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Naccarato (Pd) accusa:
la privatizzazione idrica penalizza gli utenti e gli enti locali

Acqua: «La Lega tradisce il federalismo»
Il Mattino di Padova, 26 novembre 2009

«Le dichiarazioni dell’onorevole Bitonci sulla gestione del servizio idrico integrato sono sorprendenti e dimostrano che gli esponenti della Lega, dopo aver fatto del federalismo il loro cavallo di battaglia, nelle aule parlamentari danno il via libera a provvedimenti di stampo centralista». L’accusa arriva dal deputato del Pd Alessandro Naccarato. Che così prosegue: «L’articolo 15 del decreto legge 135/09, appena votato da Pdl e Lega, stabilisce di affidare ai privati la gestione dell’acqua. La decisione è aggravata dall’assenza di un’autorità di regolazione indipendente per tutelare l’interesse pubblico degli enti locali e dei cittadini utenti ed è stata assunta senza consultare i Comuni proprietari delle reti idriche. E’ questo il federalismo? I dati indicano che moltissime gestioni pubbliche del servizio idrico hanno conseguito risultati positivi, con livelli di efficienza di gran lunga superiori ai privati». E’ il caso, secondo il parlamentare democratico, della provincia di Padova: «Qui, abbiamo due società pubbliche, Etra nei Comuni dell’Alta padovana e Acegas-Aps nel capoluogo, che lavorano con risultati eccellenti e che sono prese a modello a livello nazionale».

Per conoscere il testo del provvedimento del Governo
collegatevi al link
http://www.camera.it/parlam/leggi/09166l_Testo%20coordinato.pdf

LA MOBILITAZIONE DEL PD

Per scaricare il volantino collegatevi al link
http://www.partitodemocraticopadova.it/images/
stories/acqua_volantino.pdf

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L'IMPEGNO DEL PD PER IL LAVORO CONTRO LA CRISI

CRISI ECONOMICA
I deputati padovani di maggioranza e opposizione chiedono insieme ai ministri Sacconi e Scajola di intervenire per salvare le "Fonderie Zen" di Abignasego e la "Lofra Cucine" di Teolo

I deputati padovani Naccarato, Miotto, De Poli, Milanato e Zorzato hanno presentato insieme due interrogazioni parlamentari ai ministri del lavoro Sacconi e delle attività produttive Scajola sulla grave situazione di crisi in cui versano le Fonderie Zen di Albignasego e la Lofra Cucine di Teolo.

Dopo le vertenze aperte nei mesi scorsi in altre storiche aziende della provincia di Padova come la Carraro Spa di Campodarsego, la Beton Rapid srl di Ospedaletto Euganeo, la Sirz di Due Carrare e dopo l’intervento tempestivo dell’assessore provinciale al lavoro Barison, i Parlamentari padovani hanno deciso di portare all’attenzione del Governo anche i casi delle Fonderie Zen e della Lofra Cucine, dove centinaia di persone rischiano di perdere il posto di lavoro.
Si tratta di due aziende che, a causa della crisi economica, rischiano di chiudere con gravi conseguenze sull’occupazione e sulla possibile ripresa dell’attività industriale.

I deputati padovani hanno quindi chiesto ai ministri Sacconi e Scajola di promuovere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari a tutelare i lavoratori e le loro famiglie in questo periodo di grave crisi economica. Infatti, l’obiettivo principale del Governo, secondo i parlamentari di maggioranza e opposizione firmatari delle due interrogazioni, deve essere quello di salvaguardare l’occupazione e garantire alle aziende di superare la crisi economica in atto per riprendere l’attività industriale.

A questo proposito, per quanto riguarda le Fonderie Zen, i deputati padovani hanno invitato il Governo ad impegnarsi perché la procedura di amministrazione controllata a cui l’azienda è attualmente sottoposta venga confermata, scongiurando il concreto rischio di speculazione attraverso lo smembramento della società da parte di gruppi concorrenti che lascerebbe senza lavoro centinaia di addetti. L’amministrazione controllata ha finora dato buoni frutti grazie alla collaborazione dei lavoratori e all’impegno del commissario giudiziale, dottor Cusumano, che ha elaborato un serio piano industriale per il rilancio dell’azienda. L’attuazione di tale piano, secondo i parlamentari padovani, è necessaria per salvare molti posti di lavoro e garantire la continuità industriale delle Fonderie Zen.
Anche per quanto riguarda la grave situazione della Lofra Cucine di Teolo i deputati firmatari dell’interrogazione parlamentare chiedono ai ministri di promuovere una mediazione che eviti il fallimento della società attraverso il successo dell’asta pubblica di acquisto bandita dal liquidatore nominato dal Tribunale di Padova. In particolare, deve essere valutata con attenzione l’offerta di acquisto presentata dalla società “R. Bompani cucine Spa” di Modena che nei mesi scorsi ha manifestato interesse verso la Lofra. E’ necessario, infatti, salvaguardare – anche in questo caso – l’occupazione e la continuità industriale, evitando la chiusura dell’azienda che rappresenta una fabbrica storica della provincia di Padova ed un marchio di qualità conosciuto a livello nazionale ed internazionale.

