CRISI ECONOMICA: Il Ministro del Welfare Sacconi viene a Padova a fare campagna elettorale mentre la Destra non si occupa di affrontare la crisi economica che sta colpendo pesantemente le fasce più deboli della popolazione, in particolare i lavoratori precari, a tempo determinato e i giovani.
Pressioni sul Bo
da Sacconi Il Mattino di Padova, 21 maggio 2009 ![]() Le università virtuose e ben amministrate come quella di Padova rischiano di non reggere a questa ulteriore riduzione di fondi e potrebbero essere costrette a tagliare servizi essenziali agli studenti, aumentare le tasse e abbassare il livello di qualità della loro offerta formativa. La soluzione per migliorare il sistema di istruzione universitario non è quella prospettata dal Governo, ovvero la possibilità per gli atenei di trasformarsi in Fondazioni per attirare investimenti da soggetti privati. Se tale progetto fosse confermato si causerebbe un danno incalcolabile alle Università italiane, colpendo il futuro delle giovani generazioni. Infatti, la capacità di promuovere una ricerca universitaria di qualità sarebbe pesantemente messa in discussione e molti giovani sarebbero costretti a trasferirsi all’estero per portare avanti i propri studi. E’ sempre più urgente, quindi, potenziare l’autonomia dell’istruzione e della ricerca. Inoltre, anche il reclutamento dei professori deve basarsi sul merito e sulle capacità di coloro che concorrono a svolgere questa professione. Invece di continuare con delle chiacchiere inutili, spesso condite da una buona dose di incompetenza e propaganda sul tema, come nel caso delle parole pronunciate dal ministro a Padova, il Governo dovrebbe per esempio accelerare l’avvio dell’attività dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) che, altrimenti, rischia di restare un progetto solo sulla carta. L’Anvur, invece, se verrà finanziata adeguatamente, potrà essere uno strumento utile per spendere meglio le risorse disponibili contrastando quei fenomeni di campanilismo e di clientelismo che oggi danneggiano la ricerca e l’innovazione e ponendo un freno al proliferare di istituti di ricerca, parchi scientifici e tecnologici, enti di ricerca che sono spesso centri di costo da eliminare.
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Le motivazioni del Tribunale di Milano: secondo i giudici l'avvocato inglese agì "da falso testimone" e consentì al Cavaliere "l'impunità dalle accuse di corruzione"
La sentenza di condanna
di Mills
"Mentì per salvare Berlusconi"
La posizione del
presidente del Consiglio è stata
stralciata
grazie al Lodo Alfano
La
repubblica, 19 maggio 2009
![]() Mills, scrivono i giudici nelle motivazioni, "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". I giudici milanesi ricordano che oltre ai 600mila dollari ritenuti "il prezzo della corruzione", Mills nel 1996 percepiva direttamente da Berlusconi almeno 45mila sterline dichiarate al fisco inglese. "Enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle professionali" che il legale riceveva da Berlusconi. In pratica, scrivono ancora i giudici, "la condotta di Mills era dettata dalla necessità di distanziare la persona di Silvio Berlusconi dalle società off shore, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero, la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi". In sostanza, per i giudici, "il fulcro della reticenza di Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi la proprietà delle società off shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti". La condanna per l'avvocato inglese era arrivata nel febbraio di quest'anno. A conclusione di un'inchiesta che tirava in ballo il premier e che aveva visto una prima ammissione di colpa di Mills. Il legale nel luglio del 2004 aveva raccontato ai pm di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi: le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian. Poi, nel gennaio 2009, la ritrattazione e il tentativo di discolpare il presidente del Consiglio (la cui posizione è stata stralciata in seguito all'approvazione del "Lodo Alfano" che garantisce l'imminutà alle alta cariche dello Stato). Una svolta che permise al premier di evitare il rinvio a giudizio per corruzione chiesto dia giudici nel 2006.
