I TAGLI DEL GOVERNO
ALL'UNIVERSITA' E ALLA RICERCA
Lo striscione campeggia sulla facciata del Bo che dà su via 8 Febbraio: «Siamo stanchi di pedalare», recita. A fianco ne viene issato un altro. Dice: «Contro il ddl Gelmini: libera la ricerca, libera il sapere». I due lenzuoli fanno da sfondo alla manifestazione dei ricercatori dell’Università di Padova. Una manifestazione composta, seguita con curiosità dai tanti che passeggiano per il salotto buono della città. Sono usciti in molti ieri mattina dalle aule e dai laboratori per rendere pubbliche le proprie ragioni. I ricercatori, stufi di correre verso un futuro a tinte fosche, hanno simbolicamente consegnato le proprie biciclette al rettore. E insieme ai mezzi a due ruote hanno messo nelle sue mani le rinunce all’insegnamento per il prossimo anno accademico: oggi si sobbarcano il 40 per cento della didattica. Ora, di fronte al disegno di legge Gelmini, dicono basta. Al loro fianco è sceso in campo anche il magnifico, Giuseppe Zaccaria: «Non possiamo accettare la logica della precarizzazione della ricerca. Andiamo avanti insieme in questa battaglia difficile. Dobbiamo avere il coraggio di lottare uniti perché questo Paese non può e non si deve permettere di annullare la ricerca e disperdere un patrimonio di conoscenza». Un applauso sottolinea le parole conclusive dell’intervento del rettore: «Questa è una partita importante a difesa di un’intera generazione e di una categoria, quella dei ricercatori, che avrebbe meritato ben altri riconoscimenti». Una partita non corporativa, ma di tutta l’Università. Ancor più, «di tutto un Paese», come dirà uno studente al termine della lunga teoria di interventi: «Per dire no ad un futuro senza futuro, ad un futuro che così non potrà esserci, perché, se si ferma la ricerca, il Paese si scava la tomba. La pala per affossare la ricerca la tiene fra le mani la Gelmini, con il suo ddl, che non è una riforma, ma un saccheggio, perché al posto degli investimenti aziona la mannaia». Per i ricercatori - è il leit motiv che risuona in tutti gli interventi - è all’orizzonte un futuro di incertezza. Se oggi, in mancanza di un concorso per la promozione a docente associato, i ricercatori possono restare tali anche per tutta la durata della loro carriera, domani non sarà più così. «C’è in vista la legge del 3+3: ti chiamano a fare ricerca per 3 anni, poi se ti va bene la fai per altri 3, ma alla fine c’è la probabile prospettiva di essere messi alla porta». «E’ un ddl da cancellare - continua Fabio Grigenti, uno degli animatori della manifestazione davanti al Bo, dopo aver consegnato, “stanco di pedalare” la sua bici a Zaccaria - perché mette i ricercatori su un binario morto». Con un futuro dipinto con i colori della precarietà e dell’incertezza come si potrà condurre una ricerca e fare didattica? «Ci vuole serenità - la sua risposta - non sregolatezza, non norme che minacciano di cancellare la nostra esistenza». Che fare ora per fare cambiare strada al ministro? Grigenti suggerisce una ricetta: «Cominciamo con mettere sulla bilancia il peso della nostra assenza nelle Università, per farla lievitare poi come presenza nel dibattito all’interno della società. La ricerca ha bisogno di continuità. I risultati arrivano dopo anni». La voce dei ricercatori non strutturati la porta Serena Di Masi, con l’obiettivo di scardinare l’invisibilità della sua categoria, destinata all’espulsione dal ddl Gelmini, perché non è previsto alcun regime transitorio. «Senza ricerca - afferma - l’Università pubblica diverrà un grande liceo con la didattica degradata e con la ricerca d’eccellenza che diverrà fiore all’occhiello degli atenei privati». Gli studenti che si avvicinano al microfono davanti al Bo sostengono la necessità di fare una battaglia comune contro un futuro effimero. Si schiera con i ricercatori anche Paola Mura dell’Andu, docente di Lettere a Padova: «Norme centralistiche e autoritarie stanno disegnando un ateneo pubblico sempre più povero di mezzi e qualità».
