungere l’obbiettivo calpestano la Costituzione, incuranti dei danni che stanno provocando al sistema giudiziario e alla cultura della legalità. Il Senato ha votato una norma con valore retroattivo, erroneamente definita «processo breve», che annullerà circa il 40% dei processi in corso, compresi quelli che vedono imputato Berlusconi e quelli presso la Corte dei Conti, e assicurerà l’impunità a migliaia di criminali, vanificando il lavoro di magistrati e forze di polizia. La legge equivale a un’amnistia mascherata che, non essendo stata approvata con la maggioranza dei due terzi, viola l’articolo 79 della Costituzione. Non basta. La prossima settimana la Camera affronterà il «legittimo impedimento», legge che consentirà al presidente del Consiglio e ai ministri di non presentarsi mai in udienza, bloccando i processi nei suoi confronti. Il provvedimento trova applicazione automatica ogni volta che l’interessato dichiara un legittimo impedimento, e così introduce una vera e propria prerogativa dei titolari delle cariche pubbliche coinvolte, diretta a proteggerne lo status o la funzione. In pratica, secondo la proposta di legge, la titolarità e l’esercizio delle funzioni di presidente del Consiglio e di ministro costituiscono sempre legittimo impedimento a comparire in processo, a prescindere dai concreti eventuali impegni delle persone. Anche in questo caso la norma contrasta con la Costituzione perché introduce con legge ordinaria una deroga al normale esercizio della funzione giurisdizionale, deroga che può essere stabilita soltanto con legge costituzionale. Infatti le prerogative degli organi costituzionali, come i ministri, possono essere regolate soltanto da leggi costituzionali. Ci avevano già provato, subito dopo le elezioni, garantendosi l’immunità con il «lodo Alfano». Ma la Corte costituzionale ha annullato il provvedimento con la sentenza n. 262 dell’ottobre 2009 usando parole inequivocabili: «questa Corte ha chiaramente e costantemente affermato in numerose pronunce (...) il principio secondo cui il legislatore ordinario, in tema di prerogative, può intervenire solo per attuare, sul piano procedimentale, il dettato costituzionale, essendogli preclusa ogni eventuale integrazione o estensione di tale dettato». La questione è talmente chiara che la stessa legge in discussione rinvia a una futura legge costituzionale, della quale però non esiste traccia da nessuna parte, «recante la disciplina organica delle prerogative del presidente del Consiglio e dei Ministri». Così la maggioranza che ha preparato il testo dimostra di sapere perfettamente che la legge è incostituzionale e serve soltanto per far guadagnare un po’ di tempo a Berlusconi in attesa della prescrizione. Altro che dialogo e confronto! Mentre Berlusconi parla di «partito dell’amore» e di volontà di fare riforme condivise per il bene del Paese, la sua maggioranza impone alle Camere di approvare norme incostituzionali che portano allo sfascio la giustizia e continua a perseguire i suoi interessi privati a scapito di quelli generali. E tutto ciò avviene soltanto per evitare a Berlusconi i processi in corso. Finché queste leggi non saranno ritirate il Pd continuerà a contrastarle con tutte le forze.
Per conoscere il testo del
provvedimento sul c.d. "processo
breve" approvato al Senato
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legge istitutiva della Tra il 2003 e il 2005 la Federazione provinciale dei Democratici di Sinistra "E. Berlinguer" ha avviato un percorso di ricerca e di pubblicazione in materia di memoria storica, in particolare per quanto riguarda alcuni personaggi che hanno segnato la storia della Resistenza Veneta e Padovana, con l’intento di riproporre alla città di Padova alcune figure importanti della sua storia. La collana, dal titolo "Fonti di Memoria" raccoglie docu-menti, testimonianze, testi che nascono dal lavoro di ri-cerca e collaborazione con il Centro Studi Ettore Luccini che ci ha messo a disposizione i suoi archivi.
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di Memoria" dedicato alla Giornata
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