Per
scaricare le motivazioni del
"processo Mills" collegatevi al
link
http://milano.repubblica.it/dettaglio/mils/1636200
LA SCHEDA
Processo Mills, dall'ammissione dell'avvocato al Lodo Alfano che salva Berlusconi di GIOVANNI GAGLIARDI La Repubblica, 19 maggio 2009 MILANO - David Mills è un avvocato d'affari inglese. Secondo l'accusa, ricevette 600 mila dollari da Berlusconi (per "bramosia di denaro", ma anche per una sorta di "sudditanza professionale ed economica" nei confronti del principale azionista del gruppo Fininvest). Soldi che servirono per tacere quanto sapeva nei processi, celebrati alla fine degli anni Novanta, per le mazzette alle Fiamme Gialle e All Iberian. In particolare, sempre secondo l'accusa, l'avvocato avrebbe taciuto il reale assetto societario di due società off-shore attraverso le quali sarebbe stata realizzata l'appropriazione indebita oggetto del processo principale. Ma, paradossalmente, furono proprio le sue parole ad aprire il filone d'inchiesta sulla corruzione giudiziaria. Mills, in veste di testimone, fu così riconvocato il 18 luglio del 2004, quando al pm De Pasquale disse (a verbale) di aver ricevuto i 600mila dollari per aver "tenuto mister B. (Silvio Berlusconi, ndr) fuori dal mare di guai in cui l'avrei buttato se avessi detto tutta la verità". Una dichiarazione che l'interessato, però, cercò di ritrattare poco dopo, forse rendendosi conto del reale peso delle sue parole. Con una lettera inviata alla procura milanese, il legale inglese infatti si rimangiò tutto, sostenendo questa volta di aver fornito la prima versione perché pressato dalle domande dei magistrati milanesi. Nella sua nuova verità indicava l'armatore napoletano Diego Attanasio - e non più il Cavaliere - come il reale mittente di quella somma. De Pasquale, però, aveva nel frattempo raccolto altre prove che mise in tavola durante il processo. Come le confidenze che Mills aveva lasciato al suo consulente, Bob Drennan, al quale si era rivolto per evitare di finire nelle grinfie del severissimo fisco inglese. A Drennan, nel febbraio di 5 anni fa, Mills aveva infatti scritto una lettera in cui dava la stessa versione sull'origine dei 600mila dollari, ovvero che erano soldi del gruppo Fininvest. Il resto si svolge tutto nelle aule giudiziarie. La decisione di rinviare a giudizio il premier fu presa il 30 ottobre del 2006 dal gup Fabio Paparella che, con la stessa accusa, mandò a giudizio anche Mills. Si trattò, in sintesi, di un'inchiesta stralcio rispetto al filone principale relativo alle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. Il 5 aprile 2007, la Cassazione bocciò il ricorso della difesa di Berlusconi per la ricusazione del gup milanese. E a giugno anche il ricorso di Mills per la ricusazione fu giudicato inammissibile dagli stessi giudici. Dopo altri ricorsi respinti, la posizione del premier è stata stralciata il 4 ottobre 2008, in attesa che la Corte costituzionale decida sulla legittimità del lodo Alfano, la legge che garantisce l'immunità alle massime cariche dello Stato, fra le quali il presidente del Consiglio. L'intera vicenda andrà in prescrizione nel febbraio del 2010. Una volta depositate le motivazioni inizierà una vera e propria corsa contro il tempo per arrivare alla sentenza definitiva della Cassazione entro quella data. Le possibilità che il fatto non si prescriva prima appaiono minime.
Processo
Mills, l'opposizione chiede di
non usufruire del lodo Alfano
Di Pietro: "Ha fatto operazioni illecite". La Russa: "Strana tempistica"
Il Pd: "Berlusconi rinunci
all'immunità"
Il premier: "Sentenza scandalosa"
E
aggiunge: "Dirò in Parlamento
cosa penso di certi giudici"
Poi lo show contro alcuni cronisti presenti: "Vi dovete vergognare"
La
repubblica, 19 maggio 2009
![]() Le parole del premier. "Ho annunciato questa mattina la mia intenzione di fare un intervento in Parlamento sulla sentenza Mills e, appena avrò tempo, lo farò. In quella sede dirò finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura": così Berlusconi, parlando in conferenza stampa all'Aquila. Poi aggiunge che si tratta di "una sentenza scandalosa e contraria alla realtà, in appello sarà assolto. Questa opposizione sconfitta sul piano delle cose concrete si attacca a cose di questo tipo come già fatto in passato in modo vergognoso sulle veline che non sono mai esistite". L'attacco alla stampa. In particolare, nel mirino di Berlusconi ci sono gli inviati di Repubblica, dell'Unità, del Sole 24 ore: "E' la stampa italiana che si deve vergognare", perché pubblicando "notizie non vere fa del male al Paese". E in particolare, sulle famose dieci domande sul caso Noemi-veline che il nostro giornale gli ha posto: "Non rispondo a Repubblica, se cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo, ma adesso non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che eravate malati voi di invidia personale e di odio politico. Lo riconfermo in pieno". E ancora: "Non pensate di cadere nel ridicolo quando sostenete che in Italia non c'è libertà di stampa?Se volete scherzare scherziamo, ma all'esterno certe affermazioni sono prese per vere. Questo fa male al paese". L'opposizione. La sentenza Mills "dimostra - sostiene Franceschini - in modo purtroppo incontestabile il coinvolgimento del presidente del Consiglio e dimostra allo stesso modo che la legge Alfano è stata fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui sono sottoposti tutti gli italiani". Durissimo Massimo D'Alema: "Atro che in Parlamento, dovrebbe andare in tribunale a farsi processare. Berlusconi ha perso il senso del limite". Anche Antonio Di Pietro attacca: "La sentenza dice che Berlusconi ha fatto operazioni illecite e che quindi Berlusconi, se non ci fosse stato il lodo Alfano, sarebbe stato condannato anche lui per questi reati". Chi invece apprezza la volontà di Berlusconi che riferirà della vicenda in Parlamento è il leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "E' un gesto di responsabilità istituzionale importante". Il Pdl. Il ministro Ignazio La Russa esprime solidarietà al premier e aggiunge: "Dopo aver aspettato tre mesi per depositare le motivazioni, forse era possibile farlo tra un altro mese ancora, se non si voleva essere oggetto di polemiche e dell'inevitabile accusa di giustizia a orologeria". Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, attacca Pd e Idv parlando di "speculazione che dimostra che l'opposizione cavalca solo l'antiberlusconismo e ritorna all'uso politico della giustizia".