Il rettore: «Sono con voi»
L’impegno: chiamati a rapporto i parlamentari padovani «Il loro contributo all’attività didattica si è reso necessario»
Il
Mattino di Padova, 19 maggio
2010
«L’Ateneo è con voi perché vede in voi il suo futuro». Il messaggio del rettore a sostegno dei ricercatori corre sul web. Ma per opporsi al ddl Gelmini, Giuseppe Zaccaria non manca di chiamare a rapporto i parlamentari padovani «attraverso il loro coinvolgimento in un’azione bipartisan per correggere il testo della legge così come oggi si presenta». Il magnifico ha inviato una mail a tutto il personale dell’Università per benedire la protesta di ricercatori, assegnisti e borsisti: «Sento il dovere - scrive il magnifico - di interpretare e sostenere le istanze dell’Ateneo che nelle ultime settimane ha espresso il proprio sostegno e la propria solidarietà all’opposizione a provvedimenti che penalizzano gravemente non solo i ricercatori in servizio, ma anche i giovani che aspirano ad entrare nel corpo accademico per avvicendare i numerosi docenti che nei prossimi anni lasceranno il servizio per limiti di età». Zaccaria spiega le motivazioni del secco «no» alla legge Gelmini: «Con il ddl in discussione in Parlamento, la situazione si è fatta particolarmente grave e insidiosa: da un lato, infatti, il contributo dei ricercatori all’attività didattica si è reso sempre più necessario a fronte delle normative ministeriali sull’ordinamento dei corsi di laurea e alle sempre più scarse risorse disponibili, senza che ciò sia previsto nel loro ruolo né riconosciuto economicamente; dall’altro, i legittimi interessi di carriera dei ricercatori di ruolo vengono messi in contrapposizione alle altrettanto legittime aspettative dei giovani che hanno completato o si avviano a concludere il loro percorso di formazione alla ricerca». Per il rettore non si tratta di una battaglia di categoria: «La posta in gioco è assai più alta, riguarda il ruolo e il futuro del sistema universitario nel nostro Paese: ci sono decine di migliaia di ricercatori, strutturati nei ruoli o in attesa di avere una qualche possibilità di esserlo, che rischiano un’espulsione indiscriminata dal contesto universitario, che chiedono risposte eque e sensate ad una classe politica di governo che appare in tutte altre faccende affaccendata, dopo che la società ha investito quantità considerevoli di risorse pubbliche per la loro formazione alla ricerca ed alla docenza universitaria». Dalla denuncia all’impegno assunto nei confronti dei ricercatori: «Desidero rinnovare il mio personale impegno in sede di conferenza dei rettori per rendere più convinta e più incisiva l’azione di contrasto nei confronti di una previsione normativa così visibilmente ingiusta». Solidarietà cui segue una speranza: «Auspico che si creino le condizioni affinché tutti i ricercatori di ruolo in servizio possano non far mancare il loro fondamentale apporto alla didattica dell’ateneo, che, senza la necessaria assunzione dell’impegno a tenere i corsi da parte dei ricercatori, nel prossimo anno accademico potrebbe essere fortemente a rischio».
Ricercatori, Naccarato
interroga la Gelmini Il Mattino di Padova, 20 maggio 2010 ![]()
Interrogazione
presentata dall'On.Naccarato
Il Decreto Gelmini colpisce i ricercatori e penalizza l'Università
Camera dei Deputati, 19
maggio 2010
![]()
Per sapere - premesso
che:
si registra una preoccupante situazione di incertezza e di indeterminatezza sulle possibilità di impiego e sulle prospettive professionali dei ricercatori nell'ambito della ricerca universitaria; i pesanti tagli alle risorse decisi dal Governo in questo settore hanno determinato le difficoltà che oggi stanno suscitando le proteste di molti docenti, ricercatori e studenti delle università italiane; nell'attuale contesto rischiano di essere penalizzate fortemente le prospettive di carriera dei ricercatori universitari già in servizio e di compromettere la possibilità di molti giovani studenti, con importanti competenze in tutti i campi del sapere, di intraprendere l'attività di ricerca all'interno delle università italiane; oggi i ricercatori universitari contribuiscono in modo determinante al funzionamento degli atenei svolgendo - oltre alle attività di ricerca - anche attività didattiche senza che tale ruolo sia loro riconosciuto economicamente e professionalmente in modo adeguato -: se e quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per dare risposta alle questioni ripetutamente segnalate da ricercatori, docenti e studenti delle Università italiane e per favorire concretamente l'attività di insegnamento e di ricerca in ambito universitario; quali misure il Ministro intenda porre in essere per garantire adeguate risorse economiche al sistema universitario nazionale al fine di mantenere un alto livello di formazione, nonché un'offerta formativa ed una qualità della ricerca universitaria pubblica competitive con quelle promosse dai più importanti Atenei stranieri.