 

ECCO I TESTI DELLE INTERROGAZIONI

Interrogazione a risposta scritta
presentata dagli On.Naccarato-Miotto
De Poli-Milanato-Zorzato

Situazione di crisi alle
"Fonderie Zen Spa"di Albignasego (PD)
Camera dei Deputati, 26 novembre 2009

Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
Per sapere - premesso che:


la famiglia Garro di Padova nel novembre 2004 ha acquistato l'impresa fonderie Zen spa di Albignasego, in provincia di Padova; la stessa famiglia Garro nel novembre 2005 ha acquistato l'impresa Fonderia del Montello di Montebelluna in provincia di Treviso;

attraverso un processo di ampliamento tra il mese di maggio del 2006 e luglio del 2008 la società Zen Spa ha acquisito alcune società francesi attive nel settore. Nel maggio del 2006 la famiglia Garro ha acquistato la fonderia bretone SBFM, azienda con 600 addetti. Nell'ottobre del 2007, le Fonderie Zen Spa hanno acquistato una parte del Gruppo Euralcom France, attivo nella produzione e lavorazione di componenti in alluminio destinati al mercato dell'automobile con due siti produttivi e circa 800 addetti. Infine, nel luglio del 2008, le Fonderie Zen Spa hanno acquistato anche parte del Gruppo Rencast titolare di cinque siti produttivi con circa 1.600 addetti. Al termine di queste acquisizioni il gruppo di imprese che fanno capo alle Fonderie Zen Spa è diventato uno fra i primi cinque produttori europei di componenti in ghisa e alluminio per i settori automotive e mezzi pesanti;

a partire dal mese di ottobre 2008 la crisi economica ha investito il gruppo industriale. Nel dicembre del 2008, a causa di un brusco calo delle commesse, si è attivata la procedura per ottenere la Cassa integrazione guadagni ordinaria per i 230 lavoratori delle Fonderie Zen Spa dello stabilimento di Albignasego e per i 225 lavoratori delle Fonderie del Montello Spa dello stabilimento di Montebelluna. La medesima procedura si è avviata per i lavoratori della Garro Spa nel febbraio del 2009;

nel marzo del 2009 Zen Spa ha avviato una procedura di mobilità volontaria per 35 lavoratori e, nel corso del primo semestre del 2009, si è avviata anche la cessione delle aziende francesi acquistate tra il 2006 e il 2008. La produzione industriale nel 2009 non ha finora superato il 25 per cento di quella dell'anno precedente;

a partire dal 3 agosto 2009, a causa della persistente situazione di crisi, sono state avviate le procedure per l'accesso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori delle tre società Garro Spa, Fonderie Zen Spa e Fonderie del Montello Spa ma, dal mese di agosto del 2009, si sono verificate irregolarità nel pagamento degli stipendi che sono stati liquidati in varie parti. A partire dal 1o ottobre 2009, le aziende del gruppo hanno interrotto le anticipazioni delle indennità di Cassa integrazione guadagni straordinaria;

l'azienda ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la provincia di Padova e la cassa di risparmio del Veneto che garantisce, a partire dal mese di ottobre 2009, l'anticipazione dell'indennità di cassa ai lavoratori;

nell'estate del 2009 alcuni fornitori delle Fonderie Zen Spa e delle Fonderie del Montello Spa hanno presentato le istanze di fallimento delle due aziende rispettivamente presso il, Tribunale di Padova e quello di Treviso;

per Fonderie del Montello Spa il Tribunale di Treviso, con sentenza del 13 ottobre 2009, ha dichiarato il fallimento, rigettando la richiesta di ammissione all'Amministrazione straordinaria della società, seppure in presenza dei requisiti e nominato un curatore fallimentare; i legali di Zen hanno chiesto la revoca del fallimento di Fonderie del Montello e tale domanda è in discussione il 26 novembre 2009;