Intervento
del presidente del Consiglio
all'assemblea di Confindustria
"Camere pletoriche, serve una legge di iniziativa popolare''
Berlusconi contro i giudici
"estremisti"
Anm: "A rischio la democrazia"
Il
Cavaliere: "Adesso riformerò il
Parlamento"
La
repubblica, 21 maggio 2009
ROMA - Mettere le mani sulla giustizia e sul Parlamento. Silvio Berlusconi, davanti alla platea di Confindustria, lancia una doppia sfida. Contro i giudici "estremisti di sinistra" e per riformare, con un Ddl, un Parlamento "pletorico e controproducente". E il nuovo affondo provoca la dura reazione dell'Anm che accusa il premier di usare metodi "che distruggono la democrazia". Giustizia. "La giustizia penale e' una patologia nel nostro sistema. I giornali oggi dicono che non è possibile criticare i giudici, ma criticare i giudici è un diritto di ogni cittadino". Berlusconi, davanti alla platea di Confinfustria, torna ad attaccare i giudici dopo la vicenda Mills. "I giudici hanno deciso il contrario della verità, perchè sono estremisti di sinistra - dice il premier - E' come se Mourinho (l'allenatore dell'Inter) arbitrasse Milan Inter". Ed ancora: "Basta con un Csm dove i giudici si assolvono sempre. Non ci fermeremo fino a quando non sarà separato l'ordine dei magistrati dall'ordine degli accusatori". Si dice "esacerbato" il premier. Lui che, dopo il lodo Alfano, dai giudici non può più essere sfiorato. "Ho le spalle larghe, più mi picchiano più mi rinforzano ma un cittadino normale con questa situazione paga un prezzo troppo alto" scandisce dal palco. Anm: "Questo metodi distruggono la democrazia". "Tutti coloro che hanno a cuore le regole della convivenza democratica e il principio di separazione dei poteri, dovrebbero intervenire per fermare questo metodo distruttivo del confronto democratico". Il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini commenta con durezza il nuovo attacco di Berlusconi contro i "giudici estremisti di sinistra". "Registriamo un crescendo di toni e di invettive che non vorremmo mai ascoltare da chi ha responsabilità di governo. Questo non è un problema dei magistrati, è un problema dei cittadini e del Paese" dice Cascini. Che trova al suo fianco il presidente Luca Palamara, che parla di "clima di scontro fa male al Paese". Ddl per dare poteri al premier. "Avete un governo che per la prima volta è retto da un imprenditore e da una squadra di ministri che sembrano membri di un Cda per la loro efficienza. Dobbiamo però fare i conti con una legislazione da ammodernare perchè il premier non ha praticamente nessun potere e dovremo arrivare ad un ddl di iniziativa popolare perchè non si può chiedere ai capponi e ai tacchini di anticipare il Natale". Berlusconi, ribadisce, davanti alla platea di Confindustria, la necessità di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio. Che "non ha nessun potere perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al Parlamento e non al premier". Ogg, invece, insiste il premier "quando si votano centinaia di emendamenti nessuno sa che cosa si stia votando. Come si vota? si guarda il capogruppo che indica con il pollice se si vota così. Diranno che offendo il Parlamento, ma questa è la pura realtà".
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ATTIVITA' PARLAMENTARE
Interrogazione a
risposta scritta presentata
dall'On. Naccarato
Trasferimento del Comando Brigata Artiglieria Contraerei di Padova Camera dei Deputati, 13 maggio 2009
Al Ministro della difesa.
Intervento dell'On. Naccarato in
Commissione Affari Costituzionali e
Giustizia
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Naccarato:
«Si sono arricchiti» Gambato:
«No alla dietrologia»
Il Mattino di Padova, 20 maggio 2009 ![]()
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ROCCA DI MONSELICE La Cassazione conferma che il sequestro del cantiere della Rocca di Monselice era motivato
Rocca, il cantiere resta sotto
sequestro.