________________________________________________
L'IMPEGNO CONTRO IL
DEGRADO
E LA PROSTITUZIONE
Arcella.
Affollata assemblea con i
residenti organizzata dal Pd sui
problemi di degrado della zona
«Facciamo Ztl e ronde in via Avanzo» Naccarato e Carrai d’accordo sull’istituzione del traffico limitato Il Mattino di Padova, 15 maggio 2010
ARCELLA. Chiedono
l’istituzione della Ztl,
naturalmente solo nelle ore
notturne, in via Jacopo Avanzo e, in
alternativa, anche le ronde formate
da volontari. Queste le richieste
dei cittadini che, giovedì sera,
hanno partecipato all’affollata
assemblea organizzata dal Pd nel
Quartiere Nord in via Curzola. Al
tavolo dei relatori il deputato
Alessandro Naccarato, l’assessore
Marco Carrai, il capogruppo del Pd
in Quartiere Dario Gorgj e Sulenca
Luisetto, dell’associazione Welcome.
In sala anche Matteo Rettore,
direttore della Cna; Orazio Marcon,
Emilio Masiero, Clara Benvenuti,
Stefano Cremasco, Gabriella Berni,
Andrea Rossi, Renzo Sartori, Andrea
Micalizzi, Antonio Bressan, Beppe
Parisi, Anna Basilisco; Danilo
Salmaso, ex comandante dei vigili di
Treviso; i residenti di via Fasolato
e del condominio Ibisco. ________________________________________________ FEDERALISMO DEMANIALE
Alla Camera è stato
approvato il primo Decreto
legislativo di attuazione della
Legge n. 42/2009 (quella sul
"Federalismo fiscale").
Il Partito Democratico si è astenuto perchè : 1) Condivide la scelta, in applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione, di trasferire una parte dei beni demaniali agli Enti Locali;
2)
Ritiene però confuse e di
difficile applicazione le
procedure individuate dal
Governo per il trasferimento dei
beni.
Per
conoscere il testo della legge
sul "Federalismo fiscale"
(Legge n. 42/2009) collegatevi al link http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09042l.htm Per conoscere la posizione del PD sull'attuazione del "Federalismo fiscale" consultate la nota allegata a questa newsletter
________________________________________________
APPROVATE LE NORME PER I
LAVORATORI CHE ASSISTONO
FAMILIARI DISABILI
L’Assemblea ha approvato
il testo unificato delle
proposte di legge Stucchi;
Barbieri ed altri; Schirru ed
altri; Volontè e Delfino;
Osvaldo Napoli e Carlucci;
Prestigiacomo; Ciocchetti;
Marinello ed altri; Grimoldi ed
altri;
Naccarato e Miotto ;
Caparini ed altri; Cazzola ed
altri; Commercio e Lombardo;
Pisicchio, concernente Norme in
favore dei lavoratori che
assistono familiari gravemente
disabili. Il provvedimento passa
ora all’esame dell’altro ramo
del Parlamento.
Dall'inizio degli anni '90 il
Parlamento ha discusso - senza
mai approvare un testo
definitivo - di introdurre norme
per sostenere i lavoratori
impegnati nell'assistenza di
familiari con gravi disabilità.
Finalmente, dopo anni di
faticoso impegno da parte di
associazioni di volontariato,
familiari e Parlamentari
sensibili a questo tema, si è
arrivati all'approvazione di una
legge in materia.
Il testo è una mediazione al
ribasso tra le diverse posizioni
e proposte presentate ma
rappresenta comunque un segnale
importante per introdurre norme
a sostegno dei lavoratori che
assistono familiari disabili.
Per conoscere il testo della
legge approvato alla Camera
collegatevi al link
Per
conoscere la proposta di legge
presentata dagli On. Naccarato e
Miotto collegatevi al link
visita
il sito
www.alessandronaccarato.it mail: info@alessandronaccarato.it - tel 049660544 fax 0498753610 |