per Zen Spa il 28 ottobre 2009 il Ministero dello sviluppo economico ha avviato la procedura di amministrazione straordinaria e la nomina, da parte del Tribunale di Padova, di un commissario giudiziale. Dopo la presentazione di una relazione sullo stato delle Fonderie Zen Spa da parte del commissario straordinario, tra poco tempo, il giudice competente per l'istanza di fallimento dovrà pronunciarsi per confermare la procedura di amministrazione straordinaria o, in alternativa, dichiarare il fallimento dell'impresa;

il commissario giudiziale di Zen ha definito un nuovo piano industriale che garantisce la continuità industriale fondamentale per mantenere attive le produzioni ancora presenti nello stabilimento e il mantenimento di tutti i posti di lavoro all'interno di Fonderie Zen Spa;

c'è il rischio concreto, qualora la procedura di amministrazione straordinaria per le Fonderie Zen Spa non fosse confermata, procedura che ha finora dato risultati molto positivi grazie all'impegno del commissario giudiziale e alla collaborazione dei lavoratori, di un sostanziale smembramento del gruppo industriale, con conseguente speculazione da parte di gruppi concorrenti, che lascerebbe senza lavoro centinaia di addetti pur in presenza di un piano industriale che preserverebbe l'occupazione e garantirebbe la continuità industriale -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti; quali misure il Ministro intenda porre in essere per salvaguardare l'occupazione dei lavoratori delle imprese oggetto dell'interrogazione; cosa intenda fare il Ministro per assicurare il regolare pagamento dell'indennità di CIGS a favore dei lavoratori delle aziende in questione e promuovere l'utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari a tutelare i lavoratori e le loro famiglie in questo periodo di grave crisi economica; quali misure il Ministro intenda porre in essere per salvaguardare la produzione industriale consentendo all'azienda di terminare alcune commesse già ricevute ed avviare un processo di riorganizzazione che punti alla continuità industriale e alla conseguente tutela dei posti di lavoro che invece, in caso di fallimento, andrebbero persi in maniera irreparabile.

Interrogazione a risposta scritta
presentata dagli On.Naccarato-Miotto
De Poli-Milanato-Zorzato

Situazione di crisi alla
"Lofra Cucine"di Teolo (PD)

Camera dei Deputati, 26 novembre 2009

Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
Per sapere - premesso che:


dal 12 gennaio 2009 i lavoratori dipendenti della «Lofra Cucine Srl» di Teolo, in provincia di Padova, sono in cassa integrazione ordinaria per la situazione di crisi dell'azienda;

i lavoratori, a cui dal mese di luglio 2009 non sono state pagate regolarmente le mensilità di Cassa integrazione guadagni ordinaria da parte dell'INPS, hanno ricevuto gli arretrati della CIGO solo qualche giorno fa, quindi nel mese di novembre;

nei mesi scorsi sono stati presentati un'offerta di acquisto dell'impresa e un piano industriale di rilancio che le organizzazioni sindacali hanno condiviso sottoscrivendo un documento con l'imprenditore proponente, titolare della società «R. Bompani cucine Spa», con sede a Modena;

l'accordo tra la vecchia proprietà ed il nuovo acquirente si è di fatto arenato per divergenze relative al prezzo di locazione degli stabilimenti;

il giudice competente per quanto riguarda l'istanza di fallimento della «Lofra Cucine Srl», ha nominato un liquidatore nella persona del precedente proprietario dell'azienda signor Bonfante ed ha bandito un'asta di acquisto, la cui scadenza è fissata il 30 novembre 2009 stabilendo che, nel caso l'asta non vada a buon fine, verrà ufficialmente aperta la procedura di fallimento con gravi conseguenze sull'occupazione e sulla possibile ripresa dell'attività industriale;

la Lofra Cucine, oltre ad essere una storica fabbrica del territorio padovano, rappresenta un marchio di qualità conosciuto a livello nazionale ed internazionale;

l'azienda ha ancora ordinativi e commesse arretrati che consentono all'azienda di proseguire per un certo periodo la produzione;

nelle ultime settimane i cento lavoratori dipendenti della Lofra hanno attivato un presidio permanente di fronte allo stabilimento per la difesa dei posti di lavoro messi a rischio dalla crisi aziendale e per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica -:

se i Ministri siano a conoscenza dei fatti sopra esposti;

quali misure i Ministri interrogati intendono porre in essere per assicurare il regolare pagamento dell'indennità di Cassa integrazione ordinaria da parte dell'INPS a favore dei lavoratori dell'azienda e promuovere l'utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari a tutelare i lavoratori e le loro famiglie in questo periodo di grave crisi economica;

cosa intendono fare i Ministri, nell'ambito delle rispettive competenze, per salvaguardare la produzione industriale promuovendo una mediazione tra la proprietà e i nuovi acquirenti dell'azienda che porti ad un esito positivo e consentendo all'azienda di terminare alcune commesse già ricevute per tutelare i posti di lavoro che invece, in caso di fallimento, andrebbero persi mettendo in difficoltà numerose famiglie.