La Cassazione ha respinto i ricorsi Il Mattino di Padova, 19 maggio 2009
MONSELICE.
Il contestato ascensore della
Rocca resta sotto sequestro
preventivo. E fino a
un’eventuale sentenza, sempreché
si arrivi a un processo. Lo ha
deciso la Corte di Cassazione,
bocciando il ricorso proposto da
alcuni difensori degli indagati:
l’ex responsabile dell’Ufficio
tecnico del Comune di Monselice
l’ingegnere Massimo Valandro; il
direttore del Parco Colli Nicola
Modica; il responsabile
dell’Ufficio tecnico della
Regione Veneto Andrea Cisco; il
direttore dei lavori Roberto
Dall’Armi; il titolare
dell’impresa Eurocostruzioni
Maurizio De Rossi e il titolare
dell’omonima impresa edile
Isidoro Prevedello. Contestati
l’abuso edilizio e la
distruzione di bellezze
ambientali e culturali, oltre al
falso ideologico solo per
Valandro, reato che ha fatto
scattare il sequestro preventivo
attuato il 22 maggio 2008 con un
provvedimento firmato dal gip
Paola Cameran su richiesta del
pubblico ministero Roberto
D’Angelo. Quest’ultimo aveva
avviato l’indagine in base a un
esposto degli ambientalisti
Francesco Miazzi, Gianni Sandon
e Paolo De Marchi. Su incarico
del magistrato inquirente
l’architetto padovano Federico
Verderi aveva redatto una
consulenza, fondamentale per il
provvedimento che ha congelato
il cantiere disposto dal gip
Cameran. Gip che scrive: «...
Valandro, a seguito della
richiesta del direttore dei
Lavori pubblici della Regione
circa la conformità urbanistica
per la realizzazione
dell’impianto di risalita
(l’ascensore) attestava
falsamente la compatibilità
urbanistica dell’opera,
esprimendo parere favorevole,
nonostante l’assenza dei
preventivi piani
particolareggiati previsti dal
Piano regolatore di Monselice
del 2002, in contrasto con gli
strumenti urbanistici». Da qui
la distruzione dei luoghi dal
punto di vista agro-faunistico,
paleontologico e paesaggistico.
Insomma mancava un piano
attuativo di competenza comunale
per inserire correttamente
l’opera prevista (un moderno
l’ascensore) in quel delicato
contesto urbanistico e
ambientale, mentre l’Ente Parco
Colli aveva dato il via libera
il 19 luglio 2007 nonostante due
giorni prima il tecnico
responsabile della pratica,
Franco Fedocci, avesse espresso
parere negativo. I difensori
avevano subito impugnato il
sequestro al tribunale del
Riesame che, tuttavia, lo aveva
confermato. Quindi il ricorso
per Cassazione. Ma la Suprema
Corte, pur non entrando nel
merito, ha escluso vizi sotto il
profilo della legittimità. E ha
ritenuto il reato ipotizzato
sufficiente per il sequestro.
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APPUNTAMENTI
SABATO 23 MAGGIO
ORE 10.00 PRESSO PIAZZETTA FORCELLINI (DI FRONTE AL SUPERMERCATO ALI) BANCHETTO PD PER DISTRIBUZIONE DI MATERIALE POLITICO ORE 17.00 PRESSO PIAZZALE AZZURRI D'ITALIA ALL'ARCELLA - PADOVA COMIZIO DI FLAVIO ZANONATO CON DARIO FRANCESCHINI DOMENICA 24 MAGGIO ALLE ORE 17.00 PRESSO PIAZZA MAZZINI - MONSELICE (PD) (IN CASO DI PIOGGIA PRESSO LA SALA CIVICA SAN PAOLO) INIZIATIVA PUBBLICA SU SICUREZZA E INTEGRAZIONE LUNEDI 25 MAGGIO ORE 10.00 PRESSO IL CENTRO CONFERENZE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PADOVA PIAZZA ZANELLATO 21 (ZONA STANGA) - PADOVA PARTECIPAZIONE A CONVEGNO DI CONFINDUSTRIA PADOVA: "STRATEGIE E SCENARI PER LO SVILUPPO DELLA CITTA' DIFFUSA" ORE 18.30 PRESSO LA SALA PALADIN DEL MUNICIPIO DI PADOVA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "NELLE MANI DI NESSUNO" (Ed. PIEMME) di Gianni Palagonia
ORE 21.00 A MERLARA (PD)
INIZIATIVA PUBBLICA DI CAMPAGNA ELETTORALE VENERDI 29 MAGGIO ALLE ORE 21.00 PRESSO LA BARCHESSINA (DIETRO LE POSTE)- LIMENA (PD) INIZIATIVA PUBBLICA DI CAMPAGNA ELETTORALE
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