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Continua la mobilitazione del Partito Democratico di Padova contro la proposta che accorcia i tempi di prescrizione dei processi con lo scopo di favorire gli interessi privati del Presidente del Consiglio Berlusconi. Ancora una volta la destra vuole salvare il Premier danneggiando l’intero sistema giudiziario: gli interessi particolari del Presidente del Consiglio prevalgono sugli interessi generali del paese. L’imputato Silvio Berlusconi, pur di farla franca, è disposto a far saltare decine di migliaia di processi per reti gravissimi.
Si tratta di un testo che non riconosce l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e per questo va ritirato. Con l'appello (di cui si riporta qui sotto il testo) si chiede a tutti i Parlamentari padovani, non solo quelli di opposizione di non votare un provvedimento che avrebbe conseguenze disastrose per l'intero sistema della giustizia. Per migliorare la giustizia servono atti concreti, non leggi ad personam per garantire l'impunità a imputati di reati gravi.

Firma anche tu nei banchetti del PD l'appello ai parlamentari a non votare questa norma fatta su misura degli interessi personali di Berlusconi

LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI

Destra e Lega vogliono annullare migliaia di processi garantendo l’impunità ai criminali per salvare Berlusconi.
è una proposta indecente che peggiora il sistema giudiziario e vanifica il lavoro di magistrati e forze dell’ordine.

I sottoscritti cittadini

  • Considerato che il disegno di legge sul cosiddetto “processo breve”, stabilendo dei tempi fissi per i processi, senza dotare di adeguate risorse il sistema giudiziario, provoca di fatto l’annullamento di decine di migliaia di processi con la conseguente impunità automatica per gli imputati;

·        Considerato che l’interruzione dei processi garantisce l’impunità per gli imputati di gravissimi reati come: corruzione, truffa semplice e aggravata, frode comunitaria, frode fiscale, falso in bilancio, bancarotta, ricettazione, vendita di prodotti contraffatti, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino;
 

·        Considerato che l’approvazione del disegno di legge determina l’interruzione di alcuni processi in fase avanzata di dibattimento per gravi reati ai danni dei cittadini consumatori e risparmiatori come nei casi Cirio, Parmalat, scalate bancarie ai gruppi Antonveneta e BNL;
 

  •  Considerato che il disegno di legge stabilisce una distinzione tra imputati incensurati e non, che contrasta con il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge sancito dall’art. 3 della Costituzione; 

esprimono 

 

·        contrarietà al disegno di legge sul cosiddetto “processo breve” perché costituisce una depenalizzazione di fatto di gravi reati che garantisce l’impunità agli autori degli stessi;
 

·        forte preoccupazione per le ricadute che il disegno di legge provocherà sul sistema giudiziario e sulla credibilità delle istituzioni;

 

invitano 

i Deputati e Senatori della provincia di Padova ad esprimere in Parlamento il loro voto contrario al provvedimento in oggetto.

Per scaricare il modulo di raccolta delle firme collegatevi al link
http://www.partitodemocraticopadova.it/images/
stories/Appello__.pdf

Le firme raccolte vanno consegnate presso la sede provinciale
del PD in via B. Pellegrino 16
- Padova
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Partecipate all'incontro pubblico

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APPUNTAMENTI
VENERDI 27 NOVEMBRE ALLE ORE 21.00 PRESSO LA CASA LEONARDO
VIA DEI COLLI 108 - PADOVA
INIZIATIVA PUBBLICA SUL LAVORO

DOMENICA 29 NOVEMBRE ALLE ORE 10.00 PRESSO LA SEDE PD, VIA GRAMSCI 45
CADONEGHE (PD)
ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI AL PARTITO DEMOCRATICO

LUNEDI 30 NOVEMBRE
ORE 17.30 PRESSO L'AULA MAGNA DELL' I.P.S.S.A.R. "M. ALBERINI"

VIA FRANCHINI 1 - LANCENIGO DI VILLORBA (TV)
PARTECIPAZIONE A"IL RUOLO DEI DOCENTI NON ABILITATI NELLA SCUOLA DEL VENETO"
ORE 21.00 PRESSO LA SALA ANZIANI DEL MUNICIPIO DI PADOVA
INCONTRO PUBBLICO DEL PD SUL FEDERALISMO

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